Bufera sul PD marchigiano. Ricci è indagato nell’inchiesta “Affidopoli”. Il Partito Democratico dovrà trovare un nuovo candidato per non rompere la nuova alleanza con il M5S?
L’inchiesta “Affidopoli” potrebbe costringere il PD a cercare un nuovo candidato Governatore delle Marche per non distruggere l’alleanza con il M5S. Infatti, l’ex sindaco Matteo Ricci è indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Pesaro. Il centrodestra, invece, non ha dubbi: riconfermerà Francesco Acquaroli. Il Governatore uscente è finito al centro delle polemiche per la data scelta per le elezioni del presidente e del Consiglio regionale: 28 e 29 settembre. Una scelta che, secondo il centrosinistra, potrebbe danneggiare la stagione turistica e l’avvio della scuola.
L’INCHIESTA “AFFIDOPOLI”
Il giorno successivo alla convocazione delle elezioni regionali è scoppiato il terremoto “Affidopoli”. Secondo la Procura di Pesaro dall’analisi di alcuni appalti per la gestione di eventi, progetti culturali e lavori di manutenzione emergerebbero diverse ipotesi di reato: corruzione, falso, induzione indebita a dare o promettere utilità, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Anche Matteo Ricci ha ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta della procura di Pesaro.
PER RICCI IPOTESI DI VANTAGGI POLITICI MA NON ECONOMICI
L’accusa ipotizza che l’ex sindaco abbia ottenuto un vantaggio in termini di consenso politico, senza però benefici economici. L’inchiesta potrebbe costringere il Pd a cambiare candidato, sebbene l’ex sindaco sembri determinato a proseguire la sua corsa alla poltrona di Governatore della Regione. In ballo c’è l’alleanza tra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle nelle Marche, ma anche in Campania, dove le speranze di De Luca di ricandidarsi sembrano ormai svanite.
LA RISPOSTA DI RICCI
In un messaggio pubblicato sui social Ricci ha sottolineato di non essersi mai occupato direttamente di affidamenti pubblici “in 15 anni di amministrazione, avendo sempre delegato tali responsabilità ai suoi dirigenti e collaboratori”, di cui si fidava “ciecamente”.
IL M5S PROMETTE DI VIGILARE SULLE MARCHE
La reazione del M5S, da poco alleato del Pd nelle Marche, non si è fatta attendere. “Rispettiamo il lavoro autonomo e indipendente della magistratura e non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie ma ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci, al fine di comprendere se gli venga mossa una semplice contestazione per spese del Comune non corrette o se vi siano gli elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali, condotta che sarebbe incompatibile con i nostri valori”, ha commentato il leader Giuseppe Conte.
“Le indagini che hanno raggiunto Matteo Ricci non possono essere sottovalutate da parte nostra. Come già espresso dal presidente Conte, il Movimento valuterà attentamente le contestazioni che vengono mosse a Ricci al fine di comprendere se ci sia una condotta disonesta che lo renderebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori. Ci auguriamo che Ricci possa chiarire al più presto di fronte ai magistrati, in modo da poter diradare ogni dubbio e poter proseguire la campagna elettorale serenamente”, ha fatto eco Marta Ruggeri, capogruppo del Movimento 5 Stelle e consigliera regionale delle Marche.