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Agenda 2030. Cosa ha detto in parlamento la viceministra agli Esteri Del Re

Come si sta muovendo l’Italia per l’attuazione dell’Agenda 2030. Ecco cosa ha detto la viceministra del Maeci Emanuela Claudia Del Re in audizione in commissione Esteri alla Camera

L’Italia sta preparando il nuovo documento triennale per lo sviluppo sostenibile nel quadro dell’attuazione dell’Agenda 2030. A dirlo durante l’audizione in commissione Esteri della Camera la viceministra degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Emanuela Claudia Del Re.

COS’È L’AGENDA 2030

L’Agenda 2030 è un programma d’azione sottoscritto a settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu e prevede 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, tra cui sconfitta della povertà e della fame, istruzione di qualità, parità di genere, acqua pulita e servizi igienico-sanitari. Del Re, che ha parlato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’azione internazionale dell’Italia per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione, ha delineato un quadro del contesto internazionale che risulta “più prospero e interconnesso del passato” ma in cui i “benefici della globalizzazione non sono accessibili a tutti”.

IL QUADRO GLOBALE

Secondo la viceministra, “dobbiamo sempre più confrontarci con sfide di carattere economico, sociale, ambientale e politico che hanno implicazioni complesse: dinamiche demografiche, modelli di produzione e di consumo di difficile sostenibilità, degrado dell’ambiente, ineguaglianza ed esclusione sociale, nonché il moltiplicarsi di aree di conflitto che sono quasi sempre il risultato di un deficit di sviluppo” con conseguenti “crisi umanitarie che causano l’aumento di flussi di sfollati e di rifugiati”. “Dal 2000 ad oggi – ha aggiunto – la popolazione mondiale è cresciuta di un miliardo e aumenterà di un altro miliardo entro il 2030” e seppure “il differenziale di sviluppo tra Nord e Sud del mondo si è ridotto” tuttavia “ancora esistono povertà e disuguaglianze ovunque. La risposta che ne deriva – ha sottolineato – esige unità”.

IL RUOLO DELL’ITALIA NELL’AGENDA 2030

In questa direzione si muove l’Agenda 2030, “nuovo paradigma di sviluppo sostenibile” che è “innovativa, si riferisce a più dimensioni in modo integrato, si applica a tutti i Paesi indipendentemente dal grado di sviluppo” e prevede “una maggiore correlazione tra le politiche nazionali e quelle estere”. La viceministra ha ricordato come l’Italia sia molto attiva “nel processo di costruzione, di sottoscrizione e di lancio dell’Agenda” e il suo impegno si esplichi proprio “con la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile con cui si coordina l’attuazione dell’Agenda“.

IL DOCUMENTO TRIENNALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Per quanto riguarda il documento triennale che sta preparando il comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (Cics), Del Re ha riferito che mancano ancora gli obiettivi quantitativi e che saranno inserite altre iniziative per l’attuazione della strategia di cui l’Istat al momento sta elaborando gli indicatori. Al suo interno, inoltre, si troveranno pure le “scelte strategiche di revisione delle linee guida settoriali per i progetti della nostra cooperazione”. Al termine del dibattito, la viceministra si è detta d’accordo con Laura Boldrini (Leu) e Lia Quartapelle (Pd) che “l’Agenda debba rappresentare un punto di riferimento in tutti i settori della società del Paese che l’adotta e che tutte le commissioni parlamentari si dovrebbero occupare dei 17 obiettivi”.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE CONTE

“Il ruolo del Parlamento è importante e deve unire le sue forze con quelle del Governo” ha detto Del Re ricordando che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 27 febbraio – nel corso del convegno organizzato dall’Asvis a Montecitorio – ha rimarcato l’intenzione dell’esecutivo di mettere al centro dell’agenda politica lo sviluppo sostenibile.

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