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Ripartire dall’agricoltura. Le istruzioni di Verrascina (Copagri) per il Recovery Fund

Verrascina Copagri

“È fondamentale che la filiera e le istituzioni si facciano trovare pronte e lavorino all’unisono. Non bisogna mancare lo storico appuntamento con il Recovery Fund”. Le parole del presidente della Copagri Franco Verrascina in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Politiche UE del Senato

“Il settore agricolo può e deve giocare un ruolo determinante all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR per il grande contributo che può offrire al rilancio economico del Paese e al processo di transizione verde e digitale dell’intera economia. Contributo che questo straordinario segmento produttivo ha garantito con grande senso di responsabilità anche nei mesi della pandemia del Coronavirus e che è insostituibile e imprescindibile in termini produttivi ed economici, ma anche in termini di sovranità, qualità, sicurezza alimentare, garanzia degli approvvigionamenti, tutela e salvaguardia del territorio e delle risorse naturali non rinnovabili”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Politiche UE del Senato nell’ambito dell’esame della proposta di “Linee guida per la definizione del PNRR”.

“È fondamentale che la filiera e le istituzioni si facciano trovare pronte e lavorino all’unisono, marciando compatte verso il comune obiettivo di un pieno impegno delle risorse destinate all’Italia, mettendo da parte esigenze dissonanti a favore di un Piano organico con benefici a cascata all’intero Sistema-Paese; non bisogna mancare lo storico appuntamento con il Recovery Fund, con il quale vengono messi a disposizione del Paese circa 209 miliardi, ovvero la porzione più ampia dei fondi”, ha aggiunto Verrascina.

“Il primario chiede di puntare su progetti strategici che restituiscano valore alla filiera, rilanciando la competitività e promuovendo al contempo la produttività e la sostenibilità; tali progetti devono necessariamente puntare al rafforzamento di tutti quegli strumenti legati all’erogazione del credito a disposizione delle imprese agricole, ai quali affiancare i prestiti agevolati”, ha spiegato il presidente.

“Tanti altri sono poi gli ambiti sui quali intervenire, a partire dalle infrastrutture, con il fine ultimo di recuperare il gap con i Paesi competitor sia in termini di reti materiali che immateriali, lavorando quindi per promuovere l’innovazione, che non può prescindere dallo sviluppo della banda larga e dalla rete 5G; senza dimenticare i contratti di filiera agroalimentare e il ruolo strategico delle bioenergie e della decarbonizzazione, sul quale molto hanno da dire le aziende agricole e forestali, soprattutto delle aree interne”, ha continuato Verrascina.

“Non bisogna sottovalutare, infine, il rapporto tra il Recovery Fund e la PAC, dal quale si potrebbe ingenerare una sovrapposizione che si tradurrebbe in una impossibilità di spesa, e quello tra lo stesso Recovery Fund e le norme sugli aiuti di stato de minimis, ai quali i fondi erogati potrebbero essere assoggettati, rischiando di rendere vani gli sforzi fatti finora”, ha concluso il presidente della Copagri.

Articolo pubblicato su agricolae.eu

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