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Alla scoperta del pensiero filosofico di Del Noce

Ecco un’introduzione a “Filosofia cristiana e politica in Augusto Del Noce”, il libro scritto da Luca Del Pozzo edito da I libri del Borghese

Augusto Del Noce fu sicuramente un filosofo cattolico, ma alla ricerca di un cattolicesimo, per l’appunto, moderno. E modernità del cattolicesimo vuol dire, nella sua ottica, muoversi all’interno di un orizzonte culturale in cui la fede non può essere ridotta a “foro interno”, ad un semplice atteggiamento fiduciale che non tocca la vita vissuta e concreta. Si può anzi sostenere che, per Del Noce, tutto quel complesso di verità e di valori che costituiscono il depositum fidei del cattolicesimo, ancorché richieda da parte del credente un’adesione intellettuale, deve tuttavia essere soggetto al vaglio della storia.

LA RIVELAZIONE DI DIO

Questo atteggiamento discende, a sua volta, dalla messa a fuoco di un dato di straordinaria importanza per il filosofo torinese: l’essenziale storicità della Rivelazione di Dio. Se Dio si è rivelato nella storia senza peraltro risolversi in essa, allora la questione della sua presenza nel corso degli eventi storici assume una rilevanza decisiva per il credente. Tutto ciò è ben presente nella riflessione delnociana; l’interpretazione della storia, e in particolare della storia moderna e contemporanea, diventa dunque il problema decisivo.

La riscoperta dell’ontologismo, inteso come linea di pensiero alternativa a quella che vede la modernità come un processo di progressiva immanentizzazione di Dio, consente a Del Noce di indicare una prospettiva in cui quello stesso “deposito” di verità cristallizzato dalla metafisica tradizionale viene ritrovato a partire da un soggetto che anzitutto esiste prima di conoscerlo e che successivamente cercherà nell’esistenza e nella storia la “verifica” della fondatezza dei suoi contenuti.

DEL NOCE, UN FILOSOFO POLITICO

Questo è un primo e fondamentale aspetto della portata esistenziale del pensiero delnociano: la necessità di un pensiero che sappia rendere ragione della propria fede muovendo dall’“oggi” del soggetto esistente. Giustamente Vittorio Possenti ha definito Del Noce un filosofo “politico” e non “monastico”; e in effetti, è proprio nella considerazione della “politicità” dell’ontologismo delnociano che si chiarisce ulteriormente la portata esistenziale e storica della sua riflessione. Si può dire, in estrema sintesi, che il significato primo della politicità del pensiero di Del Noce concerne la necessità di riunire etica e politica, interiorità ed esteriorità, vita spirituale e storia; di tradurre, cioè, la morale nella “polis” affinché questa divenga cultura. E nell’assunzione della storia quale luogo dell’azione umana e, insieme, della Provvidenza divina, si specifica il carattere prettamente moderno della sua riflessione.

LA MODERNITÀ SECONDO IL FILOSOFO TORINESE

Il primo capitolo di questo studio espone i caratteri generali del pensiero delnociano secondo tre tematiche principali: l’interpretazione della modernità; il revisionismo e la “concezione transpolitica della storia contemporanea”; la critica della “società opulenta”, con un approfondimento sulla lettura delnociana del Sessantotto. Per Del Noce la modernità ha un carattere essenzialmente problematico, cioè non lineare, tale da mettere in crisi quella visione, tipica dell’idealismo, che la interpreta nel senso dell’affermazione della soggettività e della libertà dell’uomo e della progressiva immanentizzazione del divino. Due sono i fattori che rendono questo schema interpretativo suscettibile di critica. Da un lato vi è il fenomeno dell’ateismo, fenomeno di cui quella visione della modernità non riesce a dare ragione.

IL FILONE CATTOLICO DA CARTESIO A ROSMINI

Questo infatti si presenta come fenomeno a sua volta problematico, sia a motivo del carattere postulatorio che lo connota, sia perché rappresenta l’esito ultimo del razionalismo moderno. Dall’altro vi è la presenza, all’interno della modernità, di una linea di pensiero che pur avendo anch’essa il suo inizio in Cartesio si sviluppa in modo diverso da quella che storicamente ha prevalso: si tratta del filone cattolico della modernità, che da Cartesio giunge a Rosmini passando per Pascal, Malebranche e Vico.

Dunque per Del Noce la modernità non coincide con l’affermazione del razionalismo: le ragioni di questa nuova visione vanno ricercate in quella “ambiguità” del pensiero cartesiano che lo rende suscettibile di una duplice lettura. Quanto al revisionismo e alla “concezione transpolitica della storia contemporanea”, la ricerca si sofferma inizialmente sulle due fasi della critica del totalitarismo in Del Noce, segnate rispettivamente dall’influsso della linea interpretativa tracciata da Maritain e dal dialogo con Nolte, cui corrisponde una lettura del fenomeno in questione autonoma e originale rispetto alla prima fase; il passo successivo consiste nell’analisi e nell’esposizione dei tratti distintivi della concezione transpolitica di Del Noce.

 

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