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Anas, chi è il nuovo amministratore delegato Dibennardo

Anas

Il manager, dal 1998 in forze alla società confluita in Ferrovie dello Stato, sostituisce Massimo Simonini, subentrato un anno fa a Gianni Armani al vertice Anas

È Ugo Dibennardo il nuovo amministratore delegato di Anas. Il governo giallorosso ha dunque deciso di sostituire Massimo Simonini, scelto un anno fa quando il Conte 1 mandò via Gianni Armani. A guidare l’ente nazionale per le strade, che durante l’esecutivo Renzi è confluito in Ferrovie dello Stato, sarà dunque ancora una volta un manager interno.

LE INDISCREZIONI DI START MAGAZINE

Start Magazine già a metà novembre aveva parlato dell’ipotesi di sostituire Simonini che trapelava da ambienti governativi e — pur non essendo noti i motivi dell’eventuale avvicendamento — si faceva il nome proprio di Dibennardo. Secondo fonti sindacali di Ferrovie dello Stato, citate da Michele Arnese, in quei giorni ci sarebbe stato anche un contatto informale tra i vertici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e lo stesso Dibennardo.

CHI È DI BERNARDO

Nato 51 anni fa in provincia di Catania, ingegnere civile, Di Bennardo dal 15 aprile scorso era responsabile coordinamento territoriale Nord-Ovest dell’Anas — promosso grazie ad Armani — mentre in precedenza, da novembre 2015, è stato direttore Operation e Coordinamento territoriale. In realtà dal 1998, anno in cui è entrato in Anas, il manager ha ricoperto vari incarichi, cominciando da quello di responsabile tecnico. Prima di approdare qui, ha lavorato per due anni negli stabilimenti della Caterpillar in Spagna e in Belgio. Da febbraio 2019, inoltre, Dibennardo è stato amministratore delegato di Concessioni Autostradali Venete e per tre anni — dal 2014 al 2017 — ad di Autostrade del Lazio. E ancora: da gennaio 2014 a giugno 2016 amministratore delegato di Autostrada del Molise. Di Bennardo è anche autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo dell’ingegneria civile e degli appalti e — secondo il Corriere della Sera — è uno dei manager più attivi sulle “smart road”, le strade intelligenti, ovvero una tecnologia per le auto a guida autonoma su cui Anas da tempo sta lavorando per aumentare la prevenzione.

IL PRECEDENTE VETO M5S

Di Dibennardo a capo dell’Anas si era già parlato ai tempi della sostituzione di Armani e dell’azzeramento dell’intero board dopo tre anni dal suo insediamento. E anche le parole dell’allora ministro Danilo Toninelli — “possibile un interno come amministratore delegato” — erano un indizio che portavano a lui. In sostanza, si intendeva seguire una strada interna come accaduto ad esempio con Fabrizio Palermo ai vertici di Cassa Depositi e Prestiti e con Gianfranco Battisti in Fs.

A sbarrare la strada a Dibennardo, allora, è stato però proprio il partito di Toninelli. In particolare alcuni parlamentari pentastellati, guidati dal senatore ex Idv Elio Lannutti, avevano presentato un’interrogazione in cui evidenziavano come la possibile nomina del manager costituisse “elemento di continuità con le precedenti gestioni”. Inoltre, chiedevano che venissero attivate “le procedure ispettive previste dall’ordinamento per fugare qualsiasi ombra nella gestione delle attività italiane ed estere di Anas, una delle più importanti aziende pubbliche che avrebbe bisogno di nuovi manager, in grado di supportare l’attuazione dei principi di legalità e trasparenza”. Evidentemente i malumori grillini hanno avuto la meglio a spuntarla è stato, appunto, Simonini, anch’egli un manager interno. Anch’egli dipendente Anas — come Dibennardo — dal 1998.

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