“Non c’è una tempistica di distacco da Ferrovie”. Ecco cosa ha detto l’ad di Anas Massimo Simonini in audizione alla Camera dedicata alla gestione dell’ente e allo stato degli investimenti sulla rete stradale e autostradale nazionale
Un deciso cambio di rotta a favore della manutenzione. I nuovi vertici di Anas lo dicono esplicitamente e presentano i numeri: nella rimodulazione del contratto di programma 2016-2020 oltre il 50%, ovvero 15,9 miliardi, sono destinati alla manutenzione e agli adeguamenti a fronte di 14 miliardi previsti per le nuove opere. L’amministratore delegato e direttore generale Massimo Simonini – che a fine dicembre ha sostituito Gianni Vittorio Armani dopo lo stop alla fusione con Ferrovie dello Stato deciso dal governo M5S-Lega – ne ha parlato in commissione Ambiente alla Camera durante un’audizione dedicata alla gestione dell’ente e allo stato degli investimenti sulla rete stradale e autostradale nazionale. Simonini ha ricordato che l’Anas gestisce 30 mila chilometri di strade di cui 1.300 di autostrade e di raccordi: su di esse si trovano 900 gallerie e 14.575 ponti. Ogni giorno – ha aggiunto l’ad – su quei 30 mila chilometri viaggiano otto milioni di passeggeri e circa 400 mila veicoli merci.
MONITORAGGIO E MANUTENZIONE PONTI
Parte dell’audizione è stata dedicata specificamente ai ponti, tema di estrema attualità dopo la tragedia del ponte Morandi, a Genova. “Tutte le procedure di monitoraggio sono in fase di sviluppo” ma “ad oggi non esiste nessun sistema di monitoraggio in grado di dirci se quel ponte crolla e quando crolla – ha affermato Simonini -. Tutti i progetti che stiamo portando avanti ci aiutano a capire come il ponte si comporta. Oggi sicuramente siamo i primi in Italia, se non in Europa, a provare questi nuovi sistemi ma che non danno alcuna certezza”. L’ad di Anas ha spiegato che la manutenzione, in particolare per i ponti, parte dall’analisi dell’infrastruttura che viene eseguita ogni tre mesi.
NUOVE OPERE
In merito a un altro obiettivo della “nuova” Anas – questa la definizione del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli – ovvero le nuove opere, l’ad ha rilevato che l’iter autorizzativo, dal progetto di fattibilità tecnico-economica a quello esecutivo, “è un percorso a ostacoli, molto lungo, che mediamente dura 5 anni ma spesso anche di più”. A questo periodo va poi sommato il tempo necessario per “la gara per l’affidamento dei lavori, che purtroppo se tutto va bene dura non meno di un anno”. Per questo viene vista di buon grado una semplificazione e per questo l’Anas ha già presentato al dicastero di Porta Pia “quelle che secondo noi sono le modifiche legislative da fare”. Simonini ha inoltre chiarito che su tutte le nuove opere verrà eseguita un’analisi costi-benefici in modo da “migliorare il servizio all’utenza” e che i nuovi interventi saranno selezionati in base ad alcuni indicatori.
NUOVE GARE
Per l’anno in corso sono previste al momento oltre 1.550 gare. “Vi anticipo che questo valore, per quanto riguarda i lavori di manutenzione pari a 2,5 miliardi, potrebbe subire modifiche a rialzo perché ci stanno chiedendo di aumentare ulteriormente le nostre attività sul territorio” ha detto l’ad.
RIENTRO DELLE STRADE
Dal manager sono arrivate anche notizie sul rientro delle strade, al momento a quota 3.500 chilometri da 11 regioni. “Stiamo attendendo ulteriori 1.700 km da altre 4 regioni – ha spiegato -. Questo rientro ha come scopo di valorizzare il patrimonio stradale esistente ma soprattutto di garantire e ottimizzare la qualità di servizi e la continuità territoriale degli itinerari di valenza nazionale”.
SMART ROAD
Sul fronte del progetto Smart road Simonini ha detto in audizione che “abbiamo attivato le gare e abbiamo previsto nel 2020 il completamento sulla SS51, sulla A2 e sulla A19; per il 2021 dovremmo completare l’installaizone sul Grande raccoro anulare e sulla Roma-Fiumicino; per il 2023 sulla E45 e sulla E55“. Ha poi proseguito: “Ovviamente la smart road è un insieme di elementi che via via verranno inseriti all’interno della struttura. Si parte dalla fibra ottica, green island per la generazione di ricariche elettriche, più i servizi di piattaforma come infomobilità in real time e sistemi intelligenti di analisi del traffico”.
STRADE IN ZONE SISMA
Qualche parola pure sul ripristino della viabilità che ha subito danni a causa dei terremoti. “Sono stati già attivati i primi quattro stralci – ha detto Simonini -; il quinto stralcio è in fase di attivazione; mentre il sesto stralcio è in fase di redazione”. Dunque per il 2019 “per i primi 4 stralci già attivi, Anas andrà a completare la progettazione esecutiva per circa il 90%, ad avviare i lavori per un ulteriore 30% e ad ultimare lavori già avviati per un altro 40%”.
FUSIONE ANAS-FS
Durante la fase finale dell’audizione Simonini ha parlato della fusione tra Anas e Ferrovie dello Stato decisa dal governo Gentiloni e che poi l’esecutivo pentaleghista ha invece fermato. “Vorreste sapere qualcosa di più, piacerebbe saperlo anche a me in realtà” ha risposto ad alcuni deputati chiarendo che ancora “non c’è una tempistica di distacco da Ferrovie. Quest’anno però non so se questa cosa potrà avvenire – ha continuato -, perché abbiamo adesso approvato un bilancio che va a consolidare quello di Ferrovie, che è in una fase di acquisizione di Alitalia, le cose quindi si complicano un pochettino”.