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Apostolico e i giudici facciano solo il loro mestiere. Parla Enrico Costa

ENRICO COSTA AZIONE CASO APOSTOLICO

Intervista al deputato di Azione Enrico Costa sul caso della giudice Apostolico e sulle polemiche che ne sono scaturite. “Non era compito di Meloni giudicare pesantemente un provvedimento giurisdizionale”, dice l’Onorevole. “Le azioni disciplinari le terrei per chi arresta innocenti o fa inchieste sbagliate”

Onorevole Costa, cosa ne pensa del caso Apostolico? Ieri un sondaggio di Alessandra Ghisleri su La Stampa ci diceva che il 46,2% disapprova l’intervento del magistrato. C’è poi una divisone politica tra chi sta con e chi contro Apostolico.

Guardi, a me non interessano i sondaggi. La situazione va valutata dal punto di vista costituzionale. Non era compito di Meloni giudicare pesantemente un provvedimento giurisdizionale così come non è compito dei magistrati interferire sulle norme di legge in fase di approvazione. E purtroppo lo fanno in molti, specie i più intervistabili. La giudice Apostolico ha partecipato a questo evento divisivo ed è ovvio che si presta il fianco a dubbi di pregiudizio. Se ognuno rimanesse nei confini del proprio lavoro e rispettasse la Costituzione non ci sarebbero problemi. Poi, le parti politiche tirano l’acqua al proprio mulino. in base alla convenienza.

Cosa pensa della pronuncia della giudice di Catania, e di altre analoghe delle ultime ore di altri giudici catanesi e di Firenze?

Non valuto, non giudico queste pronunce, proprio perché critico chi critica. Così come critico certe correnti d’area (penso al congresso di Palermo) che per avere adesione fanno baccano, proprio come i partiti. Sono invasioni di campo che la Costituzione non dovrebbe consentire.

C’è poi una divisone politica tra chi sta con e chi contro Apostolico. La Lega vorrebbe le dimissioni di Apostolico. Lei condivide? E c’è una questione sempre più lampante di credibilità degli uomini di giustizia?

C’è l’opzione delle dimissioni sì, ma la giudice Apostolico avrebbe anche potuto considerare l’istituto dell’astensione. E, dico ironicamente, non immaginava o non ricordava di aver partecipato a questo evento. Non pensava delle polemiche che ne sarebbero sorte. Non so come verrà decisa un’eventuale azione disciplinare, ci sono gli organismi competenti, ma penso che andrebbe riservata a chi fa inchieste sbagliate, a chi arresta innocenti. Mentre Nordio le riserva a chi scarcera o libera, al contrario di quello che dovrebbe fare normalmente un garantista. Io adotterei un’azione disciplinare in altre situazioni: capirei se venissero utilizzate regolarmente ma qui non è così.

Allargando ancora di più lo sguardo, la questione di fondo è quella della responsabilità civile dei giudici. Lei un anno e mezzo fa si vide approvare degli emendamenti sulla valutazione dei giudici (e non solo)

Ognuno deve rimanere nel campo riservato dalla Costituzione. E la colpa è anche della politica. Se un magistrato avesse partecipato a una manifestazione in chiave opposta avremmo assistito alle difese da parte della destra e viceversa da sinistra. Io non vedo coerenza. Vedo solo garantisti con amici e forcaioli con i nemici. Io cerco di vedere le cose a distanza senza aderire a nessuna delle due curve in stile ultras.

Leggi anche: Perché la responsabilità civile dei magistrati è un fortino (quasi) inaccessibile.

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