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Arriverà la verità su Giulio Regeni?
Che cosa ha deciso ieri la Corte costituzionale sui quattro cittadini egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni
La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 402 bis comma 3, del codice di procedura penale, «nella parte in cui non prevede che il giudice proceda in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dall’art. 1, comma 1, della Convenzione di New York contro la tortura, quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell’imputato, è impossibile avere la prova che quest’ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo, fatto salvo il diritto dell’imputato stesso a un nuovo processo in presenza per il riesame del merito della causa».
Il testo integrale della sentenza sarà depositato nelle prossime settimane.
COSA CAMBIA NEL PROCESSO DI GIULIO REGENI
Adesso, i quattro cittadini egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni (Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abedal Sharif, tutti appartenenti ai servizi segreti del Cairo) potranno essere sottoposti a giudizio, anche se risulta di fatto impossibile notificare loro gli atti a causa della ostinata e prepotente opposizione del Governo Egiziano.
A loro la procura di Roma ha contestato i reati di sequestro di persona pluriaggravato, lesioni aggravate e concorso in omicidio pluriaggravato.
Pubblicato sul blog Elezioni e sistemi elettorali nel mondo