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Autostrade. I concessionari dovranno investire anche dopo la scadenza della concessione. L’emendamento del M5S al dl fiscale

Fisco

DL fiscale: i concessionari autostradali dovranno continuare a investire per “garantire il mantenimento o l’aumento degli standard di sicurezza” anche dopo che la concessione è scaduta, con incassi da pedaggio che devono rimaere fermi in attesa che si concluda l’assegnazione della nuova concessione. È quanto prevede un emendamento del relatore Emiliano Fenu (M5s) al decreto fiscale depositato in Commissione Finanze del Senato.

DL FISCALE: LE CONCESSIONI SCADUTE

La norma si applica alle concessioni scadute alla data di entrata in vigore del decreto convertito. Tra queste la Ativa (Torino-Quincinetto-Ivrea, sistema tangenziale di Torino), l’autostrada del Brennero e la A21 – Torino Piacenza. L’emendamento prevede che venga stipulato entro sei mesi un atto aggiuntivo con il concessionario uscente “senza riconoscimento di alcuna proroga dell’attuale scadenza della concessione” che preveda in attesa dello svolgimento della nuova gara “la progettazione e la realizzazione con procedura di evidenza pubblica, degli urgenti interventi necessari a garantire il mantenimento e/o l’aumento degli standard di sicurezza dell’infrastruttura autostradale”. L’atto aggiuntivo conterrà un piano economico finanziario “da porre a base di gara per l’affidamento della concessione” e che deve prevedere che i proventi annuali da pedaggio rimangano costanti per tutto il periodo concessorio. Eventuali maggiori introiti derivanti dai criteri fissati dall’Autorità dei Trasporti saranno versati al Ministero delle Infrastrutture per finanziare l’attività di controllo e di messa in sicurezza.

PROLUNGATA LA PACE FISCALE

Governo e relatore hanno presentato un pacchetto di emendamenti che prevede, tra l’altro, un allungamento della pace fiscale. Fino al 31 maggio 2019, è la proposta, i contribuenti potranno correggere errori od omissioni e integrare non più solo le dichiarazioni fiscali presentate entro il 31 ottobre 2017 ma anche quelle “tardive”, relative agli anni precedenti al 2017, presentate entro i 90 giorni successivi. Un emendamento prevede anche la possibilità di accedere alla definizione agevolata delle controversie anche in caso di accoglimento parziale del ricorso o, comunque, di soccombenza ripartita tra il contribuente e l’Agenzia delle entrate.

NOVITÀ SPORTIVA

In arrivo novità anche per il mondo dello sport: un emendamento del governo prevede il passaggio di competenza al Tar delle controversie sportive, incluso quelle calcistiche.

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