Divide et impera, Macron seduce i socialisti e si riprende la Francia. Parla il prof. Marchi (Unibo)
Il Presidente Emmanuel Macron non ha annunciato un nuovo Premier ma ha mandato un messaggio…
La scomparsa di Silvio Berlusconi, il racconto della vita del Cavaliere e l’eredità, il viaggio della delegazione Ue a Roma, il parere della Corte dei Conti Ue sul debito italiano. La rassegna stampa
“L’Italia senza Berlusconi” apre il maggiore quotidiano nazionale.
“Un lungo viaggio”, titola Antonio Polito nel fondo.
Berlusconi protagonista anche del pezzo di Aldo Cazzullo, nella stessa sezione, intitolato “Sedusse un Paese”.
“Il mito bifronte”, si legge subito sotto.
Berlusconi è protagonista anche nel fondo. “L’inventore del bipolarismo” titola Francesco Verderami.
Subito sotto troviamo il suo ricordo di Urbano Cairo (“Avevo 24 anni, con lui fu magia”).
“Trent’anni di processi, lo scontro infinito con le toghe”, scrive Piccolillo (“Da Mani pulite a Ruby: i processi”).
“Il primo populista” apre il quotidiano Gedi.
“Forza Italia scricchiola, Mediaset verso la vendita: a rischio l’eredità del Cavaliere”, si legge nel taglio alto.
Nel fondo torna protagonista Berlusconi (“Il laboratorio della sfida alle istituzioni” e “L’egolatra pioniere dell’anti-politica”).
A centro pagina troviamo otto articoli che ricostruiscono la vita di Berlusconi, dalla costruzione del suo impero economico (“L’impero catodico costruito sulle videocassette di Dallas”) al calcio (“Nel calcio dei campioni la ricerca dell’immortalità”), passando per i processi (“Le leggi ad personam per difendersi dai processi”).
In spalla spiccano le interviste a Renzi (“Renzi: Non sono io il royal baby. Occhio a Meloni”) e Occhetto (“Occhetto: Rifiutai un patto segreto sulle televisioni”).
“Ciao, Cavaliere” titola in apertura il quotidiano torinese.
“Quell’arcitaliano che plasmo l’Italia” titola Concita de Gregorio nel fondo.
“L’uomo dal sorriso in tasca trasmesso a reti unificate”, scrive Romagnoli subito sotto.
A centro pagina spicca il racconto della vita di Berlusconi, protagonista di otto articoli. “Così finisce la Seconda Repubblica” titola Marcello Sorgi.
“Nella politica italiana c’è un prima e un dopo di lui”, scrive Lucia Annunziata in spalla.
“Addio a Silvio Berlusconi. Tv, politica, giustizia: 40 anni da protagonista” apre il quotidiano di Confindustria.
“Un impero alla prova successione”, titola Mengano a centro pagina. “Patrimonio da 6,4 miliardi e cinque figli: si va verso un equilibrio paritario. Fininvest: Proseguiremo nell’assoluta continuità. I titolo del Mfe sale del 5,86%. Domani lutto nazionale e funerali di Stato in Duomo a Milano”, si legge nel sottotitolo.
Nel taglio basso spicca il viaggio della delegazione Ue a Roma (“Pnrr, faro europeo per quarta rata e revisione Piano”).
Nella stessa sezione troviamo il parere della Corte dei Conti Ue sul debito (“Rendicontazione sul debito da migliorare”).
Tanti i temi in spalla, dalla guerra in Ucraina (“La controffensiva continua, liberati sette villaggi dalle forze di Kiev”) agli armamenti (“Altre 60 testate nucleari nell’arsenale della Cina”), passando per il rapporto Almalaurea (“Più lavoro per i laureati ma stipendi reali in calo”), la moda (“La sfida ambientale del fashion maschile”) e la Salute (“La ricerca del Cnao. A Pavia la macchina compatta antitumori”).
“Il cav argine all’estremismo. Così Berlusconi è riuscito in un miracolo politico: far coincidere la sua libertà con quella dell’Italia”, apre il quotidiano diretto da Claudio Cerasa.
“L’Italia inimmaginabile del nostro Cav.”, si legge a centro pagina.
“Silvio Berlusconi è morto e anche la politica sembra non stare tanto bene”, scrive Canettieri nel fondo (“Meloni e Gianni Letta”).
“Nessun successore” si legge subito sotto.
“La corte e il castello, così il Cav. comandava nel caos”, titola Salvatore Merlo nel taglio medio.
In spalla spiccano l’alleanza con l’America e l’amicizia di Berlusconi con Putin (“Il seduttore atlantista” e “Un italiano vero”).
“Silvio Berlusconi 1936-2023. Una storia italiana” apre il quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi.
“Silvio Berlusconi è stato un gigante della storia del nostro paese. Detto questo, l’immenso potere esercitato per decenni da Berlusconi è stato – per l’Italia- una colossale iattura”, scrive il direttore nel fondo.
“Da Mattarella a Putin e il Papa. Il Saluto dei leader del mondo”, titola Iannacone nel taglio basso.
“La rivoluzione passiva ci ha resi tutti berlusconiani” scrive Urbinati nella stessa sezione.
“Mangano, cavalli e Dell’Utri. Così la mafia non ti lascia più”, titola Bolzoni.