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Il Piano Casa di Salvini nasconde davvero un nuovo condono?

Mentre le opposizioni gridano a un nuovo condono, il leader del Carroccio e ministro delle Infrastrutture e trasporti prosegue l’opera di semplificazione. “Migliaia di italiani torneranno proprietari delle loro case”, promette Salvini
Prima le case degli italiani. Se l’ultima mossa di Matteo Salvini richiedesse uno slogan, probabilmente sarebbe questo. Preoccuparsi degli immobili e della loro proprietà è stato sempre un tema caro al centrodestra, Forza Italia e Berlusconi docent.
Adesso è il ministro delle Infrastrutture e trasporti, nonché vicepremier e leader di un altro partito della maggioranza – la Lega -, Matteo Salvini che se ne sta occupando.
PROMESSE E MOSSE DI SALVINI SULLE CASE DEGLI ITALIANI
La lavorazione del dossier va avanti da tempo e ha registrato un recentissimo aggiornamento ieri con una nuova riunione che ha visto partecipare circa 50 istituzioni, enti, associazioni e ordini professionali. Nello specifico, adesso si potranno sanare le difformità formali sulla disciplina vigente; quelle edilizie di singoli immobili lievemente modificati (con tramezzi o soppalchi, ad esempio); le difformità legate a permessi o segnalazioni di interventi precedenti e, infine, i cambi di destinazione d’uso per analoghe categorie di immobili.
Secondo il Cni, Consiglio nazionale ingegneri, verrà intaccato l’80% delle case, favorendo la tutela soprattutto dei piccoli proprietari. “Allo stesso tempo – spiega il Mit – deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.
Come riportava stamani il Sole 24 Ore, “i tempi, assicura il Mit, sono stretti: un mese, forse qualcosa di più”. E sul percorso: “I tecnici del ministero di Porta Pia lavorano per mettere mano a tre tipologie di difformità lievi: lo stato legittimo, le tolleranze costruttive e la doppia conformità. La regolarizzazione, naturalmente, non sarà a costo zero. Sulla stima del gettito le bocche sono cucite ma l’ipotesi allo studio è di un versamento direttamente proporzionale alla violazione”. Quanto alle reazioni, invece: “L’accelerazione sul pedale del Piano ha sollevato, come prevedibile, reazioni del mondo politico e associativo. A partire dai costruttori di Ance che per bocca del vicepresidente Stefano Betti salutano positivamente la novità. Soddisfatta anche Confindustria Assoimmobiliare che saluta positivamente la regolarizzazione. Contro il provvedimento si sono alzate ieri le voci dell’opposizione.”.
PRIMA FRENATA DA GIORGIA MELONI?
Ma prima di vedere cosa hanno lamentato Pd, M5S e sinistre occorre fermarsi sulla risposta data ieri sera da Bruno Vespa dalla premier Meloni. “Salvini mi accennò qualcosa diverso tempo fa, poi ho visto che oggi ha ribadito che sta lavorando a questa norma ma non la conosco, non sono in grado esprimere giudizio. Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne – ha detto la premier a Porta a porta -, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce ne era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto”.
LE OPPOSIZIONI: QUELLO DI SALVINI SULLE CASE E’ UN ENNESIMO CONDONO
Per l’Ance non si può parlare di condono, anche se si è lontani da un intervento soddisfacente. “Non si tratta di un condono – ha detto infatti il vicepresidente Stefano Betti -. Il provvedimento mira a risolvere piccole difformità di natura formale all’interno delle case, difformità ante 1977, si tratta di cose assolutamente minimali interne agli alloggi. È un provvedimento interessante nel breve termine, ma è una goccia nel mare rispetto alle soluzioni che bisogna trovare nel medio e lungo termine”. Per Betti allora bisogna mettere mano al Testo unico sull’edilizia ma anche alla Legge nazionale urbanistica, rinnovando entrambi gli strumenti. Positiva anche FareAmbiente, con il presidente Vincenzo Pepe: la norma “rimetterebbe in regola tante case, favorendo la riduzione del consumo del suolo, uno degli obiettivi di sostenibilità del Pnrr”. Oltre al Cni, l’ok al provvedimento arriva, infine, anche dalla Federazione agenti immobiliari.
Veniamo ai partiti non di governo, di umore negativo sul dossier casa di Salvini. Per la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga, Salvini è “un ministro che per la casa non ha fatto niente” e che “ora prepara l’ennesimo condono edilizio”. Per il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, “si tratterebbe del 19esimo condono del governo Meloni”, più precisamente. Infine, dal M5S tuona Agostino Santillo: “Ci chiediamo quali siano le mirabolanti novità normative che ha in mente il governo, visto che le norme attuali consentono ampio margine per sanare le cosiddette piccole difformità”. Dalle associazioni critiche, Legambiente teme che “si alimenta il mattone illegale”.
Pubblicato su Energia Oltre