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La premier diserta, Salvini e Tajani si punzecchiano. Ecco cosa è successo al Forum Ambrosetti

Cernobbio Maggioranza E Opposizioni

Resoconto della tre giorni di Cernobbio con fari puntati sul centrodestra e le opposizioni

Giorgia Meloni diserta e “delude” Cernobbio, scrive Repubblica, mentre il governo viene promosso (a metà) dagli imprenditori. I due vicepremier Salvini e Tajani si punzecchiano e a destra elogiano “il pragmatismo” di Giorgetti. In sintesi questo è quanto accaduto al Forum Ambrosetti nelle giornate finali, tra le polemiche con le opposizioni sul Superbonus e i dibattiti interni alla maggioranza su privatizzazioni e politica estera.

MELONI, COME DRAGHI, SALTA CERNOBBIO

Come ha ricordato oggi Paolo Mieli su Radio24, anche l’ex premier Draghi non andò a Cernobbio e quest’anno neppure la segretaria del Pd Schlein si è presentata, preferendo intervenire in videocollegamento. “Lì si apprezza il lavoro del governo ma arriva anche qualche stilettata.. i leader disertano”. Giorgia Meloni ha preferito il ‘rosso’ Ferrari e da Monza, dove si è svolto il Gran premio di F1, ha ‘avvisato’ gli alleati (come scrive il Corriere): “dobbiamo correre di più” e il pensiero va alla manovra economia e alle riforme.

LA DESTRA VISTA DAI GIORNALI DI DESTRA

Sui giornali di destra ovviamente grande risalto alla parte positiva del sondaggio degli industriali. Il Giornale parla di svolta e in apertura scrive che ‘Il partito di Cernobbio promuove la Meloni’, citando nel titolo principale solo la premier. Per Libero ‘il 70% degli imprenditori promuove il governo’. Gli industriali hanno anche bocciato la tassa sugli extraprofitti delle banche, dossier scottante che – secondo alcune ricostruzioni di questi giorni – sarebbe stato il motivo principale alla base dell’assenza della premier Meloni.
Sul tema sembra che il ministro Giorgetti sia riuscito a superare l’esame, prendendosi ‘la briga – scrive Repubblica – di assumersene la responsabilità, perlomeno per i difetti di comunicazione “che pure ci sono stati”. Gesto apprezzato – si legge – perlomeno a sentire gli applausi ricevuti dagli astanti’. Per il Tempo degli Angelucci l’intervento del ministro dell’Economia merita ‘applausi scroscianti’ elogiando appunto ‘il pragmatismo’ di Giorgetti nei vari dossier elencati, dal Superbonus al RdC, dalla tassa sugli extraprofitti a Mps.

COME ESCE IL GOVERNO DALLA TRE GIORNI DI CERNOBBIO?

Non sono mancate le analisi sulle dinamiche tutte interne alla maggioranza. La Stampa si è concentrata sui rapporti tra Giorgetti e Salvini ‘sempre più gemelli diversi’. Uno, il super-tecnico, ‘predica cautela e piuttosto che dire mezza parola fuori posto tace’. L’altro fa il politico, ‘destreggiandosi tra una telefonata con il generale Vannacci, l’inaugurazione di una tangenziale e un attacco a Tajani’.
È proprio su Forza Italia si sofferma poi il retroscena del giornale di Torino, secondo cui ‘il doppio volto della Lega’ è ‘funzionale al piano del Carroccio in vista delle europee del 2024: riguadagnare consenso a scapito degli alleati di governo senza per questo compromettere la tenuta dell’esecutivo’.

LA NUOVA BATTAGLIA DEL CENTROSINISTRA

Quanto alle opposizioni, Giuseppe Conte ha avuto campo libero per attaccare la premier e difendere il Superbonus e il reddito di cittadinanza dalle critiche compatte della maggioranza. Temi, però, sui quali ormai il M5S ha le armi spuntate. E infatti è sui salari bassi e sulla sanità che si concentrano le nuove battaglie del centrosinistra.
Non a caso proprio Repubblica titola in prima pagina “Sì al salario minimo” con riferimento ai ‘larghi consensi degli imprenditori alla proposta delle opposizioni’. Pd, M5S e Azione di Calenda si confermano compatti anche nelle critiche ai tagli nella sanità: “Non investire nel Ssn è un errore”.

– Leggi anche: A Cernobbio la destra si compatta almeno sul nucleare

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