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Che cosa lega Italia e Romania
Vertice Italia-Romania a Palazzo Chigi, con Giorgia Meloni che ha incontrato l’omologo Marcel Ciolacu, mentre Matteo Salvini si è visto con Sorin-Mihai Grindeanu e Antonio Tajani con Luminita Odobescu
Giornata, quella di oggi, di accordi e rafforzamento della partnership tra i governi di Italia e Romania. Si è svolto infatti il terzo summit Roma-Bucarest – dopo quelli del 2008 e del 2011 – nella capitale italiana, al centro numerosi accordi di cooperazione. Tutti i dettagli.
TUTTI I LEGAMI TRA ITALIA E ROMANIA
Come previsto in agenda, i due esecutivi hanno dialogato su diversi comparti strategici su cui rinsaldare i rapporti. Rapporti già forti in sede Nato e Ue, ovviamente, ma che necessitano sempre di aggiornamenti.
Alcuni numeri mettono in luce il legame italo-romeno: nel 2022 si è registrato, infatti, un incremento del 20,8% rispetto al 2021 dell’interscambio commerciale, oggi attestato sui 19-20 miliardi di euro e che conferma l’Italia quale il secondo fornitore e secondo cliente della Romania. L’Italia, inoltre, è il primo investitore in Romania per numero di imprese registrate (oltre 23mila attive), pari al 21% del totale delle imprese straniere. In termini occupazionali, l’apporto italiano è di 130mila posti di lavoro in numerosi settori (dall’agroalimentare all’acciaio, dai servizi bancari alla sanità).
Oggi si è anche tenuto un Business Forum alla Farnesina con la partecipazione di oltre duecento imprese italiane e romene. Al Mio, invece, il bilaterale tra Salvini e Grindeanu, ha visto al centro il pacchetto europeo FitFor55 per il settore automotive e infrastrutture. Non solo, si è discusso anche di reti Ten-T (iniziativa Tre Mari su tutte), corridoi solidali per l’Ucraina, i divieti unilaterali austriaci nel Brennero.
Alla Farnesina, invece, i due ministri degli Esteri Tajani e Odobescu hanno dibattuto dei legami internazionali tra i due Paesi e l’Italia ha accolto l’ok romeno alla missione Ue nel Mar Rosso.
LA CONFERENZA STAMPA DI MELONI
Intervenendo in conferenza stampa, a chiusura del summit di Palazzo Chigi, la premier Meloni ha detto: “Sono molto felice di aver accolto qui a Roma il Primo Ministro Marcel Ciolacu e i suoi Ministri per il terzo Vertice Intergovernativo tra Italia e Romania. Erano 13 anni che non ci incontravamo in questo formato e devo dire che sono particolarmente fiera che oggi si colmi questa lacuna, perché Italia e Romania sono Nazioni unite da relazioni molto forti, da legami culturali millenari. I nostri popoli condividono molto, nel segno anche della comune appartenenza alla cultura latina, non a caso il bilaterale allargato si è svolto nella sala Roma, e questo ha consentito alla nostra amicizia di rimanere inalterata nel tempo”.
Meloni ha ricordato che quella italo-romena “è un’amicizia che trova riscontro anche nelle solide relazioni economiche e commerciali che esistono tra le nostre Nazioni. L’Italia è il secondo cliente, il secondo fornitore della Romania, è il primo investitore in Romania per numero di aziende registrate. Il fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana in Romania, che conta oltre 50.000 aziende, è chiaramente un segno tangibile di come i nostri rapporti siano estremamente intensi e la presenza italiana è una presenza fondamentale in tanti comparti, soprattutto nei comparti strategici: dall’energia alle grandi infrastrutture, l’agroalimentare, i servizi bancari, la sanità”.
Spiegando poi la presenza romena in Italia in termini demografici, Meloni ha ricordato che “così come c’è un pezzo di Italia in Romania, c’è anche un importante pezzo di Romania in Italia. La comunità romena, come si sa, è la comunità straniera più numerosa residente in Italia, oltre un milione di persone, e offre alla nostra comunità un contributo estremamente importante. Questo Vertice rafforza ulteriormente la nostra amicizia, amplia la nostra collaborazione in nuovi settori che sono di interesse comune”.
ITALIA-ROMANIA, UNA PARTNERSHIP MULTILATERALE
Quanto a obiettivi e scenari di questo rapporto: “Abbiamo appena siglato una Dichiarazione congiunta molto significativa che amplia la portata del nostro partenariato strategico, che delinea nuovi obiettivi, nuove priorità condivise. A questa Dichiarazione si sono aggiunti altri documenti importanti con la sottoscrizione da parte dei nostri Ministri di altri sette tra Memorandum d’intesa, Intese tecniche e Lettere d’intenti. Sono documenti che interessano settori molto importanti: la difesa, la cooperazione di polizia, la giustizia, le start-up, la cooperazione nel settore dell’energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici”.
Come ha ricordato poi la premier, “uno dei pilastri del nostro partenariato riguarda la dimensione politica strategica, tocca la nostra sicurezza comune, che è tanto più importante nell’ambito di una guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa e ai diretti confini della Romania. In questo contesto noi abbiamo chiaramente ribadito il nostro pieno sostegno all’Ucraina”.
Venendo alle questioni securitarie e geopolitiche: “Da parte mia ho confermato al Primo Ministro Ciolacu l’intenzione di proseguire nel contributo attivo alla sicurezza della Romania e dei nostri alleati orientali, come abbiamo fatto finora, come sapete, con gli schieramenti di assetti nazionali garantiti in ambito NATO. Noi siamo convinti che l’alleanza atlantica debba continuare a mostrare coesione e unità, che lo debba fare in linea con un approccio a 360 gradi alla sicurezza euro-atlantica e rilanciando anche l’azione al fianco sud”.
Meloni ha quindi aggiunto che “abbiamo avuto modo di confrontarci sui principali scenari di crisi, compreso il conflitto in Medio Oriente. Siamo sempre più preoccupati dai recenti sviluppi, in particolare per l’incolumità degli ostaggi, la salvaguardia dei civili nella zona di Rafah, per il rischio di un ulteriore allargamento del conflitto. Da parte del Governo italiano recepiamo la chiara indicazione che è emersa dal Parlamento, lavoreremo in questo senso in ambito internazionale, particolarmente nell’ambito della nostra Presidenza italiana del G7. Con il Primo Ministro Ciolacu abbiamo inoltre rinnovato la nostra comune attenzione nei confronti di una regione che riteniamo strategica, ovvero i Balcani occidentali. Come sapete l’Italia considera una priorità il processo di riunificazione all’Europa delle Nazioni che fanno parte di questo quadrante. Sono molto contenta che questo approccio sia condiviso anche dalla Romania e c’è piena convergenza tra noi anche sul percorso di adesione all’Unione europea di Moldova, Ucraina e Georgia”.
LE ALTRE AREE DI DIALOGO TRA ROMA E BUCAREST
“Anche la dimensione interna della sicurezza è un elemento centrale dei nostri rapporti. Vogliamo rafforzare la nostra collaborazione per combattere il terrorismo, le minacce nel campo della cybersicurezza, la criminalità organizzata, le reti criminali. Continuiamo a credere nella difesa dei confini esterni dell’Unione, la lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani, la costruzione di un nuovo modello di cooperazione e di sviluppo con le Nazioni africane che l’Italia porta avanti – come sapete – con il Piano Mattei, e crediamo che questa sia la risposta più efficace che possiamo dare a livello europeo.
Io ringrazio il Primo Ministro Ciolacu anche per la grande disponibilità e la collaborazione dimostrata in materia di giustizia. Sono tanti i punti che abbiamo condiviso tra i nostri Ministri, chiaramente non li citerò tutti: penso ad esempio che sia importante, tra le sfide che ci diamo, anche quella che riguarda la possibilità che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine.
Con il Vertice di oggi vogliamo dare nuovo impulso ai nostri rapporti economici e commerciali. I dati sono, come vi ho raccontato, estremamente buoni ma, a maggior ragione, non possiamo fermarci qui e crediamo che ci sia un grande potenziale inespresso. Nel pomeriggio si celebrerà un Business Forum che vedrà la partecipazione di oltre 200 tra le principali aziende italiane e romene. È un’iniziativa che chiaramente va esattamente in questa direzione.
Riteniamo altrettanto strategica la nostra cooperazione nel campo della sicurezza energetica. Molto significativa la recente firma dell’Intesa tra Ansaldo Nucleare, Sace e Nucleare elettrica in un settore particolarmente strategico per lo sviluppo europeo. È fondamentale anche il settore dell’agroindustria che interseca il tema della sicurezza alimentare con quello dell’identità culturale.
Insomma, è un partenariato dove diventa sempre più forte, che è destinato a crescere. Il Vertice di oggi io lo vedo come un nuovo inizio, una giornata che può dare grande linfa ai nostri rapporti, che ci può consentire di esplorare nuove opportunità di crescita reciproca e mi pare che nei nostri colloqui abbiamo anche verificato la comune volontà di farlo, di farlo in maniera concreta e di farlo quotidianamente. Quindi grazie davvero Primo Ministro, grazie a tutta la delegazione per questa splendida giornata che segna un nuovo inizio nei rapporti tra Italia e Romania”.
L’ACCORDO TRA ANSALDO NUCLEARE, SACE E SNN
Sempre oggi, in materia di energia, Ansaldo Nucleare, Sace e la romena Snn (Societatea Nationala Nuclearelectrica S.A.) hanno siglato un accordo per il rafforzamento delle attività connesse alla produzione di energia nucleare in Romania, in particolare quelle legate all’estensione di vita dell’Unità 1 della centrale di Cernavoda e allo sviluppo delle Unità 3 e 4.
Obiettivo: strutturare una linea di finanziamento fino a 2 miliardi di euro, con il supporto assicurativo proprio di Sace, per l’esecuzione di tali opere. L’accordo – spiega la nota di Ansaldo – è stato siglato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), alla presenza del Ministro Adolfo Urso e del Ministro dell’Economia, dell’Imprenditoria e del Turismo romeno Stefan-Radu Oprea.
Attualmente – ricorda la società energetica – presso la centrale di Cernavoda sono operative due unità di tipo Candu 6 (ognuna di 700 MWe di potenza) entrate in funzione rispettivamente nel 1996 e nel 2007 e che insieme forniscono circa il 20% del fabbisogno energetico del Paese. Ansaldo Nucleare ha partecipato attivamente alla realizzazione delle due unità, progettate per un ciclo di funzionamento di 30 anni. Alla fine del 2026 l’Unità 1 raggiungerà tale traguardo: per questo Snn ha avviato un processo di ricondizionamento.
Ansaldo Nucleare, inoltre, sarà responsabile delle attività di ingegneria e approvvigionamento dei componenti per il prolungamento della vita dell’Unità 1 in collaborazione con la società canadese Candu Energy Inc. (AtkinsRéalis) e la coreana KHNP, che si occuperanno rispettivamente dell’isola nucleare e delle attività di costruzione come sancito nell’accordo firmato per la costituzione del Consorzio.
In parallelo – si legge infine dal comunicato congiunto – Snn intende completare le Unità 3 e 4 della stessa centrale: essendo queste due nuove unità basate sul design dell’Unità 2, anche in questo caso Ansaldo Nucleare vedrebbe riconfermato il suo coinvolgimento in quanto original designer del Balance of Plant, ossia di quella parte di sistemi dell’impianto che permettono la trasformazione dell’energia derivante dalla fissione nucleare in energia elettrica. In continuità con il sostegno fornito al completamento delle prime due unità, l’Italia rinnova il proprio supporto al programma nucleare romeno. Questo accordo, che si inserisce nell’ambito di una lunga e fruttuosa collaborazione tra le parti, rappresenta una significativa opportunità per l’intero Gruppo Ansaldo Energia.
LA PARTNERSHIP NUCLEARE ITALO-ROMENA
Ansaldo Nucleare, inoltre, spiega come la sua presenza in terra romena si consolida nell’ambito dell’intera filiera nucleare italiana in questo progetto strategico. Infatti, spiega la società, verrà organizzato anche un Supply Chain Day coinvolgendo le aziende italiane interessate al progetto, con l’obiettivo, così come avvenuto nel passato, di supportare l’accesso al mercato romeno da parte delle aziende italiane che hanno competenze nel settore, supportando la competitività industriale dell’Italia. Questo anche in prospettiva di possibili nuovi sviluppi su programmi nucleari a livello nazionale e internazionale.
ANCHE SAIPEM IN ROMANIA
Ad agosto scorso, Saipem ha invece sottoscritto un nuovo contratto E&C offshore in Romania. Nel dettaglio – spiegava la società presentando l’accordo – il contratto è relativo al progetto Neptun Deep Gas Development in Romania, nel Mar Nero, per il quale si è conclusa la procedura di assegnazione da parte di OMV Petrom. Lo scopo del lavoro prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (EPCIC) di una piattaforma di trattamento gas a circa 100 metri di profondità, lo sviluppo di tre campi sottomarini (rispettivamente a circa 1000 metri di profondità nel campo Domino e a circa 100 metri di profondità nel campo Pelican), una condotta di gas da 30” lunga circa 160 km e un cavo associato in fibra ottica dalla piattaforma in acque poco profonde fino alla costa rumena. La piattaforma di trattamento del gas sarà costruita nei cantieri Saipem in Italia e in Indonesia, mentre le operazioni offshore saranno eseguite dalle navi Saipem 7000 e JSD 6000. I test sulle tecnologie e le analisi dei materiali utilizzati nel progetto saranno effettuati in Romania, attraverso l’entità locale di Saipem a Ploiesti.
A marzo 2023, invece, Enel ha completato la cessione delle sue attività in Romania.