Stallo totale in Puglia dopo il voto delle regionali: la legislatura del neo governatore Antonio Decaro è ancora ferma ai blocchi di partenza, insieme ai 50 consiglieri eletti. Alla Corte d’appello mancano i verbali di Foggia e Lecce con i risultati delle regionali del 23 e 24 novembre
Caos regionali in Puglia. Finché all’Ufficio centrale regionale della Corte d’appello di Bari non arriveranno tutti i sei plichi con i verbali delle votazioni delle regionali, sarà impossibile proclamare governatore Antonio Decaro e consiglieri gli eletti.
All’appello mancano i verbali di Foggia e Lecce che insieme hanno 1.477 sezioni.
I RITARDI DI FOGGIA E LECCE
Per la proclamazione ufficiale del nuovo Consiglio regionale pugliese bisognerà probabilmente attendere l’anno nuovo.
La procedura è caduta in un limbo assoluto per via della consegna a rilento dei plichi elettorali di Foggia e Lecce. Una situazione che rallenta la proclamazione del presidente e degli eletti: cinquanta consiglieri, secondo Eligendo, la piattaforma del ministero dell’Interno.
Le due città insieme contano 1.477 sezioni, con Lecce che da sola ne ha 825, distribuite in meno di cento Comuni. E dal tribunale salentino fanno sapere che i plichi non arriveranno a Bari prima del 29 dicembre. Se non ci saranno anomalie, l’Ufficio regionale potrà iniziare i conteggi definitivi e dopo qualche giorno dovrebbe proclamare la nuova giunta.
Si salvano Taranto, la prima provincia a consegnare i plichi con i risultati delle elezioni, seguita dalla Bat il 15 dicembre, Bari ieri mattina e Brindisi il 22 dicembre.
IL PRECEDENTE DEL 2020
Una lentezza simile si era verificata anche cinque anni fa alle elezioni del 21 settembre 2020. Alla fine la proclamazione si tenne il 30 ottobre.
LE RAGIONI DEL RITARDO
Secondo fonti del tribunale, riportate da Repubblica Bari, a Lecce i verbali da verificare sarebbero tra i 50 e i 60. Per le sezioni di San Cesario, Alezio, Nardò, Novoli, Campi Salentina, Surbo è stato necessario richiedere ai Comuni le tabelle di scrutinio.
In alcuni casi sono stati presentati verbali in bianco, in altri non sono stati proprio presentati, segno di una mancata preparazione dei presidenti di seggio. I problemi quindi sarebbero legati soprattutto alla scarsa qualità dei verbali e alla complessità di una legge elettorale che rende le verifiche lente e macchinose.
UNA LEGGE ELETTORALE MACCHINOSA
Ma non è solo una questione di ritardi. La legge elettorale regionale è macchinosa e necessita di una riforma visti i tempi di verifica molto più lunghi rispetto alle altre Regioni, considerando che Campania e Veneto hanno già i propri governatori operativi.
Quando anche i plichi di Foggia e Lecce arriveranno in Corte d’appello a Bari, servirà dell’ulteriore giorni per assegnare i 50 seggi che sono divisi tra maggioritario e proporzionale.
Una prima anomalia è emersa proprio dalla distribuzione dei seggi. In base al rapporto tra numero di consiglieri eletti e popolazione ne spetterebbero 16 a Bari, 10 a Lecce, 7 a Taranto e Foggia, 5 a Brindisi e nella Bat. Da Eligendo emerge tutt’altra situazione: Bari 9 seggi, Foggia 10, la Bat 8.
In passato poi dai verbali consegnati alla Corte sono emersi risultati elettorali completamente diversi da quelli di Eligendo. E i ricorsi non sono mancati. Lo stesso Nichi Vendola, fuori dal consiglio nonostante i buoni numeri è stato vittima della sua stessa legge elettorale regionale.


