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Chi c’è nella Commissione DuPre, di intellettuali no green pass

Non un partito ma una commissione: in DuPre troviamo Carlo Freccero, Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Mariano Bizzarri e 22 sottoscrittori del ‘manifesto’
Dubbio e Precauzione. Sono i due caposaldi della cosiddetta Commissione DuPre, che al momento non vuole essere assolutamente accostata ai partiti politici e nemmeno ai movimenti. Diverse le punte di questa formazione assai critica nei confronti del green pass e, soprattutto, della sua variante rafforzata che ha escluso i non vaccinati perfino dai mezzi pubblici e piuttosto scettica pure nei confronti dei vaccini: Carlo Freccero, Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Mariano Bizzarri.
Il manifesto di DuPre è stato sottoscritto da 22 persone: otto filosofi, otto scienziati e sei giuristi. “Le nostre non sono divagazioni anti-scientifiche – sottolineano i promotori – ma i problemi sollevati sulla stampa scientifica e corroborati dal parere di numerosi esperti del settore”. I membri della Commissione DuPre evidenziano per esempio come “avere un Green Pass non significhi” in via automatica “essere innocui o non contagiosi. Contrariamente a quanto sostenuto, la vaccinazione modifica solo leggermente la probabilità di morire per Covid una volta che l’infezione è stata contratta”.
Per questo rifuggono la definizione di No Vax: per chi ha aderito alla Commissione DuPre la soluzione più logica, semmai, “sarebbe quella di pensare a un altro vaccino. Nel mondo non esiste solo Pfizer o Moderna. Altri vaccini sono sul tavolo dell’Ema e della Fda e alcuni di questi sono costruiti con virus inattivato” E che fine ha fatto il vaccino italiano ReiThera?. Tale quesito dovrebbe presto animare una interrogazione parlamentare urgente. Tuttavia la loro posizione rispetto ai vaccini resta assai tiepida: “Dubbio e precauzione”, sostengono i promotori “dovrebbero essere esercitati nella valutazione degli effetti collaterali del vaccino”. Soprattutto per quanto riguarda i vaccini per i bambini: “I test della Pfizer sui bambini di età inferiore ai 5 anni sono stati condotti su un numero inadeguato di pazienti (circa 1300) e le conclusioni prodotte (e su cui si è basata la Fda nell’autorizzare il vaccino ai bambini) sono inaffidabili”.
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