Parte oggi la riunione dei vertici militari europei sulla sicurezza dell’Ucraina, per l’Italia presente il generale Luciano Portolano
Parte oggi la due giorni di incontri a Parigi, convocata dal presidente francese Emmanuel Macron, in cui i vertici militari della cosiddetta ‘Coalizione di volenterosi’ discuteranno del rafforzamento della difesa europea e delle strategie per compensare il ridotto sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina. In un momento in cui l’amministrazione Trump minaccia di ridurre ulteriormente la sua presenza militare in Europa, l’incontro assume un’importanza strategica.
Tra i temi principali c’è la creazione di una forza di sicurezza internazionale che, in uno scenario post-bellico, possa dissuadere la Russia dal lanciare nuove offensive dopo un eventuale cessate il fuoco. Questo argomento sarà affrontato anche nel vertice previsto a Gedda, in Arabia Saudita, primo incontro tra le delegazioni ucraine e statunitensi dopo le ultime tensioni diplomatiche tra Trump e Zelensky.
L’ITALIA E’ RAPPRESENTATA DAL GENERALE PORTOLANO
L’Italia è rappresentata dal generale Luciano Portolano, capo di Stato maggiore della Difesa, che prende parte alle discussioni con gli altri leader militari europei. Il suo ruolo è determinante nel valutare la possibilità di una presenza internazionale in Ucraina nel caso in cui le ostilità dovessero cessare.
Ma chi è il generale Portolano e quale percorso lo ha portato a ricoprire un ruolo chiave nella sicurezza internazionale? Siciliano, classe 1960, ha avviato la sua carriera militare frequentando il 161º Corso dell’Accademia Militare di Modena. Nel corso degli anni ha maturato un’ampia esperienza operativa e strategica, partecipando a numerose missioni internazionali in Iraq, Kosovo e Afghanistan, oltre a ricoprire incarichi di comando in patria e all’estero. Portolano ha svolto ruoli di rilievo sia nel contesto operativo che in quello diplomatico, contribuendo alla stabilizzazione di aree di crisi e alla difesa degli interessi strategici italiani.
Già nei primi anni ’90, con il grado di capitano, è stato impegnato nella missione Unikom delle Nazioni Unite tra Iraq e Kuwait, contribuendo al monitoraggio della zona demilitarizzata dopo la prima Guerra del Golfo. Successivamente, nel 1999, da tenente colonnello, ha guidato il 67º battaglione bersaglieri, prendendo parte a operazioni Nato in Macedonia e Kosovo. Il suo impegno in Iraq si è rinnovato nel 2003, quando, da colonnello, ha guidato il 18º reggimento bersaglieri nell’operazione Antica Babilonia 1.
Nel 2011, da generale di Brigata, ha comandato la Brigata meccanizzata Sassari in Afghanistan nell’ambito della missione Nato-Isaf, mentre dal 2014 al 2016, con il grado di generale di Divisione, è stato nominato Head of Mission e Force Commander di Unifil in Libano, guidando oltre 10.000 caschi blu nel monitoraggio del cessate il fuoco tra Libano e Israele.
IL PROFILO DIPLOMATICO DI PORTOLANO
Parallelamente all’esperienza operativa, Portolano ha sviluppato un importante profilo diplomatico e strategico. Tra il 2007 e il 2010, è stato addetto militare a Londra, affinando le sue capacità di mediazione internazionale. Dal 2016 al 2019, ha ricoperto incarichi di vertice presso il Comando Nato di Lago Patria, contribuendo alla pianificazione strategica delle missioni alleate.
Nel 2019, è stato designato comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), con il compito di coordinare l’impiego delle forze armate italiane nei teatri operativi internazionali e nella risposta alla crisi Covid-19. Nel 2021, ha assunto ufficialmente la guida del COVI, dirigendo l’operazione Aquila Omnia, che ha permesso l’evacuazione dei cittadini italiani e del personale afghano dall’aeroporto di Kabul dopo il ritiro delle forze occidentali dall’Afghanistan. Dal 9 ottobre 2021, ricopre l’incarico di Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, ruolo che lo vede protagonista nella gestione delle politiche di difesa e sicurezza a livello internazionale.
Con un background militare e diplomatico di alto livello, il generale Portolano è oggi uno degli attori principali nelle discussioni sulla sicurezza europea e sul sostegno all’Ucraina. La sua partecipazione al vertice di Parigi sarà cruciale per delineare il ruolo dell’Italia nella possibile coalizione internazionale che potrebbe operare nel Paese nel caso di un cessate il fuoco.