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Chi sono i due giuristi indicati dal governo per la Corte di Giustizia UE
Massimo Condinanzi e Oreste Pollicino sono i due giuristi indicati dal governo italiano per la Corte di Giustizia Ue, in attesa del via libera del comitato di esperti della Cgue
Il Governo Meloni ha individuato i due nomi per la Corte di giustizia europea che dovranno andare a sostituire Lucia Serena Rossi e Giovanni Pitruzzella. Si tratta, come anticipato nei giorni scorsi da milanofinanza.it, di Massimo Condinanzi e Oreste Pollicino.
CHI SONO MASSIMO CONDINANZI E ORESTE POLLICINO
Condinanzi è un esperto di diritto comunitario e docente alla Statale di Milano. Non solo. E’ anche coordinatore della Struttura di missione sulle infrazioni comunitarie di Palazzo Chigi. Lavora quindi a stretto contatto con il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto, a cui di fatto – spiega il Fatto quotidiano – è demandata la designazione (e che lo ha confermato nel ruolo a gennaio 2023).
Oreste Pollicino, professore della Bocconi, messinese, è stato invece indicato come avvocato generale – il ruolo che ricopriva Pitruzzella – ed ha anch’egli una caratura da giurista esperto di diritto digitale e della privacy. Pollicino tra l’altro lo scorso novembre ha firmato un contributo sulla rivista Eurojus.it dal titolo ‘Corte di giustizia dell’Unione europea e sindacato giurisdizionale: cosa rimane fuori e perché. Il caso degli atti PESC’.
Due profili assolutamente competenti per l’incarico cui saranno chiamati.
PERCHE’ ROSSI E PITRUZZELLA NON SONO STATI RICONFERMATI
Rossi, ordinaria di Diritto Ue a Bologna, è stata nominata dal governo Gentiloni nel 2017 per il ruolo di giudice presso l’organo massimo di giustizia comunitaria. Il suo mandato è scaduto. Pitruzzella ha invece dovuto lasciare l’incarico alla Cge perché il Quirinale lo ha nominato giudice della Corte costituzionale.
Scrive oggi il Fatto quotidiano: “Di norma i governi italiani hanno sempre rinnovato i giudici designati alla scadenza del mandato (che dura sei anni), anche per evitare l’ombra dello spoils system. Il mandato di Rossi è scaduto ma il governo ha deciso di sostituirla con Massimo Condinanzi”. Pitruzzella però, prima che venisse chiamato dal Quirinale, era stato già riconfermato l’8 novembre dal Consiglio dell’Ue e con il placet del Governo italiano.
“La Corte di giustizia – scrive ancora il Fq – è un organismo di primo piano nelle istituzioni europee (…) La tentazione di avere un uomo di fiducia è forte. Condinanzi ha un curriculum adeguato, ma un ministro che designa un suo esperto è un precedente che può essere contestato in sede europea. Di norma, i giudici italiani alla Corte fanno mandati lunghi proprio per rafforzarne l’immagine di indipendenza. Paolo Mengozzi o Antonio Tizzano, per dire, sono rimasti quasi 20 anni a Strasburgo. Una prassi non solo italiana (il presidente della Corte, il belga Koen Lenaerts, è lì da30 anni). La nuova nomina, peraltro, non è stata preceduta da un bando pubblico per raccogliere le candidature”.
COME FUNZIONA LA PROCEDURA DI SELEZIONE E IL RISCHIO PER CONDINANZI E POLLICINO
“L’Italia (che esprime 3 giudici e un avvocato generale) è rimasta – precisa il giornale diretto da Travaglio – tra i pochissimi Paesi europei a non farlo nonostante sia una richiesta esplicita del comitato di esperti indipendenti istituito in sede europea nel 2009 per valutare le candidature (oltre al rispetto della parità di genere, che in questo caso non è rispettata). La procedura è pubblicizzata in quasi tutti gli Stati membri.
Difficile prevedere se il ruolo a Palazzo Chigi verrà contestato a Condinanzi. Finora quasi il 30% delle candidature nazionali dei giudici è stato bocciato dal comitato ma i suoi giudizi non vengono resi noti. Nel 2021 fece scalpore la decisione del governo ungherese di Viktor Orban di designare alla Corte un avvocato che aveva lavorato nello studio legale del predecessore del ministro della GiustiziaJudit Varga, senza nessuna procedura pubblica. In caso di bocciatura, il Paese può cambiare candidato o insistere creando però un precedente imbarazzante”.