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Come Landini punta a surclassare la Schlein alla guida dell’opposizione

Landini

Landini scrive una lettera alla premier Meloni chiedendo un incontro con le parti sociali per discutere di diversi temi legati al mondo del lavoro. Tuttavia, dietro alle parole del segretario della Cgil si celano messaggi politici nascosti

Mentre a Ravenna Elly Schlein è impegnata con gli ultimi ritocchi in vista dell’apertura odierna della Festa dell’Unità, il segretario della Cgil prende ‘carta e penna’ e brucia tutte le opposizioni sul tempo. Con una lettera inviata alla premier Meloni, Maurizio Landini ha chiesto di convocare un incontro con le parti sociali più rappresentative e di aprire un confronto negoziale sul rinnovo dei contratti, la crescita dei salari e delle pensioni, una legge sulla rappresentanza e il salario minimo, il superamento della precarietà e un piano straordinario di assunzioni nel settore pubblico, dalla sanità all’istruzione.

IL MESSAGGIO DI LANDINI

Una mossa che, nell’imminenza, oscura in parte l’avvio dell’annuale kermesse piddina. Ma nel medio periodo mira a rendere il segretario Landini sempre più centrale nel dibattito dei prossimi mesi e nelle interlocuzioni sui dossier caldi dell’autunno. Una lettera dietro cui si celano alcuni messaggi politici ben precisi.

La Cgil si candida a essere la vera spina nel fianco per Giorgia Meloni, nelle vesti di principale portavoce del malessere della popolazione sul tema del lavoro, dei salari e della sanità, sui quali si concentreranno le azioni di protesta contro il governo. A cominciare dalla tanto criticata mobilitazione sulla manovra economica, annunciata prima ancora che siano note le misure della legge di Bilancio. Non si tratta di competizione con il Pd o il M5S, ma di una fisiologica postura sindacale della Cgil.

LE RICHIESTE A MELONI

Nella sua richiesta, Landini manda anche un ‘pizzino’ abbastanza esplicito alla premier: l’incontro deve avvenire “con le parti sociali comparativamente più rappresentative”. Ovvero, secondo Landini, con la triplice: Cgil, Cisl e Uil. Come avevamo scritto su questo giornale lo scorso 17 luglio, il riferimento è alla prassi inaugurata proprio dal governo Meloni – e contrastata dal segretario Cgil – di allargare il tavolo con le parti sociali non soltanto all’Ugl ma anche al sindacato autonomo Confsal. Allargamento che potrebbe modificare gli equilibri all’interno delle organizzazioni sindacali, dove la Cgil ha sempre dettato i tempi, seguita a ruota dalla Uil.

IL GIOCO POLITICO DI LANDINI

Landini inoltre sta giocando politica anche sul piano personale. Come i suoi predecessori, prima o poi scenderà in campo e si candiderà. Probabilmente non a stretto giro, essendo stato riconfermato alla guida del sindacato lo scorso marzo, ma i tempi potrebbero essere maturi verso la fine della legislatura. Avevamo anche scritto come Landini per il suo ruolo, la sua storia e il suo nuovo look giacca a cravatta potrebbe essere un aspirante federatore per la sinistra. Si vedrà, allora, in che condizioni arriverà la sinistra all’appuntamento con le prossime politiche, verso dove penderà il baricentro, se più a sinistra o al centro.

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