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Coronavirus, a che punto è il bonus per autonomi e partite Iva

Liberi Professionisti

Al momento pagati assegni per oltre 3,4 mln di euro. Nel dl Aprile il bonus sarà rinnovato e molto probabilmente portato a 800 euro per altri due mesi ma il governo sta valutando se emettere una soglia di reddito per evitare “abusi” come accaduto per marzo

Il decreto Aprile, terzo provvedimento economico al tempo del coronavirus, è ancora allo studio del governo, che dovrebbe licenziarlo entro la settimana, ma sul bonus per autonomi e partite Iva due elementi paiono già certi: verrà rinnovato e aumentato a 800 euro. Lo stesso presidente del Consiglio lo ha annunciato durante la conferenza stampa di domenica sera aggiungendo pure che sarà possibile il rinnovo automatico con un semplice click per chi lo ha già avuto, in modo da recuperare i ritardi. Qualche correzione però dovrebbe arrivare per evitare “abusi” da parte dei “furbetti”, come ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Intanto Inps e Banca d’Italia avviano un monitoraggio sui pagamenti mentre i lavoratori autonomi chiedono che la misura venga estesa non per i due mesi prossimi bensì per quattro.

COM’È ANDATA AD APRILE SECONDO INPS-BANKITALIA

Pur con tutti i ritardi e i problemi del sito — andato in tilt per “continui attacchi hacker” come ha detto il presidente Pasquale Tridico in audizione alla Camera, per i quali è stata sporta denuncia alla Procura — l’Inps ha finora pagato oltre 3,4 milioni di bonus per una spesa complessiva di circa 2 miliardi. I primi conti l’istituto di previdenza li ha fatti insieme alla Banca d’Italia e li ha pubblicati in uno studio sulle “Prime evidenze sui pagamenti connessi al Dl Cura Italia” che inaugura una collaborazione per monitorare quotidianamente i pagamenti posti a carico dell’Inps in seguito al provvedimento di marzo.

In particolare si registra che il 69,5% delle erogazioni ha riguardato lavoratori autonomi mentre il 15,4% lavoratori dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura. Solo una piccola quota ha interessato i lavoratori dello spettacolo (0,7%).

Grazie al report Inps-Bankitalia si rileva che quasi due terzi dei beneficiari sono uomini mentre si stima che il bonus ammonti a circa un terzo del reddito mensile netto per gli autonomi, a circa la metà per gli stagionali del turismo e ai due terzi per i lavoratori temporanei dell’agricoltura. Non è invece possibile ottenere una stima per le partite Iva.

Le regioni più interessate dal flusso dei pagamenti sono state la Lombardia, la Puglia e la Sicilia, che hanno ricevuto quasi un terzo dei sussidi; seguono Emilia Romagna, Veneto e Campania. L’età media dei beneficiari è 46 anni (45,6 per le donne, 46,3 per gli uomini) e la coorte più numerosa è quella rappresentata dal gruppo 45-54 anni (pari al 32,8%).I giovani con meno di 25 anni sono solo il 3% dei percettori del bonus mentre gli over 65 sono il 2,2%. Sempre i giovani sono relativamente più presenti tra gli addetti al turismo e i più anziani tra gli autonomi, mentre il 12,1% del totale dei beneficiari sono nati all’estero e si concentrano più tra gli stagionali del turismo e i dipendenti agricoli, dove ammontano rispettivamente al 22,3% e al 29,3% dei percettori.

LE NOVITÀ DEL DECRETO ALLO STUDIO DEL GOVERNO

Dell’aumento dell’indennità vari esponenti di governo parlano da giorni e mano a mano sono emerse altre novità. Ad esempio la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha annunciato su Facebook che la platea verrà estesa anche ai giovani lavoratori autonomi e ai professionisti che si sono iscritti a un ente di previdenza obbligatoria nel 2019 o nei primi mesi del 2020 che “proprio perché recentemente iscritti alle rispettive casse previdenziali, non possono vantare per l’anno d’imposta 2018 un reddito derivante dall’esercizio della professione. Avvocati, ingegneri, architetti, psicologi solo per fare alcuni esempi”. L’obiettivo del governo, ha spiegato la ministra, è quello di “tutelare il maggior numero possibile di lavoratori. Sappiamo che ci sono alcune categorie che, a causa dell’emergenza coronavirus, stanno vivendo un momento di difficoltà: siamo impegnati per dare loro una risposta”.

Altre novità, non di poco conto, sono quelle di cui ha parlato ieri il sottosegretario al Mef Baretta in un’intervista a Radio Capital. “Abbiamo avuto qualche fastidioso abuso, alcune persone con alto reddito ne hanno usufruito – ha detto -. Quindi c’è una discussione per valutare se emettere una soglia di reddito, ovviamente alta. Le casse private parlano di 35mila euro, per me si può parlare di cifre superiori”. Come si procederà? “La linea di fondo però resta il rinnovo automatico e verifica a posteriori portandolo agli 800 euro”

Oggi Baretta è tornato sull’argomento con Italia Oggi affermando che, per quanto riguarda i professionisti iscritti alle Casse private  (a cui sono arrivate circa 481mila domande e circa 452mila sono state accolte) si va verso un’ulteriore modifica dei requisiti per ottenere il sussidio perché “è mia opinione che vada corretta” l’esclusività dell’iscrizione a un Ente per “chi rientra nei limiti reddituali” fissati.

LE RICHIESTE DEL COLAP

La misura non soddisfa però i lavoratori autonomi che, parlando con il Corriere Economia, chiedono un’estensione del bonus. “Questa emergenza crea una situazione magmatica, in costante mutamento”  ha affermato Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, la più grande associazione italiana di rappresentanza dei lavoratori autonomi. Secondo Alessandrucci “con una lenta ripartenza a maggio bisognerà calcolare almeno quattro mesi di bonus perché prima di agosto nessuno riuscirà a riorganizzare una ripresa del business”. Critiche anche per il “funzionamento” che “non è ancora del tutto rodato. A molti è arrivato regolarmente, mentre altri nostri associati non ne hanno visto traccia. I ritardi creano ulteriore angoscia e incertezza nel futuro: avere un finanziamento continuativo per quattro mesi permetterebbe di pianificare con più tranquillità. Per questo accogliamo con favore la proposta del presidente Conte di rinnovare il bonus con il clic. Ma sarebbe un vantaggio anche per la burocrazia avviare un piano di aiuto alle partite Iva con un solo clic per quattro mesi”.

A CHI È RISERVATO

La misura del bonus indennità 600 euro per gli iscritti all’Inps e alle casse previdenziali private è stata introdotta con il decreto Cura Italia (dl 18/2020) e rientra in una serie di stanziamenti per attività produttive, lavoratori e famiglie che hanno subito danni economici a causa delle restrizioni dovute all’emergenza coronavirus.

Il bonus, che non verrà tassato e non si cumulerà con il reddito, spetta a:

liberi professionisti con partita Iva attiva alla data del 23/02/2020 e titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps (articolo 27 dl 18/2020);

lavoratori autonomi iscritti alla Gestione speciale dell’AGO, assicurazione generale obbligatoria (articolo 28 dl 18/2020);

lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro involontariamente nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020 purché non titolari di redditi da lavoro dipendente alla data del 17/03/2020 (articolo 29 dl 18/2020);

lavoratori agricoli operai a tempo determinato che abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo nell’anno 2019 (articolo 30 dl 18/2020);

lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dei lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a  50.000  euro purché non titolari di reddito da lavoro dipendente alla data del 17/03/2020 (articolo 38 dl 18/2020).

Sono esclusi coloro che percepiscono il redito di cittadinanza o la pensione. Per quanto riguarda le casse private il bonus ai giornalisti viene erogato dall’Inpgi, agli avvocati la Cassa Forense, agli agenti di commercio l’Enasarco, ai commercialisti il Cnpadc, a medici e odontoiatri l’Enpam, a ingegneri e architetti Inarcassa, agli infermieri l’Enpapi. Ieri Sport e Salute ha erogato i primi contributi ai collaboratori di società sportive e ASD iscritte al Coni che non sono lavoratori dipendenti e non sono iscritti alla gestione separata Inps.

 

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