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Coronavirus, ecco come governo e Regioni stanno arginando il contagio

Coronavirus Regioni

Le ordinanze delle Regioni con più contagiati e dell’esecutivo Conte 2 per evitare un’ampia diffusione del coronavirus, attualmente presente in 28 Stati nel mondo. In Italia al momento sono 11 i decessi, tutti fra persone con patologie pregresse

In Italia al momento sono 325 casi accertati e 11 le morti a causa del coronavirus, che dalla Cina — dove è attestato da fine 2019 — si sta diffondendo in tutto il mondo. Ad oggi la presenza del virus è accertata in 28 Paesi. Vediamo come si sono mossi sia il governo sia le Regioni, in particolare quelle con focolai del coronavirus e dove si è registrato un maggior numero di contagi e di decessi. Intanto stasera alle 21 è prevista l’informativa urgente a Montecitorio del ministro della Salute, Roberto Speranza.

LE DECISIONI DEL GOVERNO

Palazzo Chigi ha reagito all’emergenza coronavirus emanando un decreto legge, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, che riceverà un rapido via libera alla Camera — previsto per stasera — per poi essere trasmesso al Senato.

Il provvedimento prevede l’isolamento delle cosiddette zone rosse, l’applicazione dello smart working, lo stop alle competizioni sportive nelle zone rosse, la sospensione delle gite scolastiche fino al 15 marzo e della “Domenica al museo” per il 1 marzo, lo stop agli esami  per la patente in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Pronto anche il Dpcm attuativo del decreto con il Paese diviso in tre aree, a seconda della diffusione del virus, con misure via via meno restrittive. “Ce la faremo ma dobbiamo evitare di andare in ordine sparso” ha avvertito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

In arrivo, come annunciato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualteri, anche due decreti per far fronte ai contraccolpi economici attesi: quello per le zone rosse dovrebbe essere pronto già venerdì mentre occorrerà aspettare una decina di giorni per i provvedimento a sostegno di imprese e turismo, settore che risentirà fortemente del problema coronavirus.

LE ORDINANZE DELLE REGIONI

In Lombardia — dove è avvenuta la prima morte per coronavirus, a Codogno, e dove si trova una zona rossa — il presidente Attilio Fontana (Lega) ha deciso la chiusura di scuole e università, di musei, di cinema e teatri, di centri sportivi e palestre e di bar, discoteche e locali notturni dalle 18 alle 6. Sospese gite scolastiche, messe (tranne funerali e matrimoni ma solo alla presenza di parenti stretti), manifestazioni pubbliche e culturali. Rinviati i concorsi e gli esami. All’interno della zona rossa è vietato spostarsi, uscire ed entrare (eccezion fatta per situazioni di reale necessità) ed è obbligatorio indossare dispositivi di protezione per accedere ai servizi pubblici o negli esercizi commerciali. Rinviato a giugno, dal 16 al 21, il Salone del Mobile che doveva svolgersi a Milano ad aprile.

In Veneto l’ordinanza prevede misure uguali a quelle lombarde con in più la disinfestazione straordinaria dei vaporetti. Tra le manifestazioni sospeso anche il Carnevale di Venezia. Nella zona rossa di Vo’ Euganeo adottate le stesse misure della regione confinante.

Anche in Piemonte l’ordinanza del presidente stabilisce le stesse misure di Lombardia e Veneto. Da segnalare, oltre alla sospensione del Carnevale di Ivrea, che a Torino le messe vengono celebrate come di consueto ma previste alcune misure igienicamente più salutari: non si riceve l’Eucaristia in bocca, non ci si scambia il segno della pace, non si può usare l’acquasantiera.

Misure simili pure in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna, con particolare attenzione alla zona di Piacenza dove sono sospesi i mercati settimanali e i negozi saranno chiusi il sabato e la domenica con l’eccezione di quelli che vendono generi alimentari.

Misure meno restrittive, invece, in Toscana: scuole chiuse solo a Piancastagnaio e a Cecina e frequenza sospesa solo per gli studenti delle università di Firenze e di Pisa. I viaggiatori di ritorno dalle aree a rischio della Cina e di altri Paesi in cui la diffusione del virus è significativa hanno l’obbligo di segnalarlo. Misura simile è stata adottata in Basilicata che chiede la quarantena per 14 giorni a chi rientra nella regione da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria. L’università locale si è dotata di uno scanner termico.

Nel Lazio è stata rinviata la prova di ammissione al corso di Medicina del campus bio-medico, prevista per oggi, mentre in Abruzzo sono state sospese le attività didattiche dell’università di Chieti-Pescara.

In Campania invece sono state chiuse le scuole solo in alcuni paesi — così come in Calabria — ed è stato annullato il Carnevale di Benevento. In Sicilia chiuse le scuole a Palermo e provincia da oggi fino al 3 marzo.

Ha scatenato invece una forte polemica con il governo la decisione del presidente delle Marche, Luca Ceriscioli (Pd), di chiudere tutte le scuole e le università fino al 4 marzo. Una “decisione unilaterale”, commentano i ministri per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e dell’Istruzione, Lucia Azzolina, con cui il governatore “si sfila dall’accordo che era stato raggiunto solo poche ore prima nel corso dell’incontro tra governo e Regioni”.

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