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Cosa ci sarà nel pacchetto Ue per l’auto e la richiesta dei leader europei

Il nuovo pacchetto della Commissione europea sull’auto vedrà la luce oggi. Previsto in origine il 10 dicembre, il fulcro del dossier centrale è la revisione dello stop ai veicoli a benzina e diesel dal 2035. Cosa prevede e perché si parla di un cambio di un ammorbidimento dei target del Green Deal

Il nuovo pacchetto dell’Europa a supporto dell’automotive verrà svelato oggi. La direzione scelta da Bruxelles andrà in direzione di un ammorbidimento del divieto sui motori termici dal 2035. In linea con le richieste dei governi per cui è necessario “rispettare il principio di neutralità tecnologica” e consentire la vendita di veicoli ibridi anche dopo il 2035.

COSA PREVEDERÀ IL PACCHETTO

I testi principali saranno quattro: la revisione degli standard sulle emissioni di CO2, un piano di sostegno alla filiera delle batterie da 1,8 miliardi di euro, una una serie di proposte legislative di semplificazione normativa per il comparto e una direttiva sulle flotte aziendali. Sarà inclusa anche una proposta per introdurre una nuova categoria di mini elettriche compatte ‘made in Europe’ che beneficeranno di sovvenzioni: le e-citycar auto elettriche a prezzi abbordabili. Anche per contrastare l’avanzata cinese dello stesso comparto in Europa. L’obiettivo di ridurre le emissioni potrà essere raggiunto anche grazie all’utilizzo di biocarburanti, auto elettriche e ibride plug-in. Al centro del pacchetto c’è la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 delle auto: l’attesa è che venga  abbandonato l’obiettivo di riduzione del 100% al 2035 e si passi al 90%. In questo modo sarà possibile vendere auto a benzina e diesel dal 2035.

LA CONFERMA DI WEBER

Il 12 dicembre Bild aveva confermato la cancellazione dal tavolo delle trattative della fine dei motori a combustione, prevista in Europa per il 2035. Un’intesa raggiunta in un vertice notturno tra la presidente della Commissione, Ursula von del Leyen e il capo del Partito popolare europeo Manfred Weber. “Per le nuove immatricolazioni dal 2035 sarà obbligatoria non più una riduzione del 100%, ma solo del 90% delle emissioni di CO2 per gli obiettivi di flotta dei costruttori automobilistici. Anche dal 2040 non ci sarà più un obiettivo del 100%. Tutte le tecnologie resteranno sul mercato” ha ribadito Weber.

LA LETTERA DEI LEADER EUROPEI

Le rimostranze contro il vecchio pacchetto auto si erano concretizzate in una lettera del 4 dicembre da parte della premier Giorgia Meloni e di altri cinque primi ministri europei (il polacco Donald Tusk, l’ungherese Viktor Orban, lo slovacco Robert Fico, il ceco Petr Fiala, il bulgaro Rossen Jeliazkov) nella quale si chiedeva un cambio di rotta definitivo sulla transizione, a cominciare dal settore automotive. I sei paesi hanno fatto pressing per confermare, anche dopo la tagliola del 2035, un ruolo per i “veicoli elettrici ibridi plug-in e della tecnologia delle celle a combustibile”. In aggiunta avevano fatto richiesta di classificare i biocarburanti  “come ‘carburanti a emissioni zero’, e dunque a darne pieno riconoscimento nella transizione. In particolare gli e-fuel, la benzina sintetica su cui ha molto insistito la Germania e i bio-fuel, derivati dai prodotti agricoli su cui ha spinto l’Italia.

CHI È CONTRO

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ribadito in una lettera alla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen di mantenere gli obiettivi originari e la necessità di non modificare il divieto di vendita di nuove auto con motore termico a partire dal 2035. Per Sanchez: “qualsiasi ulteriore allentamento delle restrizioni rischia di ritardare significativamente gli investimenti nella modernizzazione del settore automobilistico, riducendo la domanda di veicoli elettrici”. Anche la Francia è di questa opinione ma si è mostrata più possibilista accettando una certa flessibilità nel divieto di vendita di nuovi veicoli con motore a combustione interna o ibridi a partire dal 2035, a condizione che siano accompagnate da normative che incentivino la produzione in Europa.

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