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Cosa contiene il dossier del Ministro Grillo che fa infuriare gli scienziati

In un documento riservato informazioni “politiche” su membri Css

Qualifiche, specializzazioni, titoli accademici, ma anche rapporti di parentela, esperienze politiche, fino all’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Sono le informazioni contenute in un documento riservato arrivato sulla scrivania del ministro della Salute Giulia Grillo (M5s). Informazioni che riguardano i membri del Consiglio superiore di sanità, azzerato dalla pentastellata ai primi di dicembre. Il caso è stato sollevato da una inchiesta de La Repubblica.

TUTTO SUL DOSSIER

Il rapporto contiene dei brevi profili dei componenti del Consiglio, con note sulla carriera ma, per alcuni, anche altre informazioni. In quello dedicato al vicepresidente Adelfio Elio Cardinale, si legge ad esempio che è professore emerito di radiologia all’Università di Palermo, ma anche che è “sposato con magistrato Palma, precedentemente direttrice dell’ufficio di gabinetto dell’ex ministro Schifani (Fi)”. Del professor Francesco Bove, docente di Anatomia umana alla Sapienza, si rileva invece che è “iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti (elenco pubblicisti) con tessera n. 58225. Giornale La Repubblica“. Mentre del professor Antonio Colombo si sottolinea “nessun attivismo politico. Ma è uno dei medici che ha operato Berlusconi”. Del professore Placido Bramanti, si rileva che è stato “candidato alle amministrative in Sicilia. Inizialmente presentatosi come indipendente apartitico, ma poi rivelato l’appoggio pieno del centrodestra”. Laconico l’appunto sulla professoressa Gabriella Fabbrocini: “Lista noi con l’Italia-Udc”.

INSORGE IL PD

Un caso di “dossieraggio”, accusa l’opposizione, che chiede le dimissioni e che con il Pd valuta la mozione di sfiducia perché la ministra “tradisce la Costituzione”. Un’accusa respinta dalla ministra Grillo, che affida a Facebook, come accade spesso in questo governo, ma anche in quello precedente, la risposta.

LA DIFESA DEL MINISTRO GRILLO

Il documento, afferma, “non è stato sollecitato da me prima di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css, ma costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari dopo aver sciolto la commissione”. Questo “perché a seguito dello scioglimento del Css da più parti, in primis dalle dichiarazioni della ex presidente Siliquini, si chiedeva di agire separando la politica dalla scienza. Semplicemente nel corso di normali interlocuzioni , ho chiesto ai colleghi se avevano notizie di attività politica da parte degli ormai ex membri”. “Non ho mai – aggiunge – avviato dossieraggi (e mai lo farò). Il M5s è per la trasparenza, per cui mi interessava semplicemente capire in vista di nuove nomine, qualche nota di rilievo pubblica di cui non ero a conoscenza. Ho dichiarato che alcuni ex componenti avrebbero potuto essere rinominati, mi interessava avere qualche informazione. Accusare di epurazione e fascismo, di ‘allarme per la democrazia’, un ministro che legittimamente si informa sul profilo ripeto pubblico di membri di una commissione è semplicemente assurdo e fuori dalla realtà dei fatti che vi presento per quello che sono. Rinnovare le commissioni aprendo le porte al nuovo, magari a chi pur avendo i titoli non ha i legami “giusti” è un’operazione che il Paese probabilmente non ha mai visto e questo dà chiaramente fastidio a qualcuno”.

L’ATTACCO DEL MONDO SCIENTIFICO. PARLA IL PROF BURIONI

L’epurazione ai danni dei trenta membri del Consiglio Superiore di Sanità rivelata da Repubblica non è passata in sordina. “Antonio Colombo, un medico bravissimo, ha curato Silvio Berlusconi così come migliaia e migliaia di altre persone alle quali ha letteralmente salvato la vita, di ogni appartenenza politica e di ogni nazionalità. Che l’avere curato un leader politico sia qualcosa che meriti di essere annotato accanto al nome di un medico è cosa che non fa onore a un ministro, peraltro essa stessa medico”. Commenta così su Facebook il noto virologo Roberto Burioni, responsabile del laboratorio di ricerca del San Raffaele di Milano, il caso della schedatura che il ministro Giulia Grillo avrebbe operato. Non solo, il Professore porta alla luce anche l’inesattezza delle informazioni del ministro riguardo proprio Antonio Colombo: “Nota delle ore 18: Vengo a sapere in questo momento da fonte certa che il Prof. Antonio Colombo ha curato migliaia di pazienti, ma mai Silvio Berlusconi. Questo aggiunge alla gravità della “schedatura” anche una misura della inaffidabilità delle fonti del ministro Grillo”.

https://www.facebook.com/robertoburioniMD/posts/2845333732358458

E ORA SI PASSA DAL PARLAMENTO

Ma il caso difficilmente si chiuderà qui: quantomeno il ministro sarà chiamata a riferire in Parlamento. Comunque vada a finire, l’episodio, come quello precedente del siluramento di Roberto Battiston dalla guida dell’Agenzia spaziale italiana, mostra che il governo qualche problema di rapporti con il mondo della scienza e della ricerca ce l’ha.
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