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Banche, perché Consap non si occuperà degli indennizzi dei consumatori

Adiconsum

Adiconsum vuole evitare la chiusura della Commissione tecnica legata al Mef prevista per il prossimo 31 dicembre

Mancano ventotto giorni, poi la Commissione tecnica della Consap (Concessionaria Servizi Pubblici Assicurativi) chiuderà. O almeno, così è previsto. Perché i risparmiatori, protetti da Adiconsum, necessitano di tutele. La questione riguarda gli indennizzi dovuti a un pregiudizio ingiusto da diversi istituti bancari.

ADICONSUM VUOLE PROLUNGARE L’INCARICO DELLA COMMISSIONE

Quattro giorni fa, l’Associazione Difesa Consumatori ha diramato una nota spiegando le motivazioni della richiesta di prolungamento dell’incarico della Commissione. Che ha operato su incarico del Ministero dell’Economia e delle Finanze per valutare le istanze presentate dai risparmiatori.

Secondo la legge 145 del 30 dicembre 2018, aggiornata al 2020, è stato istituito il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR)  per indennizzare i risparmiatori vittime di un  pregiudizio ingiusto da parte di banche e controllate con sede legale in Italia. Banche che sono state poste in liquidazione coatta amministrativa producendo un danno ai clienti nel periodo compreso tra il 16 novembre 2015 e il primo gennaio del 2018, esclusi.  Quali sono gli istituti coinvolti? Si tratta di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le loro controllate.

I RISCHI PER I CONSUMATORI

L’obiettivo, con il prolungamento della Commissione tecnica, è quello di dare più tempo per completare le pratiche dei consumatori e portare a compimento gli indennizzi.

Secondo il regolamento del FIR, “hanno diritto all’indennizzo specifiche categorie di “risparmiatori, i loro successori e familiari (entro il secondo grado) che hanno acquisito la titolarità dei titoli indennizzabili. La domanda può essere presentata dagli aventi diritto interessati o da loro rappresentanti”.

La proroga, inoltre, non sarebbe una novità. Adiconsum aveva già ottenuto un rinvio della scadenza al 15 marzo, poi al 1° maggio e ancora  al 15 ottobre di quest’anno. Al 16 giugno, stando alle rilevazioni di Consap, la Commissione tecnica aveva completato la valutazione del 95% delle domande ricevute. “A fronte della situazione che potrebbe profilarsi ancora a carico dei risparmiatori, Adiconsum lancia un appello al Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché prolunghi l’attività della Commissione tecnica e preveda un ulteriore livello di valutazione per le istanze rigettate dando la possibilità ai risparmiatori di presentare ricorso”, ha chiesto Adiconsum al Mef.

“È passato un mese dall’ultima data utile per la presentazione della documentazione integrativa delle domande al Fondo Indennizzo Risparmiatori, che vedrebbe chiudersi la partita dei rimborsi per gli indennizzi ad azionisti ed obbligazionisti delle 4 banche andate in default e delle banche venete”, ha dichiarato cinque giorni fa Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale. Ritenendo che “la procedura non può dirsi ancora conclusa”.

 

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