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Cos’è Libra? Storia e missioni della nave che porta i migranti in Albania
La nave Libra è arrivata in Albania con 8 migranti a bordo, tutti i dettagli sul pattugliatore d’altura della Marina Militare
In questi giorni, la nave Libra della Marina Militare è tornata al centro dell’attenzione per il suo ruolo nelle operazioni legate al trasferimento dei migranti. Dopo aver lasciato il porto di Messina il 2 novembre, il pattugliatore ha fatto rotta verso sud, attendendo istruzioni dal Viminale per svolgere attività di screening sui migranti diretti in Albania.
LA LIBRA IN ALBANIA CON IL SECONDO GRUPPO DI MIGRANTI
E la Libra è giunta proprio stamane nel porto albanese di Shengjin con a bordo 8 persone migranti, 6 delle quali di nazionalità egiziana e 2 originarie del Bangladesh: lo ha riferito l’emittente televisiva locale Report Tv. Si tratta del secondo gruppo di migranti a giungere in Albania nonostante la decisione del Tribunale di Roma che ha obbligato l’Italia a rimandare indietro i primi 12. Secondo il portale, la Libra ha attraccato attorno alle 8.
Il pattugliatore è parte di un protocollo tra il governo italiano e quello albanese, prevedendo trasferimenti all’hotspot di Shengjin. Inoltre, la Corte dei Conti sta indagando su possibili profili di danno erariale, in seguito a esposti presentati da Italia Viva e Movimento Cinque Stelle, che riguardano il recente trasporto di un gruppo di migranti a bordo del Libra.
LA STORIA DELLA NAVE LIBRA, PATTUGLIATORE DELLA MARINA MILITARE
Nave Libra è un pattugliatore d’altura della classe “Cassiopea” (o “Costellazioni 1^ serie”), varato il 27 luglio 1988 presso i cantieri navali del Muggiano a La Spezia e consegnato alla Marina Militare il 28 novembre 1989. Questo pattugliatore ha ricevuto la Bandiera di Combattimento il 20 ottobre 1991 a Vasto dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, entrando ufficialmente in servizio come una delle principali unità della flotta italiana.
La classe Cassiopea, a cui appartiene il Libra, è stata progettata in conformità con la Legge nr. 979 del 31 dicembre 1982, la “legge sulla difesa del mare”. Queste navi, compresa la Libra, sono equipaggiate con attrezzature avanzate per affrontare e bonificare l’inquinamento marino, un ruolo cruciale per proteggere l’ambiente marino italiano. Oltre a Libra, questa classe include altre tre unità gemelle: Cassiopea, Spica e Vega.
LA BASE E I COMPITI OPERATIVI DELLA NAVE LIBRA
Dal 15 agosto 2014, il pattugliatore Libra è dislocato a Messina, dove fa parte della Prima Squadriglia Pattugliatori (Comsquapat Uno), sotto il Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (Comforpat). Quest’ultima è una divisione dipendente dal Comando in Capo della Squadra Navale (Cincnav). Il pattugliatore ha il compito di vigilare lungo le coste italiane, monitorando l’attività di pesca, controllando i flussi migratori e conducendo operazioni di ricerca e soccorso per la salvaguardia della vita umana in mare.
OPERAZIONI DI VIGILANZA E SOCCORSO
L’operazione principale del pattugliatore Libra è la Vigilanza Pesca, svolta nel quadro della missione “Constant Vigilance” nel Canale di Sicilia. L’obiettivo è proteggere gli interessi economici dell’Italia e garantire il rispetto della normativa internazionale sulla pesca. Queste operazioni sono strategiche per il mantenimento della sicurezza e della sovranità nazionale. Libra dispone di un equipaggio di 64 persone (che arriva fino a 81 in missione) e della capacità di effettuare interventi rapidi in situazioni di emergenza. Il nominativo internazionale di Nave Libra è “I A T B” e il motto della nave è “Patiens Vigil Audax”, ovvero pazienza, vigilanza e audacia dei suoi equipaggi.