Insieme alla pdl sulle chiusure domenicali dei negozi, presto al vaglio della Camera una direttiva per regolamentare l’e-commerce
Il governo punta a regolamentare l’e-commerce per favorire la concorrenza e contrastare la contraffazione. Giovedì in commissione Attività produttive alla Camera sbarcherà la proposta di legge, relatore il deputato leghista Andrea Dara, sulle chiusure domenicali dei negozi e a questo provvedimento si intende collegare una direttiva proprio sulla vendita online.
L’E-COMMERCE IN ITALIA
Secondo i dati forniti da Confcommercio, nel 2017 il giro d’affari dell’e-commerce è stato di 23,6 miliardi, con una crescita di otto volte dai 2,8 miliardi del 2005. La parte del leone l’ha fatta il turismo, con il 9,2%, seguito da informatica ed elettronica (3,9 per cento), abbigliamento (2,5 per cento) e assicurazioni (1,3 per cento).
LA DIRETTIVA ALLO STUDIO DEL PARLAMENTO
Alla base della direttiva – che dovrebbe poi dar vita a un testo da sottoporre all’Aula – c’è l’idea di un sistema, basato sulla Blockchain, che consenta di mappare tutti i siti in cui si fa shopping online e le catene di distribuzione e della logistica cui si affidano i colossi del settore, primo fra tutti Amazon. L’obiettivo è quello di avere una tracciabilità delle merci presenti sul web così da fare chiarezza nella giungla dei prezzi – aiutando i piccoli esercizi, spesso soffocati dalla stretta mortale delle maggiori piattaforme di vendita online – e di sventare la vendita di prodotti contraffatti, altro problema non di poco conto sul fronte del commercio in generale e dell’online in particolare.
In un secondo momento, questo il percorso ideale, si passerebbe alla creazione di una piattaforma di e-commerce per il Made in Itay, settore spesso a rischio tra contraffazione e prezzi online più che concorrenziali.
PDL SU VENDITA LIBRI ONLINE E WEB TAX
Ma non è tutto. Il Carroccio ha presentato una proposta di legge, relatore il capogruppo in commissione Cultura e istruzione alla Camera Daniele Belotti, che punta a modificare la legge Levi (128/2011) e a ridurre gli sconti sui libri in vendita online. “Le grandi società che distribuiscono libri nelle proprie catene possono beneficiare di utili del 90 per cento sui libri che vendono e non del 30 per cento come le piccole librerie e quindi possono permettersi d applicare gli sconti”si legge nella pdl. Il tetto massimo degli sconti viene ridotto al 5 per cento e si vietano le svendite di libri a catalogo. Inoltre, alla Polizia postale e alla Guardia di finanza viene affidato il controllo delle vendite sul web.
Nel quadro dei provvedimenti che riguardano Internet non si può certo dimenticare la web tax introdotta dal governo nell’ultima legge di Bilancio con cui si prevede una imposta sui servizi digitali realizzati da multinazionali come Facebook e Google sul territorio nazionale. Al momento si sta lavorando al decreto attuativo che precisi il perimetro di applicazione della norma.