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Ecco la manovra Meloni-Giorgetti, con lo sguardo rivolto a Bruxelles

manovra

Dal Cdm via libera alla manovra economica, la prima scritta interamente dal governo Meloni. Ora la palla passa  Bruxelles, in attesa dei giudizi delle agenzie di rating

La premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giorgetti presentano la loro prima vera Legge di Bilancio. Una manovra economica da poco meno di 24 miliardi di euro – che arriva a 28 miliardi con il decreto fiscale – illustrata in conferenza stampa insieme ai vicepremier Tajani e Salvini e al viceministro Leo. Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il Documento programmatico di bilancio (inviato già a Bruxelles), il Decreto fiscale e i due decreti attuativi della delega fiscale che avviano, oltre alla riforma delle aliquote Irpef, un nuovo modello di Ires per agevolare le assunzioni e la global minimum tax per le multinazionali.

Un’approvazione rapida, senza particolari intoppi in Cdm e tra gli alleati di centrodestra. Il governo supera quindi il primo scoglio del calendario di fuoco sul fronte economico-finanziario che lo attende per i prossimi mesi.  Al netto delle polemiche fisiologiche delle opposizioni, si attende ora il responso dei mercati e i prossimi passaggi. A partire dal primo parere che Bruxelles formulerà il 21 novembre sulla manovra proprio sulla base del Dpb. In mezzo arriveranno i primi giudizi delle agenzie di rating, chiamate a valutare lo stato di salute del nostro debito e dei nostri titoli di Stato. La prima a pronunciarsi, il 20 ottobre, sarà Standard&Poor’s (oggi BBB con outlook stabile), seguita il 10 novembre da Fitch (BBB, outlook stabile) e il 17 da Moody’s.

LA MANOVRA IN SINTESI

Fra le misure principali il taglio del cuneo fiscale di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila (“Un aumento in busta paga che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini”), l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef e 7 miliardi per rinnovi contratti Pa (oltre 2 alla Sanità) con priorità a quello del comparto sicurezza. Rivalutazione delle pensioni al 100% fino 4 volte minimo e via il vincolo su pensioni contributive. Lo Stato pagherà i contributi a madri con più figli e asilo gratis dal secondo figlio.

Per gli autonomi confermati flat tax e acconto a rate. Il vicepremier Salvini aggiunge: ‘Il canone Rai sarà diminuito’ passando da 90 a 70 euro”. Ed è subito polemica. Critiche da parte delle opposizioni, per una manovra considerata “non all’altezza e senza visione” per la segretaria del Pd Schlein e “insignificante e dannosa” per il leader del M5S Conte.

TAGLIO CUNEO FISCALE E RIFORMA ALIQUOTE IRPEF

Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). A questa misura si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. La misura è finanziata in manovra con 4,3 miliardi. La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui)

RINNOVO CONTRATTI PA E SANITA’

Cinque miliardi per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono circa 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario.  Per la sanità previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse PNRR e i 300 mln riconosciuti alla Regione Sicilia) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026. Tra le misure previste l’introduzione di indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa. Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario.

FAMIGLIE E BONUS NATALITA’ IN MANOVRA

In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Confermata la carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti.

Rafforzato il bonus asili nido. La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo

 LAVORO

In manovra confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2 mila euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a 1000 euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). Previsti anche per il 2024 incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell’assegno di inclusione e i giovani. Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo.

LA MANOVRA PER LE IMPRESE

In attesa della completa attuazione della revisione delle agevolazioni fiscali alle imprese si dispone per il 2024 una maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni (circa 1,3 miliardi). Rinviata fino al 1 luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Per le imprese e per sostenere gli investimenti privati sarà previsto un credito di imposta per coloro che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno, vengono stanziati 1,8 miliardi nel 2024 ai quali si aggiungono le risorse per contratti di sviluppo, nuova Sabatini e contratti di sviluppo (300 mln).

PENSIONI

Alcune revisioni riguarderanno l’Ape, con innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini rispetto alla legislazione vigente e con requisiti diversi per le donne, e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere a lavoro (quali il cd. Bonus Maroni). Ape o Opzione donna della scorsa legge di bilancio non saranno quindi confermate nella loro precedente fisionomia ma cambieranno prevedendo uno strumento unico di accompagnamento alla pensione. Per il 2024 rimodulato il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione in vigore lo scorso anno, che tutela le pensioni più basse. Inoltre grazie anche alla riforma delle aliquote Irpef i pensionati potranno avere benefici fino a 1.279 euro annui (reddito da pensione intorno a 28 mila euro). Un sostegno concreto al potere d’acquisto contro gli effetti dell’inflazione.

INFRASTRUTTURE E AUTONOMIE

La manovra assicura inoltre le risorse necessarie per la realizzazione del Ponte sullo stretto e diversi investimenti a vantaggio delle Regioni (50 mln), enti territoriali (per la progettazione 100 mln) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038). Previsti quasi 2 miliardi per finanziare intese con autonomie speciali, riequilibrio strutturale dei comuni che hanno sottoscritto ripiani per i disavanzi e contrastare lo spopolamento.

INVESTIMENTI E GARANZIE PUBBLICHE

In manovra approvato anche il piano che riforma la gestione delle garanzie pubbliche che ha l’obiettivo di indirizzare lo strumento su investimenti anche sociali che garantiscano un alto valore aggiunto come quelli nelle infrastrutture strategiche e per la transizione tecnologica, verde e digitale delle imprese. L’obiettivo è trasformare le garanzie in leve per investimenti fortemente addizionali e per coinvolgere gli investitori privati.

GLOBAL MINIMUM TAX

Dal 1gennaio 2024 prevista l’entrata in vigore della global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. La norma recepisce la direttiva europea in materia e segue l’approccio comune, condiviso a livello G20 e OCSE, per ridurre le distorsioni dovute ai differenti livelli di tassazione nei Paesi. Nel decreto rientra anche un pacchetto di interventi sulla fiscalità internazionale, che introduce regole certe, procedure semplificate per le persone fisiche e le società di capitali residenti in Italia o che intendono trasferire loro sede e attività nel nostro Paese.

RESHORING

Reshoring in Italia. Alle imprese e attività produttive che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuta una tassazione agevolata: riduzione del 50% delle imposte sui redditi. L’agevolazione si applica nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi. Per poter beneficiare dell’agevolazione l’attività deve essere stata svolta in precedenza in un paese diverso da uno Stato UE o appartenente allo Spazio Economico Europeo. Per evitare delocalizzazioni, l’impresa dovrà restituire quanto ricevuto, pagando anche gli interessi, se decide di trasferire l’attività in un altro Stato durante il periodo in cui beneficia dell’agevolazione e nei successivi 5 anni

Lavoratori che tornano in Italia Dal 2024 sarà riconosciuto un nuovo regime agevolato per i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei 3 periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza. I lavoratori impatriati dovranno restituire le agevolazioni, pagando gli interessi, se non mantengono la residenza fiscale nei 5 anni). Invariate le disposizioni per i ricercatori e professori universitari già previste.

ALTRI INTERVENTI IN MANOVRA

Rifinanziate le spese indifferibili, tra cui strade sicure, gli aiuti all’Ucraina e le missioni internazionali. In materia fiscale, novità per le partite Iva fino a 170 mila euro che non pagheranno più in anticipo le tasse.

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