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Ecco perché il Garante boccia lo sciopero per la Flotilla

Per il Garante il blocco della Flotilla non giustifica uno sciopero immediato nei servizi essenziali. La delibera del 18 dicembre segna una linea dura contro le mobilitazioni politicamente sensibili

Nessuna deroga per lo sciopero per la Flotilla. La manifestazione generale improvvisa del 3 ottobre scorso non rientra tra i casi eccezionali previsti dalla legge. È la conclusione netta della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, che con delibera del 18 dicembre ha espresso una valutazione negativa sull’iniziativa promossa da Cgil, Usb, Cub, Sgb, Cobas, Cib Unicobas e Cobas Sardegna.

PERCHE’ IL GARANTE BOCCIA LO SCIOPERO PER LA FLOTILLA

Il blocco della Flotilla non rientra tra le circostanze straordinarie che giustificano lo sciopero immediato. Infatti, secondo il Garante, mancano i presupporti richiesti dall’articolo 2, comma 7, della legge 146 del 1990. La norma consente lo sciopero immediato solo per la difesa dell’ordine costituzionale e la protesta dopo gravi eventi che mettono a rischio l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori. Lo sciopero per il blocco alla Flotilla non rientra in nessuno dei due casi, secondo il Garante. La difesa dell’ordine costituzionale, sottolinea la Commissione, è una misura estrema adottata di fronte a una minaccia alla Costituzione. L’obiettivo è proteggere le istituzioni repubblicane da eventi che potrebbero comprometterne il funzionamento o l’esistenza.

Al tempo stesso, il Garante precisa che la protesta per la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori non può essere invocata per fatti esterni al contesto lavorativo e privi di un nesso immediato con le condizioni di lavoro o con rischi concreti per i dipendenti dei servizi essenziali coinvolti. Il blocco della flotta partita per accendere un faro sul blocco degli aiuti inviati dall’Europa alla popolazione della striscia di Gaza.

SANZIONI PER I SINDACATI

Lo sciopero per la Flotilla costerà caro ai sindacati. La delibera ha disposto infatti l’irrogazione di sanzioni nei confronti delle organizzazioni sindacali proclamanti, applicando i parametri previsti dalla normativa vigente. Il Garante invia un segnale chiaro, ribadendo la centralità delle regole sullo sciopero e la volontà dell’Autorità di evitare troppe deroghe, soprattutto quando in gioco c’è la tutela dei servizi pubblici essenziali. Una decisione destinata a far discutere nel mondo sindacale, ma che chiarisce che per il Garante anche le mobilitazioni politicamente sensibili devono muoversi entro i confini tracciati dalla legge.

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