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Ecco tutte le contestazioni dell’Antitrust a Sgarbi (che scrive alla premier)

Sgarbi Antitrust

L’Antitrust ha pubblicato la delibera con la quale viene contestata la violazione della legge sul conflitto d’interesse  a Vittorio Sgarbi. Ma il sottosegretario dimissionario non demorde e tira per la giacca la premier 

Habemus delibera dell’Antitrust, che mette ero su bianco il conflitto d’interesse, ma l’affaire Sgarbi si fa sempre più intricato. Sembrava una pagina ormai alle spalle per il ministro della Cultura Sangiuliano e la premier Meloni. Venerdì scorso, infatti, appreso il pronunciamento dell’Antitrust sulla sua incompatibilità con il governo, Sgarbi aveva annunciato le sue dimissioni da sottosegretario “con effetto immediato”. Ieri invece il critico d’arte ha cambiato strategia. Prima ha spiegato che le dimissioni “le devo ancora negoziare con il governo”. Dopo ha inviato una lettera alla premier, con un atteggiamento non per nulla rinunciatario e annunciando anche un ricorso al Tar.

COSA HA SCRITTO IL SOTTOSEGRETARIO DIMISSIONARIO SGARBI ALLA PREMIER MELONI

“Cara presidente – scrive Sgarbi nella missiva inviata a Meloni e pubblicata sul Corriere della Sera -, non sono d’accordo con la delibera del Agcm, farò ricorso al Tar. Ma la delibera è chiara: non posso fare la vita che ho fatto per cinquant’anni, non posso essere me stesso e essere sottosegretario. L’Antitrust non ha detto «Non va bene questo o quell’attività della vita di Sgarbi», ma la sua «intera attività di scrittore, narratore curatore e storico d’arte» (e con ciò anche promuovere e vendere i propri libri, come anche tu hai fatto): cioè è la mia vita. Si tratta, come si capisce subito leggendone la forzata motivazione, di una decisione tanto «politicamente corretta», quanto giuridicamente scorretta.

Nessun vero giurista comprende infatti per quale ragione tenere una conferenza su Caravaggio, partecipare o presiedere una tavola rotonda su Tintoretto, presentare un libro su Michelangelo, possa costituire una violazione dei limiti di legge, generando una incompatibilità con la funzione ministeriale, al punto da distorcerne il senso. E ciò anche perché, secondo le norme vigenti, occorre che l’attività «connessa» a quella ministeriale sia svolta in modo «professionale», e fa sorridere che uno possa, «per professione», autografare e presentare libri o inaugurare mostre, e che ciò possa distorcere la funzione pubblica”.

SGARBI: “E’ GIUSTO CHE L’ANTITRUST ESTENDA L’INDAGINE A TUTTE LE ISTITUZIONI”

“In ogni caso – prosegue il critico d’arte – sento il bisogno di ringraziarti per il comportamento da te tenuto nei miei confronti, sempre rispettoso, lineare e mai cedevole verso i molti e agguerriti oppositori che hanno imbastito una vera persecuzione giornalistica e televisiva (con la tv di Stato!) sperando, con me, di mettere in soggezione te e il governo da te presieduto.

Però se il governo, per mano di un suo ministro (ripeto: di un suo ministro), ha promosso una indagine sul conflitto di interessi all’interno del governo (peraltro in base alla lettera anonima di un pluripregiudicato), è giusto che io chieda all’Antitrust che si estenda l’indagine a tutte le istituzioni, con gli stessi criteri. Non per ritorsione, ma per rispetto delle istituzioni alle cui decisioni io mi sono rimesso. E che tu ti faccia garante della integrità del governo quanto a possibili incompatibilità, se a me non è consentito parlare e promuovere in ogni modo l’arte e le mie idee. L’articolo 21 della Costituzione sconfessa l’Antitrust. Con i miei grati e rispettosi saluti”, conclude Sgarbi, che si firma come ‘sottosegretario dimissionario alla Cultura’.

LA DELIBERA DELL’ANTITRUST SUL CONFLITTO D’INTERESSE DI SGARBI

Nel frattempo questa mattina l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha pubblicato sul bollettino settimanale la delibera, di 44 pagine e firmata dal presidente Roberto Rustichelli, che riguarda il conflitto di interessi di Vittorio Sgarbi e che sancisce formalmente come “Il Sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi – si legge nel testo – ha esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo a favore di soggetti pubblici e privati, in violazione dell’articolo 2, comma 1, lettera d) della legge 20 luglio 2004, n. 215” ovvero la Legge Frattini sul conflitto di interesse.

Il testo della norma violata recita: Il titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non può (…) esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati; in ragione di tali attività il titolare di cariche di governo può percepire unicamente i proventi per le prestazioni svolte prima dell’assunzione della carica; inoltre, non può ricoprire cariche o uffici, o svolgere altre funzioni comunque denominate, né compiere atti di gestione in associazioni o società tra professionisti”.

TUTTE LE CARICHE COMPATIBILI DI SGARBI

La delibera divide in una premessa, nell’elenco delle verifiche da effettuare, nell’avvio e nell’iter del procedimento, nelle risultanze istruttorie e nelle valutazioni e decisioni finali.

Nel provvedimento l’Autorità elenca le varie posizioni ricoperte da Sgarbi e ritenute compatibili con la carica di governo:

  1. a) assessore al Comune di Viterbo, con delega a bellezza e monumenti;
  2. b) sindaco del Comune di Sutri (cerica cessata a maggio 2023);
  3. c) prosindaco del Comune di Urbino;
  4. d) commissario generale alle belle arti e ai musei di Codogno;
  5. e) responsabile nazionale per la valorizzazione dei beni culturali, storici e artistici di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani;
  6. f) Presidente del MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto;
  7. g) Presidente della Fondazione Gypsoteca e Museo Canova di Possagno;
  8. h) Presidente della Fondazione Ferrara Arte;
  9. i) Presidente del Consiglio di Amministrazione del MAG – Museo dell’Alto Garda;
  10. j) Presidente del Parco della antichissima città di Sutri;
  11. k) membro del Comitato scientifico della Galleria Nazionale di Urbino;
  12. l) membro del Comitato scientifico del Museo Galileo di Firenze;
  13. m) membro del comitato scientifico delle Gallerie dell’Accademia di Venezia;
  14. n) Direttore artistico della Fondazione Pallavicino ONLUS di Genova;
  15. o) Direttore artistico della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito;
  16. p) Presidente di Rinascimento Associazione Culturale.
  17. q) sindaco del Comune di Arpino.

 LE VERIFICHE E LE VALUTAZIONI DELL’ANTITRUST

“Sulla base degli elementi complessivamente raccolti – si legge nel provvedimento dell’Antitrust – è risultato che il Prof. Sgarbi, nel periodo successivo all’assunzione della carica di Sottosegretario di Stato, ha svolto numerose attività organizzate, quali eventi autonomi ovvero inquadrate nel programma di eventi a carattere culturale di più ampia portata”. E nello specifico si è trattato di attività “riconducibili al genus delle attività professionali”, cosa confermata “oltre che dall’oggetto, anche dal fatto che esse sono supportate da una stabile organizzazione di persone e mezzi a ciò specificamente dedicata”.

Dalle indagini dell’Autorità è emerso infatti che due società, Hestia e Ars, “coadiuvano Sgarbi nella gestione di tutte le fasi relative alla prestazione, inclusi gli aspetti logistici”. In particolare, si legge ancora, Ars “funge da trait d’union tra il critico d’arte e possibili committenti, sottoponendo una sorta di elenco di proposte, con relativa quantificazione dei corrispettivi, all’interno del quale l’organizzatore può scegliere la performance che preferisce (intervento, lectio magistralis, spettacolo teatrale, ecc.), cui possono essere annessi degli extra, anch’essi a pagamento (partecipazioni del critico a presentazioni TV, permanenza successiva alla chiusura dell’evento con disponibilità a farsi fotografare dal pubblico, firmacopie, ecc.)”.

IL RUOLO DELLE SOCIETA’ HESTIA E ARS

Per la maggior parte di eventi, “Ars risulta aver svolto funzioni di intermediario tra il Prof. Sgarbi e gli organizzatori dell’evento, quest’ultima risulta essere destinataria del pagamento”. Ma secondo l’Antritrust, “sembra difficilmente contestabile che, anche quando il cachet sia incassato, direttamente o indirettamente, da Ars o da Hestia, esso sia almeno in parte qualificabile come corrispettivo dell’attività svolta da Sgarbi”.

Dalle evidenze in atti – come riferisce anche l’Ansa – emerge una sostanziale identificazione del sottosegretario con le due società in questione: tra l’altro socio e amministratore unico di Ars è Antonino Ippolito, collaboratore storico di Sgarbi e suo attuale capo segreteria al Ministero, mentre socia e amministratrice unica di Hestia è Sabrina Colle, compagna di Sgarbi.

LE MEMORIE DIFENSIVE DI SGARBI RIGETTATE DALL’AUTORITA’

L’elemento della occasionalità delle attività svolte da Sgarbi evidenziato nelle memorie difensive, si legge ancora, è “del tutto incompatibile con la realizzazione e il mantenimento di una stabile organizzazione di persone e mezzi il cui fine unico è quello di organizzare, gestire e realizzare gli interventi del Prof. Sgarbi dietro corrispettivo”.

L’Antitrust sottolinea inoltre che “il principio di dedizione esclusiva alla cura degli interessi pubblici non può, di fatto, essere svuotato di contenuto mediante una indefinita sommatoria di attività che, anche là dove ritenute singolarmente consentite, nel loro insieme difettino dei requisiti dell’occasionalità e della temporaneità, comportando una rilevante sottrazione di tempo e di risorse intellettuali al perseguimento degli interessi sottesi alla carica di governo”.

Per quello che riguarda invece le attività di offerta al pubblico di prodotti editoriali svolte attraverso il sito Internet www.vittoriosgarbi.it, l’Antitrust comunica la chiusura del procedimento istruttorio per la sopravvenuta cessazione della situazione di incompatibilità ipotizzata nell’atto di estensione oggettiva”, anche in seguito alla chiusura della sezione del sito web destinata alla vendita di libri.

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