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Uso dell’energia pulita e della mobilità sostenibile nelle forze armate
Difesa e Snam studiano l’uso di gas naturale e di biometano per gli automezzi delle Forze Armate
Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà e l’amministartore delegato di Difesa Servizi Fausto Recchia si sono incontrati a Palazzo Areonautica ed hanno firmato un protocollo d’intesa in cui la Difesa promuove l’uso dell’energia pulita e la mobilità sostenibile delle Forze Armate.
Il protocollo prevede per Snam società della rete gas, che sta investendo in energia rinnovabile, lo studio di un possibile utilizzo del gas naturale e del gas rinnovabile per gli automezzi delle Forze Armate.
L’obiettivo, quindi è quello di far muovere le Forze Armate Italiane su mezzi che utilizzano un propellente sostenibile.
COSA HA DETTO IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA DIFESA TOFALO
Il Sottosegretario alla Difesa ha dichiarato che “migliorare e rendere più efficiente il settore della Difesa, è uno dei principali obiettivi che stiamo perseguendo con approcci innovativi e progetti sostenibili”.
LE PAROLE DELL’AD DI SNAM MARCO ALVERÀ
Sulla stessa linea l’ad di Snam che ha sottolineato che “avviamo una collaborazione virtuosa in una filiera italiana di eccellenza nella quale siamo all’avanguardia in Europa e nel mondo grazie a un parco circolante di circa 1 milione di veicoli e a una rete di circa 1.300 distributori”.
COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO D’INTESA
L’accordo, promosso dalla Struttura di Progetto Energia (SPE), consentirà la realizzazione di uno studio, di fattibilità tecnico-economica, per l’installazione di impianti di rifornimento per automezzi alimentati a gas naturale su aree della Difesa in prossimità del loro confine esterno per consentire anche un uso sia pubblico che privato, e per la conversione parziale e progressiva della flotta militare.
Il Direttore della SPE, Generale Francesco Noto, ha aggiunto che la collaborazione tra Difesa e Snam è parte dello “sforzo complessivo della Difesa teso alla riduzione della spesa energetica e dell’impatto ambientale sul territorio, attraverso la definizione di nodi di rilevanza strategica delle reti di approvvigionamento e distribuzione di energia a ridotta impronta ambientale che si possano prestare al duplice uso”.