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Federculture, chi è il nuovo direttore Umberto Croppi

Umberto Croppi

È Umberto Croppi, ex Assessore alla Cultura di Roma Capitale e attualmente Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, a succedere nell’incarico a Claudio Bocci

È Umberto Croppi il nuovo Direttore della Federculture, la Federazione delle Aziende e degli Enti di gestione di cultura, turismo, sport e tempo libero.

La Giunta Esecutiva di Federculture riunitasi lo scorso 30 gennaio ha deliberato all’unanimità la nomina di Umberto Croppi a nuovo Direttore della Federazione. Già presidente e ad di Federculture Servizi Srl, Croppi succede nell’incarico a Claudio Bocci che ha diretto Federculture negli ultimi cinque anni.

Il presidente di Federculture, Andrea Cancellato, si è detto onorato di accogliere una figura autorevole nel ruolo direttivo della Federazione convinto che apporterà un nuovo slancio ed un rafforzamento delle attività istituzionali e associative.

CHI È UMBERTO CROPPI

Umberto Croppi, romano, classe 1956, è presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma dallo scorso agosto. Nel 2015 è stato nominato presidente e ad di Federculture Servizi Sr. Dal 2006 al 2012 Croppi è stato direttore generale della Fondazione Valore Italia (Esposizione permanente del Made in Italy e del Design italiano).

Dal 2008 al 2011 Umberto Croppi è stato assessore alla Cultura del Comune di Roma della prima Giunta Alemanno. Esperienza raccontata in Romanzo comunale, il libro scritto insieme a Giuliano Compagno edito da Newton Compton nel 2012.

Dall’ascesa al potere del primo cittadino e il proprio ruolo determinante nella strategia della vincente campagna elettorale, alle prime battaglie vinte fino alla rottura irreversibile e l’uscita di scena. Croppi ha descritto il dietro le quinte di uno degli uomini più potenti della politica romana, uno sguardo lucido sulle macerie di ciò che rimane di grandi opportunità gestionali travolte dalla bufera politica e finanziaria ribattezzata Parentopoli, sui meccanismi che hanno regolato “Roma capitale” e la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2016 (rivelatisi poi degli enormi flop). “Perché quel che è successo a Roma”, scriveva Croppi, “la nostra imprevista esperienza di governo, rappresenta una metafora utile a comprendere lo stato di salute dell’intero Paese”.

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