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Forza Italia, Azione e +Europa: chi punta sul nucleare per abbassare le bollette energetiche

Nucleare

L’aumento dell’energia ha infuocato il dibattito sul nucleare, tema che divide anche gli attuali alleati alle Politiche, come Verdi e Pd

Nel dibattito nazionale sull’energia, alimentato negli ultimi mesi dagli effetti dell’aumento dei prezzi dei combustibili fossili e delle tensioni geopolitiche con la Russia, da un po’ di tempo è rispuntata fuori l’opzione nucleare. E una delle leve su cui i fautori di questa tecnologia puntano è il fatto che possa contribuire in modo rilevante a ridurre i costi delle nostre bollette. Dalle azioni politiche promosse in parlamento da ogni forza di maggioranza o minoranza, antecedenti alla crisi politica che ha portato il Capo dello Stato ad annunciare prossime elezioni, è possibile individuare le diverse posizioni che torneranno preponderanti nel prossimo governo.

La mozione di Forza Italia

Forza Italia, ad esempio, ha chiesto attraverso una propria mozione di “riconsiderare, previa effettuazione delle dovute verifiche di sicurezza e con il coinvolgimento della popolazione, lo sviluppo di tecnologie di fissione nucleare di nuova generazione”. Insomma, di “comprendere la produzione di energia atomica di nuova generazione all’interno della propria politica energetica”, classificando il nucleare come fonte energetica sostenibile. Sulla stessa linea quella della Lega, che chiedeva al governo di “adottare iniziative a sostegno della ricerca nel campo nucleare al fine di proseguire nello sviluppo del settore”.

Non solo, il Carroccio ha spinto anche per “favorire una campagna di informazione oggettiva al fine di evitare opposizioni preconcette” e per mettere in campo una strategia sul nucleare che aiuti a “ridurre la vulnerabilità e dipendenza dell’Italia dall’import di energia, emerse ormai con evidenza e con crescente preoccupazione agli occhi di tutti i cittadini”. E infine, a “individuare luoghi da adibire quali depositi unici nazionali dei rifiuti nucleare”.

Anche Fratelli d’Italia ha chiesto al governo di “sostenere la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico anche tenendo conto delle recenti valutazione dell’Unione europea sulla tassonomia del nucleare e sulla sancita possibilità per gli Stati di finanziare i progetti di ricerca in merito”.

Il ripensamento Azione

La componente del Misto formata da Azione, +Europa e dai Radicali ci ripensa sul nucleare. Con una mozione presentata chiedevano infatti di impegnare il governo “ad adottare iniziative per includere l’energia elettrica generata da centrali nucleari, con reattori a fissione dalla terza generazione evoluta in poi, nel mix energetico nazionale per la transizione verso gli obiettivi «net zero» del 2050 e per ridurre la vulnerabilità italiana dovuta alla dipendenza dalle importazioni di energia”. E, al tempo stesso, chiedevano una campagna di informazione pubblica “basata unicamente sulle evidenze scientifiche” per creare maggiore consapevolezza sul tema, su vantaggi e limiti, “liberandolo da ogni pregiudizio di parte”.

Anche Azione ha presentato una mozione in Senato “per reintrodurre il nucleare nel mix energetico italiano perché senza non raggiungeremo mai gli obiettivi di emissioni zero che ci siamo dati”, ha spiegato Carlo Calenda, parlando di “presa in giro agli italiani”.

Dai verdi al M5s, chi non vuole il nucleare

Di opinione completamente opposta invece sono i Verdi, che hanno chiesto al governo di “sostenere in sede europea l’opposizione all’atto delegato complementare sul nucleare e sul gas naturale, al fine di escludere le attività nel settore del gas naturale e dell’energia nucleare dalle attività economiche considerate sostenibili e, in quanto tali, finanziabili nell’ambito della cosiddetta tassonomia verde”. Vengono chiaramente citati i referendum del 1987 e del 2011, con cui l’Italia ha detto no al nucleare, e si chiede piuttosto di “perseguire velocemente la transizione verso le energie pulite, al fine di conseguire l’autonomia energetica e la riduzione dei costi energetici, accelerando lo sviluppo delle energie rinnovabili”. Opinione completamente diversa rispetto agli alleati del Pd, che aprono al nucleare di nuova generazione.

Anche la componente Facciamo Eco del Gruppo Misto ha spinto per “non intraprendere iniziative tese a consentire nuovamente lo sfruttamento e l’impiego dell’energia nucleare in Italia, in ossequio alla volontà popolare espressa all’esito dei referendum del 1987 e del 2011” ed esprime il proprio “dissenso nei confronti dell’inserimento dell’energia nucleare e del gas nella tassonomia verde dell’Unione europea”.

Infine, il Movimento Cinque Stelle nella sua mozione ha parlato di “proseguire nella ricerca tecnologica per lo sviluppo dell’energia da fusione senza tuttavia distrarre le risorse pubbliche destinate al miglioramento dell’efficienza energetica nonché allo sviluppo e all’incentivazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, da considerare predominanti e con vantaggi maggiori su scala temporale, per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 e 2050”.

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