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Gasdotto Poseidon, i 5S bloccarono tutto. Draghi: “Servono anni, non si può contare su quello”

Gasdotto Poseidon

Il gasdotto Poseidon non permetterebbe al Paese di emanciparsi da Mosca, ma certamente consentirebbe di diversificare l’approvvigionamento. Se ne parla dal 2011 ma i cantieri non sono mai stati aperti. Ora si prova a correre ai riparti…

A chi, durante l’incontro coi giornalisti della stampa estera, ha chiesto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, se in caso di crisi del gas si potrà contare sul venturo gasdotto Poseidon da realizzare in Puglia, il premier ha amaramente risposto: “Oggi no, no perché sono investimenti che prendono anni”.

Eppure di quell’infrastruttura si parla da 11 anni: la realizzazione del progetto aveva ricevuto il via libera dal governo italiano dall’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, nell’aprile del 2017. E già nel 2011 la società IGI Poseidon ottenne il decreto di autorizzazione unica del ministero dello Sviluppo Economico che approvava il progetto definitivo e autorizzava la costruzione e l’esercizio dell’opera nella città di Otranto. Poi però sono arrivati i 5 Stelle che, dopo aver costretto il proprio elettorato pugliese a ingoiare il ‘sì’ al TAP, si sono messi di traverso sul Poseidon. Ma andiamo con ordine.

 

COS’È IL GASDOTTO POSEIDON

Il Poseidon (una joint venture al 50-50% tra la società greca DEPA SA ed Edison, gruppo Edf controllato dallo Stato con circa il 70%) è un gasdotto di 200 km che attraversa il Mar Ionio per approdare ad Otranto, circa 30 chilometri più a Sud di Melendugno, approdo della Tap e collegherebbe l’Italia con la Grecia. Costituirebbe il tratto finale di una infrastruttura ben maggiore: EastMed gasdotto onshore/offshore che collegherà i giacimenti di Cipro ed Israele con la rete europea del gas naturale. Il gasdotto sarà lungo 1900 km e dovrebbe trasportare 10-12 miliardi di metri cubi di gas all’anno con possibilità di raddoppiare la capacità. Per darvi un’idea dei numeri, il Tap nel 2021 ha trasportato in Italia 7,2 miliardi di metri cubi di gas.

CONTE: “NO ALL’APPRODO A OTRANTO”

Nel maggio 2019 però i 5 Stelle bloccarono tutto: “In questo momento sicuramente non siamo disponibili a consentire un approdo a Otranto come preventivato originariamente”, aveva detto l’allora premier Giuseppe Conte. “La struttura è compatibile con un innesto nel Tap e potrebbe avere uno sviluppo, un collegamento in Italia. Sicuramente in questo momento il governo non ha alcuna sensibilità per realizzare il tratto finale di Poseidon come originariamente progettato”, aveva aggiunto.

QUANDO POTREBBE ESSERE PRONTO IL GASDOTTO POSEIDON?

I cantieri non sono mai stati aperti, anche per colpa delle tensioni con la Turchia, che non ha mai visto di buon occhio l’infrastruttura, tanto più dato che passerebbe in acque contese. Ora invece c’è l’urgenza di avviare i lavori: lo impone la crisi nelle relazioni con la Russia. Intendiamoci: con la sua portata, il gasdotto Poseidon non sarebbe comunque sufficiente a emanciparci dal gas proveniente da Mosca, tuttavia certo consentirebbe di diversificare l’approvvigionamento e, quindi, anche limitare eventuali rischi. Per il completamento dell’opera i tempi non sono chiari: anche procedendo spediti c’è chi parla del 2025 inoltrato e chi si spinge più in là, al 2027…

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