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Il caldo inverno di Giuli fra Boccia, comunicatori e lobbisti
Si prospetta un caldo inverno per il ministro della cultura Giuli. Dopo lo scoop di Dagospia sulla nomina di Boccia, arriva anche il benservito all’ex ufficio stampa. Chi prenderà il suo posto? L’indiscrezione
Anche oggi al Mic, Ministero della cultura, non ci sarà pace. Proprio nell’ultimo giorno dell’anno, in cui tutti sono alle prese con bilanci di vita, personale e professionale, al Ministero retto da Alessandro Giuli staranno facendo i conti con l’ultimo roboante scoop di Dagospia che riporta la nomina formale di Maria Rosaria Boccia. Il botto di fine anno, titola il sito diretto e fondato da Roberto D’Agostino Dagoreport che riproduce la copia fedele della nomina di Gennaro Sangiuliano all’allora consulente in pectore Boccia. Copia pubblicata per la prima volta, e sulla quale ci sarà ancora da discutere.
GIULI SILURA PETRELLA
Non sarà facile la gestione della comunicazione al Ministero di Giuli visto che è proprio di ieri la notizia dell’uscita, con tanto di ringraziamenti e di lodi del ministro, dell’ex (oramai) capo ufficio stampa Andrea Petrella come riporta questo comunicato stampa del 30 dicembre 2024.
Petrella, stimato professionista, lo ha anche annunciato sulla sua pagina Linkedin, in cui ha raccolto una serie di commenti positivi da parte di giornalisti parlamentari, e di uomini e donne della comunicazione. Lo stesso Petrella ci ha tenuto a ringraziare l’ex ministro Sangiuliano che lo scelse nel 2022 a capo della comunicazione del Ministero sito al Collegio Romano. Un gesto che fa onore a un professionista che si è guadagnato la stima di molti colleghi e ha dovuto attraversare le intemperie del caso Boccia, a partire dal 26 agosto scorso.
GIULI, PRONTO TATAFIORE?
Secondo una serie di indiscrezioni (non ultimo un articolo de Il Domani qualche giorno prima di Natale dedicato all’avvicendarsi di alcuni portavoce di ministri in carica) il posto di Petrella dovrebbe andare a Piero Tatafiore, attuale direttore della comunicazione e sostenibilità di Utopia, società specializzata in lobby e comunicazione e da poco entrata anche nell’ambito editoriale con Urania Media.
Tatafiore negli ultimi due mesi oltre a conservare il suo posto in Utopia come riporta ancora oggi il sito dell’agenzia di lobby, ha anche coadiuvato il ministro Giuli in qualità di consigliere per la comunicazione, come scritto nel decreto di nomina del 29 Ottobre scorso. Il decreto di nomina recita che Tatafiore “Nell’ambito di tale incarico… collabora, altresì, con gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro, con i Dipartimenti e le Direzioni generali, con riferimento, in particolare, all’analisi e allo studio di strategie culturali”. Un incarico importante, ma a costo zero. Un incarico quello di consigliere per la comunicazione del ministro che non ha impedito a Tatafiore di continuare a lavorare in un’agenzia di lobby, comunicazione e di dirigere la testata di Urania Media, The Watcher Post.
TATAFIORE SU BOCCIA E L’AUTUNNO CALDO
La curiosità infine che potrebbe far sorridere i lettori più attenti di Policy Maker sta tutta racchiusa in un articolo a firma di Tatafiore e datato 28 agosto 2024, proprio due giorno dopo lo scoop di Dagospia che riportava la storia della Boccia aspirante consulente al Ministero della cultura. L’articolo si intitola “Un’anonima estate italiana. Ma ci aspetta un autunno caldo”. Questo l’incipit dell’analisi politologica di Tatafiore:
“Un’anonima estate italiana. Se ci fosse un titolo cinematografico in grado di sintetizzare l’agosto politico dello Stivale, forse sarebbe questo. A parte qualche piccola scaramuccia tra alleati o interna ai partiti come sta accadendo ai 5Stelle (anche se la diatriba Grillo-Conte rischia di essere ben più di una scaramuccia), ciò che ha fatto scalpore, che ha fatto il titolo è stata l’intervista di Arianna Meloni a Il Foglio in cui annunciava la fine del matrimonio con Francesco Lollobrigida. Un po’ poco per lo scenario politico italiano. A tenere banco e a catalizzare l’attenzione degli italiani è stato soprattutto lo sport, tra gli Europei, le gioie e i dolori di Sinner e le Olimpiadi col carico di medaglie e di polemiche, soprattutto sul sesso della pugile algerina”.
Insomma, del caos che iniziava a regnare al Ministero della Cultura nessuna traccia. Delle intemerate su Instagram della Boccia nemmeno l’ombra. Sminuire se non si può esaltare, per non irritare il potere, è questa la cifra analitica dell’editoria a cura dei lobbisti.