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Emiliano

Il Consiglio pugliese esulta per il “Salva Poltrone”. Emiliano e il PD sono pronti per le elezioni?

Camera e Senato approvano senza modifiche il ddl Malan-Gasparri sulla composizione delle Giunte e dei Consigli regionali. Maggioranza e opposizione esultano nel Consiglio Regionale della Puglia. L’ultimo ostacolo per indire le elezioni è superato, cosa faranno ora Emiliano e il PD?

Il Consiglio Regionale della Puglia può stappare la bottiglia di champagne. La Camera dei Deputati ha approvato senza modifiche il disegno di legge che modifica la composizione delle Giunte e dei Consigli. La proposta normativa ha ottenuto 145 voti favorevoli, 40 contrari e 61 astensioni. Una decisione che può sbloccare lo stallo delle elezioni pugliesi. Infatti, ora che il numero dei Consiglieri che nella prossima legislatura siederanno sulle poltrone regionali, il governatore Michele Emiliano può pubblicare il decreto di indizione delle votazioni. Tuttavia, al momento ci sarebbe ancora lo stallo sul nuovo candidato presidente del Pd.

CONSIGLIERI DELLA PUGLIA TUTTI SALVI

Tutti i 50 Consiglieri regionali pugliesi manterranno la poltrona. Il dl firmato da Malan (FdI), Romeo (Lega), Gasparri (FI) e Biancofiore (Noi Moderati) consente infatti di mantenere lo stesso numero di consiglieri se il calo delle nascite è lieve (intorno al 5%) e di avere due assessori in più nelle Regioni che hanno al massimo due milioni di abitanti. Il Consiglio pugliese rischiava di perdere 10 membri. La decisione del Parlamento ha rimosso il principale ostacolo alle elezioni regionali. Tuttavia, il PD non avrebbe ancora trovato il suo successore di Emiliano. Decaro sembrerebbe irremovibile nelle sue richieste: si farà avanti solamente senza il “tutoraggio” di Emiliano e Vendola. L’ex governatore, invece, non sembra aver rinunciato ad una poltrona nel Consiglio per puntare alla direzione nazionale.

“SALVA LA RAPPRESENTANZA IN PUGLIA”

“È salva la rappresentanza in Puglia”. È il commento entusiasta del segretario pugliese di Forza Italia, Mauro D’Attis, e del vice segretario, Dario Damiani. “Abbiamo scongiurato il rischio che migliaia di cittadini si recassero alle urne per poi non avere alcun rappresentante del proprio territorio. Il taglio del numero di consiglieri regionali in virtù della lievissima riduzione della popolazione, avrebbe causato un cortocircuito serio del principio di rappresentatività nelle istituzioni: avremmo avuto il numero di componenti del Consiglio regionale pari a quello di Regioni con due milioni abitanti, ovvero quasi la metà della nostra Puglia”, hanno commentato.

“È una soluzione di buon senso, che garantisce stabilità istituzionale e rappresentanza territoriale anche in presenza di variazioni demografiche non strutturali. Il taglio del numero dei consiglieri sarebbe sproporzionato rispetto alla lieve variazione demografica e rischierebbe di penalizzare la rappresentanza di interi territori. La proposta, quindi, protegge l’equilibrio democratico, evitando che automatismi numerici si traducano in scelte politiche o istituzionali prive di razionalità. Allo stesso modo, si consente un modesto aumento del numero di assessori per le regioni fino a due milioni di abitanti. È una misura di flessibilità organizzativa, utile per gestire in modo più efficiente le competenze regionali, soprattutto dove le sfide sociali, sanitarie ed economiche sono più pressanti”, ha detto Alessandro Colucci, deputato di Noi Moderati, nella seduta alla Camera del 6 agosto.

IL “SALVA POLTRONE” METTE D’ACCORDO TUTTI

Il via libera al dl “salva poltrone” ha messo d’accordo maggioranza e opposizione.

“All’interno di un provvedimento discutibile, la Camera ha approvato la norma che conserva a 50 il numero dei consiglieri regionali della Puglia. Era un provvedimento atteso e coerente con la complessità logistica e sociale della Puglia. Cinquanta consiglieri sono il numero congruo per assicurare una giusta rappresentanza dei cittadini in Consiglio regionale. Ora potremo, finalmente, formalizzare la campagna elettorale e la sfida per mantenere la Puglia saldamente nel perimetro di centrosinistra”, ha detto il deputato del Pd Claudio Stefanazzi.

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