Al via l'8 dicembre Atreju, il grande appuntamento politico e culturale di Fratelli d’Italia. Il…
Il nuovo “patriota” italiano si chiama Elon Musk
Un post contro i giudici del presidente ombra degli Stati Uniti scatena la reazione del Pd e del Csm. Non commenta Giorgia Meloni che si era sempre detta contraria alle “ingerenze” degli “stranieri” sulla politica della Nazione. I giornali si interrogano: siamo di fronte ad un libero cittadino oppure è un tentativo di condizione la politica e le nostre istituzioni?
Tutti i quotidiani decidono di dare ampio spazio ad un post di poche parole “These judges need to go” (questi giudici se ne devono andare) di Elon Musk, eminenza grigia di Donald Trump, che entra a gamba tesa nella politica nostrana. Si va dal Corriere della Sera che titola: “Musk contro i giudici italiani” così come Repubblica e la Stampa mentre Libero parla di “Marziani rossi contro Trump” in riferimento alle reazioni della sinistra e dei giudici e il Riformista di Claudio Velardi sottolinea con una grande X l’incognita del “leader muskerato” ovvero che sotto a queste parole ci sia di più, addirittura per il Domani il soccorso di Elon alla Meloni si trasforma “nell’internazionale nera contro i giudici”.
UNA GIORNATA INTERA A COMMENTARE UN POST DI MUSK
Insomma c’è da restare a bocca aperta a scorrere le prime pagine dei quotidiani. Siamo di fronte ad un libero cittadino americano, come fa filtrare Giorgia Meloni sul Messaggero oppure è un tentativo di condizione la politica italiana e le nostre istituzioni? “Quel che colpisce – scrive Marcello Sorgi nella sua stanza su la Stampa – è la giornata intera di dibattito politico, da sinistra (naturalmente per attaccare Musk e difendere i magistrati) a destra (per difenderlo), compreso il suo portavoce italiano che ha ricordato come nel nostro Paese ci sia libertà d’opinione, garantita dalla Costituzione. In realtà l’uscita a sorpresa del tycoon americano e trumpiano rivela che Musk, in tema di immigrazione clandestina, è più vicino a Salvini che a Meloni”.
LUPI: NON ESISTE DA NOI UN CONFLITTO TRA POTERI DELLO STATO
Giò nel centrodestra le reazioni sono state diverse. Se Meloni ufficialmente tace mentre Salvini dice apertamente “ha ragione Musk” è da sottolineare nell’intervista al Corriere della Sera la posizione di Maurizio Lupi che sta già studiando da candidato sindaco di Milano: “Frasi inopportune, non c’è scontro tra poteri. E ciò che succede qui non lo deve riguardare” e continua: “Il suo è stato un intervento a gamba tesa sul rapporto tra due istituzioni di un Paese straniero. Le sue parole alimentano uno scontro con la magistratura che il centrodestra non vuole. Non esiste qui da noi un conflitto tra poteri dello Stato. Tra governo e magistratura nel suo insieme”.
LA SINISTRA ITALIANA NON HA CAPITO NULLA
Chi conosce bene la politica americana, per tanti anni ne è stato corrispondente per la Stampa è Maurizio Molinari che su Repubblica sintetizza quello che in molti pensano (anche nel centro destra) ma pochi hanno il coraggio di dire: “I democratici di Kamala Harris hanno imparato a loro spese il costo di sottovalutare l’efficacia della sovrapposizione fra aggressività politica e impatto dei social. Se Musk ripropone tale approccio sul teatro europeo è perché la lotta all’immigrazione illegale è il primo e fondamentale tassello del movimento politico di Trump, che segnerà il debutto dell’amministrazione e diventerà il terreno di incontro — o di scontro — con partner e alleati”.
IL DISEGNO DI TRUMP PUNTA A “UNA DESTRA NERA”
In un altro passaggio Molinari chiarisce ancora meglio il disegno trumpiano: “Bisogna partire dal fatto che l’intesa con Musk assomiglia ad una fusione di idee, nasce sulla strategia contro Harris, punta a trasformare i settori più strategici — alta tecnologia, energia, tlc, spazio e funzionamento del governo — e dunque si propone come piattaforma naturale per una convergenza di azione politica con i possibili partner: dal presidente argentino Javier Milei ai conservatori canadesi Pierre Polievre e Melissa Lantsman, dalla Cdu tedesca di Friedrich Merz all’Ungheria di Viktor Orbán”. Insomma quell’internazionale “nera” evocata anche dal Domani. Sarà così? O sono le solite esagerazioni? Forse ha ragione Claudio Cerasa che nel suo editoriale sul Foglio annota: “Più che un attacco alla democrazia, il trollaggio di Musk, applicato all’Italia, è più simile a una distopia, un film a metà tra “Star Wars” e una commedia di Corrado Guzzanti, con molti fascisti su Marte, qualche antifascista su Plutone, molti democratici su Mercurio e parecchi magistrati esondanti su Giove”.