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Il rito del caffè patrimonio dell’Unesco? L’appello a Patuanelli

Rito Caffè Unesco

La filiera del caffè si rivolge a Patuanelli chiedendo di sostenere l’iniziativa affinché il rito tutto italiano diventi patrimonio dell’Unesco

Probabilmente, mentre leggerete queste righe, starete compiendo una attività che potrebbe presto rientrare tra i patrimoni immateriali dell’Unesco: dal momento che l’articolo uscirà all’alba è facile infatti che vi starete preparando un buon caffè caldo per svegliarvi e diventare operativi. Ebbene, il rito – tutto italiano, nonostante la bevanda sia consumata e apprezzata un po’ ovunque nel mondo – del caffè si candida a diventare, al pari della pizza e della pasta, un’arte tutta italiana in grado di contraddistinguerci, magari con tanto di bollinatura dell’Unesco.

O almeno lo chiedono a gran voce al neo ministro delle politiche Agricole, Stefano Patuanelli, i principali attori protagonisti della filiera del caffè espresso. Parliamo del Consorzio di Tutela Del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, dello IEI – Istituto Espresso Italiano, di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, dell’Associazione Caffè Trieste e del Consorzio Torrefattori delle Tre Venezie.

A sostegno della candidatura c’è già un sito che permette la raccolta firme. Manca, appunto, l’avallo istituzionale, come richiesto da Unesco. Infatti, il Gruppo di Lavoro Unesco del Mipaaf ha espresso all’unanimità parere favorevole all’iscrizione del Rito (Arte) del caffè espresso italiano nell’Inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano e come ultimo step occorre la sponsorizzazione ministeriale.

“Una richiesta unanime e accorata, che arriva in un momento di enorme difficoltà per tutto il Paese che mai come ora ha bisogno di sentirsi Comunità, anche attraverso un riconoscimento che dia valore a un patrimonio di tutti gli Italiani, quel rito del caffè espresso che tanto è stato colpito dalle restrizioni imposte dalla terribile pandemia che stiamo vivendo”, dicono dalla filiera.

“Quello del caffè espresso in Italia è molto più di un rito quotidiano – spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale – Ci auguriamo che il Ministro Patuanelli possa dare ascolto ai nostri appelli per supportarci nel percorso verso il riconoscimento di Patrimonio immateriale dell’umanità. Mai come ora tutta la filiera e l’Italia unita da un rito condiviso dal Brennero a Lampedusa, ne hanno un grande bisogno!”.

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“Tutti i giorni la stampa ricorda che l’Italia deve fare sistema e vedere tutti gli attori del comparto uniti da uno scopo comune è per tutti noi motivo di grande orgoglio – aggiunge Luigi Morello, presidente dello IEI – Questa ritrovata compattezza ci fa sperare per una pronta ripresa. Confidiamo nell’appoggio delle Istituzioni competenti”.

“Ribadiamo il nostro supporto alla candidatura UNESCO perché di tale riconoscimento potrebbe beneficiare tutto il comparto caffè, duramente penalizzato dalle misure di contenimento della pandemia. Stiamo parlando di un settore strategico per tutta l’economia nazionale e che esporta nel mondo la cultura, i valori e la qualità del prodotto italiano”, dichiara Mario Cerutti, presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food.

Pone l’attenzione sugli esercenti Alessandro Cavo, consigliere di Fipe-Confcommercio: “Questa tremenda crisi sembra non avere fine, eppure abbiamo tutti un gran bisogno di tornare a vivere i bar come un luogo straordinario pur nella sua normalità”.

“Confidiamo che il Ministro Patuanelli prenda a cuore tale iniziativa per un valido e concreto appoggio”, si augura il presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, Alessandro Bianchin. “Da Trieste auspichiamo fortemente che l’Amministrazione Pubblica colga l’opportunità di confermare la paternità dell’Espresso Italiano che deriva, da un lato, dal genio e dall’ingegno di tutti gli operatori di questo settore che si impegnano con passione nel loro lavoro e, dall’altro, dall’amore che tutti gli italiani dimostrano ogni giorno con l’attaccamento al Rito della tazzina di caffè.” gli fa eco Fabrizio Polojaz, presidente dell’Associazione Caffè Trieste.

“Il Consorzio dei Torrefattori delle Tre Venezie, auspica un riconoscimento mondiale del rito dell’espresso italiano di qualità, che riabbraccia tutta la popolazione da Nord a Sud” conclude il presidente del Consorzio Torrefattori delle Tre Venezie, Omar Zidarich.

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