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Ilva: il ministro Costa annuncia il riesame dell’autorizzazione ambientale

Ilva

Il ministro Costa, ascoltato dalla commissione Ambiente della Camera, ha annunciato il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l’ex Ilva di Taranto di proprietà del gruppo ArcelorMittal.

Ha spiegato che il decreto di riapertura è stato emesso ieri “al fine di introdurre eventuali condizioni aggiuntive motivate da ragioni sanitarie”.

Il riesame dell’Aia relativa al Dpcm del 29 settembre 2017 segue l’istanza presentata alcuni giorni fa dal sindaco di Taranto in base agli esiti del rapporto di valutazione del danno sanitario elaborato da Arpa Puglia e Asl Taranto.

Il rapporto – come spiegato in una nota – “ha evidenziato un rischio residuo non accettabile per la popolazione anche a valle del completamento degli interventi previsti” dal precedente decreto di riesame dell’Aia del 2012.

LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO

Il ministro Sergio Costa ha sostenuto che “In base alle risultanze del nuovo riesame si procederà a rivalutare l’Aia, eventualmente fissando più adeguate condizioni di esercizio”.

“La situazione a Taranto è ancora critica, ed è necessario mantenere costanti e attente azioni di vigilanza in collaborazione con le strutture tecniche come Ispra, Arpa Puglia, Istituto Superiore di Sanità e Asl che stanno proficuamente lavorando assieme, ma anche con i soggetti territoriali quali Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto”.

L’intervento del ministro si pone in una fase caratterizzata dal tentativo del M5S di recuperare la fiducia dei tarantini delusi dalle scelte fatte nei mesi scorsi sull’ex Ilva, a partire dalla mancata chiusura promessa nella campagna elettorale delle politiche dello scorso anno.

I PROSSIMI PASSI

Nei prossimi giorni sarà sottoposto al voto, alla Camera, un emendamento (a prima firma del pentastellato Giovanni Vianello) che interviene su due fronti: da un lato con la redazione di un rapporto di valutazione del danno sanitario in funzione preventiva, dall’altro con la cancellazione della norma in base alla quale in sede di riesame dell’Aia gli impianti di interesse strategico nazionale con oltre 200 dipendenti possono proseguire l’attività fino a un massimo di 3 anni anche in caso di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.

Il 24 giugno si terrà un nuovo incontro a Taranto con i rappresentanti del governo.

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