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Indiscreto: il Pd oltre il risultato delle politiche

Il Pd risale oltre il risultato delle politiche di un anno fa e cresce anche nella credibilità degli italiani.  È quanto emerge da un sondaggio Swg visionato in anteprima da Policy Maker

Il Partito democratico recupera terreno rispetto al voto di un anno fa e riesce a risalire leggermente anche nella credibilità degli italiani.  È quanto emerge da un sondaggio Swg visionato in anteprima da Policy Maker che evidenzia come il Pd – reduce dalle primarie di qualche giorno fa che hanno visto eleggere nuovo segretario il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, nelle intenzioni di voto raccolte il 4 marzo scorso sia risalito al 19,8%, in recupero dal 18,7% ottenuto alle Politiche del 4 marzo 2018.

Il punto più basso – sempre fra le intenzioni di voto – il Nazareno lo ha toccato esattamente un mese prima – il 4 febbraio 2019 – quando si è fermato al 16, 8%. Secondo l’istituto di sondaggi la crescita è dovuta ai risultati del recente voto regionale in Abruzzo e in Sardegna che – pur avendo registrato la sconfitta dei candidati del Pd Giovanni Legnini e Massimo Zedda – vengono valutati “in modo soddisfacente” dai due terzi dei suoi elettori.

PD: CREDIBILITÀ IN RISALITA

In leggera risalita anche la credibilità del partito che si attesta al 16%, in recupero di 2 punti percentuali da dicembre 2018. Per quanto riguarda il centrosinistra, il 40% degli elettori del Pd e dell’area in generale ritiene che sia da rilanciare e da valorizzare mentre un altro 14% crede che sia ancora attuale ma che a lungo termine non abbia futuro.

IL RAPPORTO CON “SIAMO EUROPEI” DI CARLO CALENDA

In uno scenario del genere si pone la questione dei rapporti con “Siamo Europei”, il manifesto dell’ex ministro nei governi Renzi e Gentiloni Carlo Calenda, che ha proposto un listone unitario con Pd e altri. Pure il neosegretario Zingaretti in un primo momento pare stesse lavorando in questa direzione ma, nell’incertezza di riuscire nell’impresa, sarebbe intenzionato a presentarsi al voto con il simbolo del Pd rimodulato e un richiamo esplicito all’Europa. Atto che, ha detto ieri Calenda ospite di Tv2000, sarebbe però “incompatibile” con il suo progetto che prevede che “i simboli Più Europa, Pd e i movimenti civici come quello di Pizzarotti (il sindaco di Parma ed ex grillino, ndr) siano tutti insieme”. Da tenere presente che al momento, secondo un sondaggio di Bidimedia, una lista unitaria di centrosinistra capitanata da “Siamo Europei” sarebbe accreditata di un 22,8%, più del Movimento Cinque Stelle che frenerebbe al 21,5%.

L’INIZIATIVA PER RILANCIARE IL PROGETTO EUROPEO

L’Europa è peraltro un tema molto sentito nel centrosinistra vista anche la proposta di cui è testimonial il fondatore dell’Ulivo, Romano Prodi, di esporre la bandiera europea il 21 marzo, giorno in cui si celebra la festa di San Benedetto, patrono d’Europa. L’iniziativa, che è stata presentata a palazzo Marino, a Milano, è sostenuta da molti sindaci dei Comuni italiani, tra cui Beppe Sala e Giorgio Gori, e l’appello di Prodi è stato raccolto da tutti e tre i candidati alle scorse primarie del Pd – Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti – che hanno consentito a che fossero distribuite le bandiere del vecchio continente nel corso della consultazione di domenica scorsa.

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