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Intel arriva in Italia? Le Regioni che fanno a gara per averla

Intel Italia

Secondo quanto anticipa il quotidiano di Confindustria, due le richieste di Intel per sbarcare in Italia: un’area da oltre 3 milioni di metri quadri dove realizzare polo produttivo e Centro ricerche e una da circa 350mila metri quadri destinata all’assemblaggio

Due super poli industriali, altamente tecnologici, interamente italiani. In tempi di uscita dalla crisi pandemica, non si potrebbe chiedere di meglio, tanto più se l’investimento è estero e attrarre capitali ‘da fuori’, è noto, per noi è sempre stato problematico. Pare che a breve dovrebbe partire un dialogo serrato: in origine sarebbe dovuto essere tra Ministero dello Sviluppo Economico e Intel, per convincere il colosso dei PC a investire in Italia, poi però la partita si è rivelata così importante che potrebbe essere giocata in prima persona dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Da parte sua, riporta Il Sole 24 Ore, Intel per venire in Italia avrebbe richiesto un’area da oltre 3 milioni di metri quadri dove realizzare polo produttivo e Centro ricerche (Front end) e una seconda da circa 350mila metri quadri destinata alle attività di back end come l’assemblaggio.

In cima alle Regioni che scalpitano per ospitare il gigante tecnologico statunitense, il Piemonte. Scrive il quotidiano di Confindustria: “Tra le aree inserite nel dossier che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha consegnato a Roma poco meno di dieci giorni fa c’è la proposta, tra le altre, di un’area interna al comprensorio di Mirafiori, oltre a due siti “greenfild” in provincia di Novara e di Vercelli, che potrebbero candidarsi ad ospitare un insediamento industriale a seguito di un Accordo di programma”.

Ma Intel fa gola pure al Nord Est, come Gianmarco Russo, direttore generale di Veneto Sviluppo, ha raccontato al Sole: «Dopo le proposte iniziali, di cui una a nostro parere particolarmente appetibile, ci sono state richieste informazioni supplementari – ha spiegato – e questo per noi significa che non sono ancora state fatte altre scelte. Il lavoro attualmente consiste nel dettagliare ulteriormente le proposte, dallo stato del sito, sottoservizi inclusi, ai tempi di una procedura urbanistica di autorizzazione. Siamo a un livello di definizione sempre più preciso».

Nei giorni scorsi – scrive sempre Il Sole –  è circolata l’indiscrezione che l’investimento di Intel in Italia si potesse sdoppiare: a Catania arriverebbe l’assemblaggio mentre a Torino il Centro di ricerca. In corsa pure la Puglia.

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