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La burocrazia? Ci costa quanto una finanziaria

Burocrazia

Per la CGIA la burocrazia costa a tutti i cittadini un costo aggiuntivo pro capite pari a 251 euro all’anno, che, in termini complessivi, sfiora i 14,5 miliardi di euro

Quante volte abbiamo sentito ministri appena arrivati al governo o politici in piena campagna elettorale promettere la sburocratizzazione del Paese? Innumerevoli, fin dai tempi della Prima Repubblica. Addomesticare la burocrazia, peraltro, è uno degli obiettivi del PNRR, il piano straordinario per la ripresa dalla crisi economica dovuta al Covid che è stato finanziato coi fondi di Bruxelles. Ora, secondo i calcoli dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, la burocrazia costa a tutti i cittadini un costo aggiuntivo pro capite pari a 251 euro all’anno, che, in termini complessivi, sfiora i 14,5 miliardi di euro. Infatti, per poter ottemperare agli adempimenti richiesti dal legislatore e alle disposizioni/procedure fissate dai ministeri, è necessario utilizzare molto personale e impegnare tanto tempo che, invece, potrebbero essere investiti più proficuamente per erogare ulteriori servizi, in particolar modo a cittadini e imprese.

Sebbene negli ultimi anni, si legge nel report della CGIA, l’incidenza delle spese per i servizi generali, amministrativi e di gestione sulla spesa corrente sia leggermente in calo, nel 2020 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili), si è attestata al 27 per cento (-1,1 per cento rispetto al 2016). Per i 7.900 Comuni presenti nel Paese, questa incidenza presenta un costo annuo, in termini complessivi, pari a 14,5 miliardi di euro. Come dicevamo più sopra, a fronte di una media generale pari a 251 euro procapite, le amministrazioni comunali più piccole (fino a 5 mila abitanti) registrano il costo più elevato (344 euro procapite): seguono i municipi con oltre 60 mila abitanti (259 euro) e quelli con classi demografiche intermedie (238 euro per i Comuni tra i 5 e i 10 mila abitanti, 212 euro per quelli fra i 10 e i 20 mila abitanti e, infine, 208 euro per le amministrazioni fra i 20 e i 60 mila abitanti).

DOVE LA BUROCRAZIA COSTA DI PIU’

Al netto della situazione presente in Valle d’Aosta (incidenza della spesa servizi generali-amministrativi su spesa corrente totale del 41,8 per cento, per un costo totale pari a 97 milioni), a livello territoriale a soffrire maggiormente il peso dell’oppressione burocratica sono le realtà amministrative ubicate nelle regioni del Mezzogiorno. Basilicata con il 34,6 per cento (pari a un costo totale annuo di 152 milioni di euro), Molise con il 34,5 per cento (93 milioni di euro), Sicilia con il 33 per cento (973 milioni di euro) e la Calabria con il 32,8 per cento (513 milioni di euro) registrano le situazioni più critiche. Le regioni meno investite da queste criticità, invece, sono la Puglia con una incidenza del 24,7 per cento (costo annuo di 738 milioni di euro complessivi), la Lombardia con il 24 per cento (2,1 miliardi di euro) e, infine, il Lazio con il 22,6 per cento (1,5 miliardi di euro).

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