Skip to content

Re Carlo

La visita di Re Carlo in Italia, tra dialogo e prospettive

Re Carlo III in Italia: tra tradizione e impegno sociale, il futuro della monarchia inglese e il rinvio dell’incontro con Papa Francesco

I sovrani del Regno Unito, Carlo III e la Regina Camilla, sono in Italia per una visita di Stato. Un viaggio che prevede due tappe: Roma e Ravenna.

LE TAPPE DELLA VISITA DEI REALI DI INGHILTERRA IN ITALIA 

Un viaggio che intreccia diplomazia e impegno sociale, nel solco della tradizione monarchica inglese, ma con uno sguardo al futuro.
Uno degli incontri più attesi, quello con Papa Francesco, è stato rinviato a causa delle condizioni di salute del Pontefice, ancora in convalescenza dopo il ricovero al Policlinico Gemelli.
Carlo III oggi ha incontrato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, domani sarà il turno del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il pranzo di Stato al Quirinale testimonia la solidità delle relazioni.
All’Altare della Patria, il Re ha deposto una corona. L’omaggio è stato accompagnato da un sorvolo congiunto delle Frecce Tricolori e delle Red Arrows britanniche.
Un momento storico sarà domani, mercoledì 9 aprile, quando Re Carlo III terre un discorso di fronte al Parlamento, un evento senza precedenti: mai un sovrano britannico aveva parlato in questa sede.
Nel contesto post-Brexit, il Regno Unito sta intensificando i legami con l’Europa, con l’Italia che si conferma un partner strategico. La cooperazione economica, politica e culturale è al centro delle relazioni bilaterali, e la visita di Carlo III ne rappresenta un segno tangibile.
Il viaggio celebra il legame speciale tra i due popoli, un rapporto costruito nel tempo e consolidato dalla presenza di circa mezzo milione di italiani nel Regno Unito e di migliaia di britannici in Italia, attratti da cultura, paesaggi e tradizioni.
Per Carlo III, l’Italia è una destinazione familiare: questa è la sua diciassettesima visita ufficiale, a cui si aggiungono numerosi soggiorni privati.

IL RAPPORTO TRA RE CARLO E LE CONFESSIONI RELIGIOSE

Pur in assenza di un incontro con Papa Francesco, il Re ha sempre dimostrato interesse per il dialogo interreligioso e la coesistenza tra fedi diverse. Carlo III ha cercato di rafforzare il rapporto tra la Chiesa d’Inghilterra e la Santa Sede, storicamente separate ma unite da un solido dialogo ecumenico.
Papa Francesco e il Principe Carlo si erano incontrati nel 2017 e nel 2019, trovando sintonia su temi globali come il ruolo del cristianesimo nella società, il rapporto tra le fedi e la tutela dell’ambiente.
La programmata visita alla Basilica di San Paolo fuori le Mura voleva rappresentare un segno di riconciliazione: un luogo importante per il mondo anglicano. Prima dello scisma del XVI secolo, i sovrani inglesi contribuirono al sostegno della basilica, creando un legame che oggi rappresenta un ponte tra le confessioni cristiane.
Il 10 aprile Carlo III e Camilla si sposteranno a Ravenna per visitare la tomba di Dante, la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia, autentici capolavori dell’arte bizantina.
Camilla omaggerà Lord Byron, visitando la casa in cui il poeta soggiornò tra il 1819 e il 1821, durante la sua relazione con la contessa Teresa Gamba Guiccioli.

DAGLI AGRICOLTORI EMILIANI A SERGIO MATTARELLA, TUTTI GLI INCONTRI DI RE CARLO 

Carlo, invece, incontrerà gli agricoltori dell’Emilia-Romagna colpiti dalle alluvioni, dimostrando attenzione per le comunità in difficoltà, come aveva fatto nel 2017 visitando Amatrice, devastata dal terremoto.
La visita avrà anche una dimensione commemorativa.
Il 10 aprile, insieme al Presidente Mattarella, il sovrano ricorderà l’80° anniversario della liberazione di Ravenna dall’occupazione nazista, avvenuta nel 1945 grazie all’azione congiunta delle delle truppe britanniche e dei partigiani italiani.
Carlo III arriva in Italia come monarca pioniere delle battaglie ecologiste, impegnato nella tutela dell’ambiente ben prima che il tema diventasse centrale nel dibattito globale.
Il suo impegno per la salvaguardia del pianeta si è tradotto in azioni concrete dall’agricoltura biologica alla lotta contro l’inquinamento.
Non ha mai esitato a sollecitare la politica a prendere provvedimenti concreti in materia sostenibilità. Questo attivismo che gli ha attirato sia elogi che critiche, ma la sua determinazione è sempre stata evidente.

RE CARLO, IL PIONIERE (SU TANTI FRONTI)

Carlo III sta cercando di modernizzare la monarchia, rendendola più in sintonia con i tempi. La riforma prevede di snellire la famiglia reale, limitando i membri attivi a poche persone: la Regina Camilla e l’erede al trono William con la moglie Kate, nominati principi del Galles.
L’idea è di ridurre le spese e le polemiche che spesso hanno accompagnato i Windsor, mantenendo la Corona ancorata al ruolo istituzionale.
L’obiettivo non è adottare un modello monarchico scandinavo, caratterizzato da uno stile “borghese”, ma delineare una corona capace di rappresentare stabilità e tradizione senza eccessi.

IL RUOLO DELLA REGINA CAMILLA 

Le trasformazioni più evidenti hanno riguardato Camilla. Per anni al centro delle polemiche, soprattutto dopo il divorzio di Carlo e la morte di Diana, la Regina ha saputo conquistare un posto di rilievo nella famiglia reale.
Il suo impegno in cause sociali, unito alla legittimazione ufficiale da parte della Regina Elisabetta II, che nel 2022 manifestò il “ sincero desiderio” di vederla Regina consorte, hanno rafforzato l’immagine della Corona agli occhi della nazione.

IL NUOVO CORSO DELLA CORONA INGLESE

Nel 2025, Carlo III ha consolidato il suo ruolo internazionale con gesti simbolici. Il 27 gennaio, è stato il primo sovrano britannico a visitare Auschwitz-Birkenau, in occasione dell’80° anniversario della liberazione del campo.
Il 2 marzo, non è passato inosservato l’incontro con Volodymyr Zelensky, accolto in modo informale nella residenza privata di Sandringham, nel Norfolk.

Questi atteggiamenti delineano un nuovo corso della Corona, che punta a esercitare un soft power capace di influenzare il panorama internazionale attraverso la diplomazia.

In questa direzione si inserisce anche la proposta – ancora informale – di coinvolgere gli Stati Uniti come “membro associato” del Commonwealth, un’idea per attenuare le tensioni tra Washington e Ottawa.

LE SFIDE CHE ATTENDONO RE CARLO 

Se Carlo III sta rafforzando il suo ruolo a livello internazionale ma molte sfide rimangono aperte.
Uno dei punti critici riguarda il futuro del Commonwealth, un pilastro dell’era di Elisabetta II, che appare sempre più fragile, segnato da spinte centrifughe.
Sul fronte della politica interna, permangono tensioni. In Scozia, il dibattito sull’indipendenza è tornato prepotentemente alla ribalta. Il malcontento per la Brexit, percepita come una decisione imposta da Londra e contraria agli interessi scozzesi, ha riacceso le richieste per un nuovo referendum secessionista.
Anche in Irlanda del Nord le incertezze persistono, con le conseguenze dell’uscita dall’UE che hanno riacceso il dibattito sulla riunificazione con la Repubblica d’Irlanda, generando divisioni tra le comunità locali.
Tra tensioni interne e scenari globali, Carlo III si trova a un bivio. La sua capacità di gestire questi equilibri influenzerà non solo la monarchia, ma anche il destino dell’intero Regno Unito, rappresentando un banco di prova per capire se la Corona può ancora essere un simbolo di unità in un’epoca di cambiamenti.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su