Oggi e domani i riflettori del mondo sono puntati sul nostro Paese, il summit parte con il giallo sulla parola aborto mentre domani, per la prima volta, ci sarà la presenza di un pontefice che interverrà sul tema dell’intelligenza artificiale
Finita la sbornia dei dati e delle analisi sul risultato delle elezioni europee gli occhi del mondo sono puntati sul G7 a presidenza italiana che La Verità con il suo direttore Maurizio Belpietro battezza addirittura come “G1 + G6” essendo la Meloni l’unico leader vincente a livello elettorale mentre tutti gli altri, da Macron a Biden, per un motivo o per un altro sono “azzoppati”.
Un incontro quello blindato a Borgo Egnazia in Puglia che parte con un incidente “diplomatico” sulla parola “aborto” che sarebbe sparita dalla bozza del documento finale del summit. Scrive Annalisa Cuzzocrea su La Stampa: “Non si può stare tra i Paesi del G7 se si hanno, sui diritti, le posizioni di Viktor Orban. È questo che Francia, Canada, istituzioni europee, stanno cercando di far capire al governo di Giorgia Meloni. Ed è questo il cuore di quanto accaduto ieri sulla bozza finale del G7 di Borgo Egnazia, che pur riprendendo quella dell’ultimo vertice tenuto a Hiroshima, aveva cancellato una parola tabù per la destra italiana: la parola “aborto”.
Sulla stessa linea d’attenzione anche Repubblica che sottolinea come il “G7 si divide sull’aborto” e il Fatto Quotidiano che titola “Giorgia tenta la zampata, via la parola aborto dal documento del G7” mentre il tema viene praticamente ignorato dai quotidiani vicino al governo che preferiscono l’altro argomento del giorno, le immagini della rissa a Montecitorio che di certo non regalano un bel biglietto da visita nel giorno in cui il nostro Paese dovrebbe essere sotto i riflettori per altro.
Quel che è certo è Giorgia Meloni al di là del presunto incidente sull’aborto (polemica aizzata ad arte dai francesi) ha investito tutta se stessa nella preparazione di questo vertice come sottolinea Monica Guerzoni sul Corriere della Sera. “Perché il «suo» G7 sia un giorno ricordato come «un evento storico», Giorgia Meloni ha scelto personalmente anche i fiori e la postazione per le photo opportunity. E adesso che a Borgo Egnazia sono stati definiti anche i più piccoli dettagli, la premier farà di tutto perché il vertice dei sette «grandi» non sia offuscato dalle trattative sottotraccia tra i leader delle famiglie europee, o dallo scontro sull’aborto che ha infiammato la vigilia. «Questo vertice — è il ragionamento che la presidente ha condiviso con i collaboratori più stretti — sancisce l’autorevolezza nuova della nostra nazione e il peso politico più forte che indubbiamente abbiamo in Europa”.
A darle una mano e non da poco sarà la presenza per la prima volta al G7 di Papa Francesco atteso domani per parlare di Intelligenza Artificiale e potrebbe essere proprio il pontefice a “scuotere”, scrive il giornale di via Solferino, “il rigido rituale di un summit che ha molti temi caldi in agenda dai fondi da destinare alla causa ucraina fino a come arginare lo strapotere economico della Cina”. Ma il G7 sarà anche occasione di diversi bilaterali e avrà come convitato di pietra il futuro presidente della Commissione europea, una partita tutta aperta dove la Meloni forte del risultato elettorale potrà giocare le sue carte e non è detto che non siano vincenti (Salvini permettendo).