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L’ardua impresa di Matteo Renzi

Renzi crisi

Renzi correrà in solitudine il 25 settembre alle Politiche. Si candida a Firenze, Roma, Milano, Napoli e Torino

Firenze, Roma, Milano, Napoli e Torino. Sono queste le 5 città in cui Matteo Renzi ha programmato la sua corsa alle Politiche del 25 settembre. L’obiettivo è quello di ottenere, almeno, 1 milione di voti, quelli che bastano per superare il 3% e la soglia di sbarramento (ad oggi, secondo Demos Italia Viva si ferma al 2,8%). Se l’impresa, ardua senza dubbio, riuscirà, Matteo Renzi potrebbe portare in Parlamento dagli 8 ai 10 deputati e dai 3 ai 5 senatori.

Primo nome del proporzionale

Matteo Renzi, secondo quanto rivela Repubblica, avrebbe deciso di candidarsi come primo nome nel listino proporzionale, con l’obiettivo di accumulare più consensi possibili, e di programmare anche delle sfide sfida nell’uninominale.

La sfida Toscana

Buona parte della sua partita, Matteo Renzi la giocherà nella sua regione natia, in Toscana. Il leader, qui, punta a superare il 10%, con l’aiuto di un po’ di big locali. Qualche nome? Stefania Saccardi, vicepresidente della Toscana nella giunta Giani; Alessandro Cosimi, ex sindaco di Livorno; Nicola Danti, tra i fondatori di Italia Viva.

Il diritto di tribuna

La corsa in solitaria di Renzi arriva, sempre a detta del leader di Italia Viva, dopo il rifiuto del diritto di tribuna propostogli dal Pd (e che è stato riservato, tra gli altri, a Di Maio).

“Un posto garantito come capolista del PD a tutti i leader dei partiti in coalizione. Così sono sicuri di entrare in Parlamento. Lo hanno proposto anche a noi. Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del PD, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov’è? Ho lasciato il PD perché non condividevo le idee di quel gruppo dirigente. Io non mi faccio adesso candidare da quel partito per salvare una poltrona. Le idee valgono più dei posti. Per me la politica è un ideale, non un centro per l’impiego”, ha affermato Renzi su Facebook.

Il Pd, però, smentisce: a Renzi non sarebbe stato offerto nessun diritto di tribuna.

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