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Il lockdown a metà dell’Italia. Cosa dice il nuovo Dpcm di Conte

Nuovo Dpcm

No a palestre, piscine, centri benessere, centri termali, impianti sciistici, cinema, teatri e feste. Sì a negozi, parrucchieri, estetisti, musei e parchi. Nì per spostamenti, locali e scuola. Ecco tutti i dettagli del nuovo Dpcm valido fino al 24 novembre

L’ultimo Dpcm, firmato ieri dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà valido fino a martedì 24 novembre. Nuove restrizioni più o meno soft che sembrano creare malumore ovunque. Resta oscuro dove si stia andando come dichiarato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

COSA HA DETTO BONOMI SU TRASPORTI, ATTIVITÀ, CIG E MES

Il leader degli industriali, Carlo Bonomi, ha commentato così le ultime misure varate dal governo: “Il tema non è la palestra, il tema è che noi certe cose le dicevamo ad aprile. Dicevamo che il Tpl (Trasporto pubblico locale, ndr) era uno dei grandi problemi. Adesso siamo ancora qua fermi. Ci siamo fatti cogliere impreparati e questa volta lo sapevamo”. Sul tema degli aiuti per i settori che saranno in difficoltà Bonomi dice: “Credo che quello dei ristori sia un tema importante ma anche qui manca la trasparenza: ci sono persone che da maggio aspettano la cassa integrazione ed è su questo che gli italiani perdono la fiducia. Siamo in una situazione in cui ancora si discute se prendere il Mes o no, e questo non si può più ascoltare”. Bonomi ha poi lamentato il fatto che né loro né i sindacati sono stati coinvolti nella messa a punto delle nuove misure: “Penso che il governo debba ascoltare di più le parti sociali. Il governo deve cambiare metodo. È un momento difficile e dobbiamo unirci. C’è un disagio sociale e non possiamo non tenerne conto”.

I LOCALI

Secondo il nuovo Dpcm, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e i locali che offrono servizi di ristorazione potranno restare aperti dalle 5.00 alle 18.00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone a tavolo, a meno che siano conviventi. Dopo le 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Rimane consentita la consegna a domicilio e, fino a mezzanotte (dove non sia previsto il coprifuoco), la ristorazione d’asporto, con il divieto di consumazione sul posto. Alberghi e altre strutture ricettive potranno continuare i servizi di ristorazione, ma solo per i loro clienti. Restano aperti autogrill ed esercizi che forniscono alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

LA SCUOLA

Le attività delle scuole dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo grado continueranno a svolgersi in presenza. Le scuole secondarie di secondo grado dovranno invece adottare forme flessibili e una didattica digitale integrata (ddi) pari almeno al 75%, con la possibilità per le Regioni di richiedere di svolgerle online fino al 100%. Dovranno essere modificati ulteriormente gli orari di ingresso e di uscita anche attraverso turni pomeridiani: non si potrà entrare in classe prima delle 9.00 per non appesantire il trasporto pubblico.

LAVORO

Viene raccomandato il lavoro in smart working. Negli altri casi, sono incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti e gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva.

TRASPORTO PUBBLICO

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, potrà disporre riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo. In merito al Tpl, la Ministra ha dichiarato: “Siamo l’unico Paese al mondo che ha l’80% di capienza sui mezzi pubblici e non al 100%. Per tutta l’estate abbiamo studiato i flussi per la riapertura delle scuole e abbiamo rafforzato il trasporto pubblico locale. Ad oggi la presenza media sui trasporti pubblici si è abbassata al 40%, con punte al 65%. La paura è comprensibile ma è bene sapere che le Regioni hanno a disposizione 300 milioni di euro, e ad oggi ne hanno già spesi 120. Inoltre, se avessimo limitato la capienza al 50%, oltre mezzo milione di italiani non sarebbero potuti andare a lavorare. Poi diversi studi dicono che sui mezzi pubblici l’esposizione al contagio è bassa”.

PALESTRE, PISCINE E CENTRI BENESSERE

Palestre, piscine, centri benessere, centri termali dovranno restare chiusi, tranne quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione di prestazioni considerate di assistenza. Parrucchieri, estetisti e attività che fanno servizi alla persona possono restare aperti se lo consentono le singole Regioni e Province autonome in base all’andamento epidemiologico del territorio.

CINEMA E TEATRI

Vengono sospese del tutto le attività di teatri, concerti e cinema, anche all’aperto. Musei e altri luoghi culturali restano aperti con entrata contingentata e garantendo la distanza interpersonale di almeno un metro. Saranno chiusi anche casinò, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, sale da ballo e discoteche, sia al chiuso che all’aperto.

IMPIANTI SCIISTICI E SPORT

Gli impianti sciistici potranno essere utilizzati solo dagli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive federazioni nazionali, così come per altri sport praticati in strutture diverse.

PARCHI

Parchi, ville e giardini pubblici resteranno aperti, mantenendo comunque la distanza interpersonale di almeno un metro. I bambini possono accedere alle aree gioco nel rispetto del distanziamento e indossando la mascherina dai 6 anni in su. È consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e nei parchi pubblici, mantenendo la distanza di sicurezza.

GLI SPOSTAMENTI E GLI INVITI A CASA

Il nuovo Dpcm non vieta gli spostamenti tra Regioni ma “raccomanda fortemente” di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati “salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Raccomanda inoltre di non ricevere a casa persone diverse da quelle del proprio nucleo familiare “salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.

FESTE

Non è più valido il limite di 30 persone, consentite dallo scorso Dpcm, per feste in seguito a cerimonie civili e religiose. Adesso sono del tutto vietate così come le sagre, le fiere, i convegni e i congressi. Sono concesse le manifestazioni pubbliche, purché statiche e rispettose del distanziamento interpersonale.

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