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Manovra, ecco su quali beni potrebbe esserci aumento Iva

Manovra

Mentre si prepara la Nota di aggiornamento al Def, che sarà presentata in Cdm lunedì prossimo, tornano a circolare voci di aumenti selettivi dell’Iva

Fervono i lavori sulla manovra finanziaria e circolano voci — che puntualmente vengono smentite da Palazzo Chigi — sui rincari dell’Iva. Ieri pomeriggio una lunga riunione a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, i suoi vice Laura Castelli (M5S) e Antonio Misiani (Pd), il sottosegretario Roberto Fraccaro e il capo delegazione Pd Dario Franceschini non è bastata per chiudere la Nota di aggiornamento al Def, la cui presentazione in Consiglio dei ministri — prevista per il 27 settembre, termine usuale — è slittata a lunedì 30 settembre. Il 10 ottobre, invece, la Nota è attesa in Aula alla Camera.

Molti i nodi ancora da sciogliere, a cominciare — spiega il Sole 24 ore — dal deficit a cui puntare, Bruxelles permettendo: 2,2%, per cui occorrerebbe trovare ancora 6-7 miliardi, oppure 2,3%, per cui si scenderebbe a 4-5 miliardi. In totale, infatti, la manovra dovrebbe aggirarsi intorno ai 35 miliardi, di cui 23 servono per sterilizzare l’aumento dell’Iva.

LA QUESTIONE IVA

Una cifra importante che avrebbe fatto tornare sul tavolo l’ipotesi – che ieri è circolata fra gli addetti ai lavori – di aumenti selettivi dell’imposta: in particolare si sarebbe pensato di innalzare le due aliquote agevolate del 4% e del 10% rispettivamente al 10% e al 22%. L’Iva al 4% è applicata ai beni di prima necessità quali pane, riso, pasta, olio e vegetali ma anche occhiali, libri, mense aziendali e scolastiche, acquisto prima casa. L’Iva al 10% è invece riservata a prodotti come carne, pesce, formaggi e latticini, alimenti per bambini, ristoranti e pizzerie, alberghi, acquisto abitazione non di lusso e non prima casa.

DOVE TROVARE I SOLDI?

Di sicuro l’esecutivo punta a trovare risorse dalla lotta all’evasione fiscale. In tal modo Conte potrebbe siglare quel “patto con gli italiani” — di cui ha parlato da New York — per “ridurre significativamente le tasse”. In quest’ottica si sta lavorando a un sistema di incentivi all’uso delle carte e all’estensione di meccanismi che vincolano gli sconti fiscali a chi fa le spese agevolate non utilizzando i contanti. Pare che siano del tutto archiviati nuovi interventi su quota 100 e potrebbe slittare a giugno il taglio del cuneo fiscale, che costa 5 miliardi. Attese pure meno spese per il Reddito di cittadinanza.

LE MISURE PREVISTE IN MANOVRA

Secondo il quotidiano confindustriale nella manovra 2020, che il governo deve approvare entro il 20 ottobre, potrebbero trovare spazio, oltre alla sterilizzazione dell’Iva e al taglio del cuneo, anche il salario minimo — altra bandiera del Movimento Cinque Stelle e della neo ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo — e l’assegno mensile fino a 240 euro per i figli a carico, voluto dal Partito democratico. E ancora: asili nido gratis per famiglie a basso reddito, il fondo per gli investimenti “green” e il rifinanziamento dei contratti dei dipendenti pubblici.

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