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Matera 2019, il riscatto dalla vergogna anche con il 5G

Al convegno “Matera 2019: 5G e digitale al servizio della Cultura”, alla Camera, ha partecipato anche il presidente Roberto Fico e il sottosegretario al Mibac con delega all’Innovazione Gianluca Vacca

Riscatto per Matera e sviluppo del digitale. E’ il connubio che caratterizza il 2019 della città lucana, quest’anno capitale europea della cultura. Se ne è parlato alla Camera durante il convegno “Matera 2019: 5G e digitale al servizio della Cultura” che è stato aperto dal presidente Roberto Fico. Si tratta di un “riconoscimento molto importante” non solo per Matera “ma per tutto il nostro Paese, e in particolare per il Mezzogiorno – ha detto la terza carica dello Stato -. Mezzogiorno di cui Matera costituisce un simbolo significativo di volontà tenace e azione di rilancio; una eccellenza che nasce dalla capacità di combinare la propria identità e radici culturali, storiche, artistiche con politiche di valorizzazione e promozione innovative”. E proprio a proposito di innovazione Fico ha sottolineato come “la digitalizzazione e l’indicizzazione del patrimonio culturale possono promuovere un intreccio tra saperi diversi, assicurando una visione culturale più ampia e una narrazione integrata secondo diverse chiavi di lettura” in modo da “arricchire, ‘aumentare’ la realtà, non sostituirla” contribuendo anche a “impedire la tendenza alla ‘omologazione’ dei centri storici” che spesso diventano “meri sfondi per il turismo di massa”.

FICO: NECESSARI INVESTIMENTI SIA PUBBLICI SIA PRIVATI

Una strada chiara che però necessità di “investimenti pubblici e privati e di altre misure legislative e regolative necessari per consentire a tutti di accedere al 5G. In questo modo – ha chiarito Fico – potremmo superare l’inaccettabile digital divide che si registra nel nostro Paese: ricordo che attualmente solo il 22% delle famiglie italiane ha accesso alla banda ultralarga a fronte di una media europea del 58%”.

FASTWEB: IL BISOGNO DI FAR RETE E COINVOLGERE GLI STAKEHOLDERS

Rimanendo sul tema 5G Lisa Di Feliciantonio, Head of media relation & Public affairs di Fastweb, ha rilevato come proprio la sperimentazione fatta a Matera abbia dimostrato che “è il motore di una trasformazione in tutti i campi” grazie alle sue caratteristiche ovvero “la velocità superiore, la latenza e la capacità di gestire tanti dati”. Di questa esperienza Di Feliciantonio ha evidenziato pure il “modo diverso di lavorare nel settore, facendo rete e coinvolgendo tutti gli stakeholder partendo dal territorio che è stato partecipe, a un tempo beneficiario e artefice”.

Un’esperienza commentata anche dal direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Paolo Verri, che ha affermato: “Matera ha vinto non perché più bella rispetto ad altre città italiane come Venezia o Ravenna ma perché il progetto ha potuto vantare la partecipazione dei cittadini, una certa visionarietà – mettendo insieme arte e scienza – e un management che ha speso poco rispetto a quanto proposto, 48 milioni in 7 anni e 3 milioni nei 3 anni successivi alla scadenza”.

RISCATTO DI MATERA PER LIUZZI (M5S)

Il progetto che ha portato Matera ad essere eletta capitale della Cultura per il 2019 ha permesso di “costruire il Rinascimento digitale in un luogo dove tutto era collegato alla miserabilità” secondo il sindaco Raffaello De Ruggieri e sul tema ha posto l’accento anche la deputata del M5S Mirella Liuzzi, materana e promotrice del convegno. “Per Matera si tratta del riscatto di una popolazione” che abitava nei Sassi e che nel 1948 Palmiro Togliatti definì – ha ricordato – “una vergogna nazionale”. In pochi anni Matera è arrivata alla ribalta europea, ha notato Liuzzi, “ma l‘intenzione è di non limitarci a una città. La Basilicata intera e Matera devono essere il baricentro di tutto il Sud come ha detto ieri il presidente del Consiglio Conte”. Per la parlamentare pentastellata “ci sono attenzione e interesse per questo anno importante per Matera e per il 5G che rappresenta la tecnologia del futuro” e a tal proposito ha citato lo stanziamento di 2 milioni nel decreto Genova per la sua sperimentazione. Riguardo ad esso “l’Italia è fra i primi Paesi nell’Unione europea” che ha calcolato come sia possibile creare 2 milioni di posti di lavoro grazie a questa nuova tecnologia.

VACCA: ITALIA ANCORA INDIETRO NELLA SPERIMENTAZIONE DIGITALE

Di incontro tra cultura e innovazione ha parlato anche il sottosegretario al Mibac con delega all’innovazione Gianluca Vacca che ha riferito come per la prima volta il ministero dei Beni e delle attività culturali presenti una delega del genere. Una novità che raggiunge un duplice obiettivo: “Aumentare i modi per fruire di un bene culturale e creare una nuova identità per il nostro patrimonio culturale”. Peraltro si va a produrre “un nuovo bene cognitivo che ha un campo di applicazione straordinario perché in rete diventa anche qualcosa di diverso da ciò che era originariamente”. Vacca ha lamentato come l’Italia sia indietro in tema di sperimentazione digitale e sia quartultima per l’attuazione dell’agenda digitale e ha menzionato alcuni programmi su cui sta lavorando il suo dicastero come “il Piano nazionale digitale dei beni culturali e una piattaforma di discussione e programmazione con pubblico e privato per la strategia delle azioni del ministero e del governo”. Intanto, con Matera 2019, abbiamo un “buon inizio per rendere il digitale e l’innovazione un asset strategico anche nel campo dei beni culturali”.

 

Estratto di un articolo pubblicato su Startmag.it

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