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Mediaset-Vivendi, prosegue il braccio di ferro
Il colosso dei media francese Vivendi ha avviato una nuova azione legale davanti alla Corte di Amsterdam per bloccare il progetto MediaforEurope. Nel frattempo rinuncia alla domanda di sospensione della delibera Agcom sul caso Mediaset
È infinita la saga tra Mediaset e Vivendi. Venerdì scorso il Biscione ha segnato un punto contro il gruppo francese riuscendo a ottenere l’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti di una versione modificata del suo progetto MediaForEurope che combina le sue attività televisive italiane e spagnole e destinato ad accogliere altri media europei. Ma il colosso guidato da Bolloré non si rassegna: ha avviato una nuova azione legale presso la Corte di Amsterdam.
LA DENUNCIA DI VIVENDI NEI PAESI BASSI
Come si legge in una nota di Cologno Monzese, Vivendi ha avviato un’azione “con cui chiede, tra l’altro, un provvedimento che impedisca l’esecuzione della fusione di Mediaset S.p.A. e Mediaset España Comunicación, S.A. in Mediaset Investment N.V. L’udienza è stata fissata per il 10 Febbraio 2020 davanti alla Corte di Amsterdam”.
Tra i motivi, Vivendi accusa Mediaset di non rispettare le norme sulla fusione nei Paesi Bassi e considera insufficienti gli adeguamenti allo statuto della nuova entità effettuati venerdì.
IL PROGETTO MEDIA FOR EUROPE
Mediaset, il cui primo azionista è la famiglia del magnate Silvio Berlusconi, vuole unire le sue attività italiane e spagnole e la sua quota del 15,1% nella tedesca ProSiebenSat.1, in una holding di diritto olandese denominata Media For Europe (Mfe). L’obiettivo è unire i principali player televisivi europei in modo da competere con le piattaforme di video streaming del calibro di Netflix. Ma Vivendi, secondo azionista di Mediaset con il 28,8% del capitale (di cui circa il 20% è congelato nel fondo Simon), contesta il progetto sia in Italia, Spagna e ora Paesi Bassi.
QUERELLE INFINITA
I due gruppi si sono scontrati in tribunale per più di tre anni, in seguito al mancato acquisto di Mediaset Premium da parte di Vivendi e poi proseguita con la scalata dei francesi al titolo del Biscione.
Il gruppo del miliardario Vincent Bolloré ha ottenuto una prima vittoria giudiziaria in ottobre ottenendo la sospensione del processo di fusione con il Tribunale commerciale di Madrid. In Italia si attende invece la prossima udienza presso il Tribunale di Milano fissata dal giudice Elena Riva Crugnola il 21 gennaio 2020.
VIVENDI RITIRA DOMANDA DI SOSPENSIONE DELIBERA AGCOM
Nel frattempo, con un’istanza presentata lunedì 13 gennaio, i legali di Vivendi hanno rinunciato alle misure cautelari richieste al TAR contro l’AgCom, misure che avrebbero dovuto essere esaminate nella Camera di consiglio del Tribunale Amministrativo convocata per domani, 15 gennaio 2020″. “Ancora una volta – si legge nella nota di Cologno Monzese – Vivendi ha attivato con urgenza organi di giustizia per poi cambiare idea ingolfando inutilmente il calendario delle udienze, dimostrando la pretestuosità delle sue iniziative giudiziarie”. Mediaset “auspica che, dopo il contrordine odierno, il ricorso capriccioso ai Tribunali di tutta Europa con i tempi e i costi che questo comporta, venga definitivamente a cessare.”