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Il MES divide la maggioranza: che cosa dicono Di Maio e Zingaretti

Mes

Di Maio replica indirettamente al segretario del PD Zingaretti, che è tornato a parlare di MES in toni polemici

Intervenuto a Radio 24, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto che il dibattito sul MES – il Meccanismo europeo di stabilità o “fondo salva-stati” – accentua le divisioni della maggioranza.

La frase di Di Maio è stata una replica indiretta al segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, che è recentemente tornato a parlare di MES in toni polemici. Mentre infatti il Partito Democratico è favorevole all’utilizzo di questo strumento, il Movimento 5 Stelle è contrario.

IL DIBATTITO SUL MES

Il dibattito politico che va avanti da mesi riguarda l’opportunità o meno, per l’Italia, di richiedere un prestito al MES. Per fronteggiare la crisi del COVID-19, l’Unione europea ha infatti istituito una speciale linea di credito a tassi vantaggiosi, ma con la condizione che il denaro ottenuto venga utilizzato per finanziare il sistema sanitario.

I partiti italiani sono però divisi sul MES. Tra i favorevoli figura il Partito Democratico, che sostiene che il prestito permetterà all’Italia di realizzare grandi investimenti nella sanità. Tra i contrari figura il Movimento 5 Stelle, secondo cui l’utilizzo del MES significherebbe una perdita di sovranità per l’Italia, oltre che ad attirare sul paese uno “stigma” negativo e dannoso per gli investimenti: di solito i prestiti del MES sono legati al rispetto di particolari condizioni (come privatizzazioni e tagli) e sono associati a situazioni di crisi strutturale.

CHE COSA HA DETTO DI MAIO SUL MES

A Radio 24, ieri, Luigi Di Maio ha detto che “si mette in mezzo il MES anche per dividere la maggioranza. Più se ne parla, più accentuiamo la divisione. Per me adesso ha senso che abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra e abbiamo preso più soldi di tutta Europa. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato la massima responsabilità quando ce n’era bisogno. Su MES o non MES noi diciamo di puntare sul Recovery Fund, intanto”.

La reticenza di Di Maio a prendere una posizione netta sul MES era già emersa nel corso di un’intervista al quotidiano Il Foglio. Il ministro degli Esteri ha dichiarato che “è stato il presidente Conte a dire che non serve. Poi io aggiungo in questo momento anche un’altra cosa, noi stiamo facendo un negoziato per un piano – Next Generation Eu – ambizioso, con tante risorse, e l’Italia è il primo promotore di questo piano, quindi è molto importante in questo momento nel negoziato ambire al massimo risultato. Gli strumenti singoli, Sure, Bei, Mes, sono una parte di un negoziato molto più grande che ambisce a creare il Recovery Fund, quindi anche dal punto di vista del negoziato condivido la linea del presidente del Consiglio che dice: adesso è il momento di negoziare, non parliamo di altri strumenti, perché altrimenti ci indeboliamo nella fase negoziale”.

CHE COSA HA DETTO ZINGARETTI SUL MES

Nicola Zingaretti, ospite della trasmissione Porta a Porta, ha detto che “dire no al MES significa dire no a qualcosa che c’era in passato. Ma qui parliamo di una linea di credito da cui l’Italia può guadagnare e che investe sulla sanità. Noi non arretreremo e nessuno può permettersi di dire ‘capitolo chiuso’. C’è una maggioranza, c’è un governo, c’è un dibattito politico e non è chiuso nulla. Noi daremo battaglia senza alcun dubbio, con la forza degli argomenti. Qualcuno spiegasse in chiave non ideologica perché rinunciare a questa grande opportunità”.

E ancora, alla festa nazionale dell’Unità di Modena, Zingaretti ha affermato che “combatteremo sulla sanità pubblica, perché ancora dovete convincerci perché non ricorrere al MES”.

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