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Chi era Ciriaco De Mita, protagonista gentiluomo della Prima Repubblica
Eletto per la prima volta alla Camera nel 1963, De Mita vi rimase per 30 anni diventando un grande protagonista della Prima Repubblica
Presidente del Consiglio dei ministri ai tempi del cosiddetto Pentapartito (la maxi coalizione DC-PSI-PRI-PSDI-PLI) caduto poi nel maggio del 1989, a causa di una crisi di governo causato dal leader socialista Bettino Craxi, segretario nazionale dal 1982 al 1989 e poi presidente della Democrazia Cristiana dal 1989 al 1992, nonché quattro volte ministro, Ciriaco De Mita è stato uno dei protagonisti indiscussi della Prima Repubblica.
Difficilmente riassumibile, in poche righe, la sua carriera politica: deputato dal 1963 al 1994 e dal 1996 al 2008 ed europarlamentare dal 1999 al 2004 (è contemporaneamente deputato ed eurodeputato, analogamente a Franco Marini) e dal 2009 al 2014, dopo la DC ha fatto parte del Partito Popolare Italiano e della Margherita e dal 2008 al 2017 dell’Unione di Centro.
LA MORTE DI CIRIACO DE MITA LASCIA ATTONITI GLI AMICI CHE LO STIMAVANO PER QUANTO HA FATTO PER IL PAESE E GLI VOLEVANO BENE PER LA SUA RICCHEZZA UMANA.
— PL Castagnetti (@PLCastagnetti) May 26, 2022
Nato nell’alta Irpinia, dove era tornato a vivere negli ultimi anni, figlio di un sarto, dopo il liceo si trasferì a Milano. È passata alla storia la definizione che diede del proprio partito: “Un partito di centro con una grande rappresentanza popolare. Sul piano economico siamo per il libero mercato e la libera iniziativa. Ma quando questo tocca gli interessi popolari c’è l’intervento equilibratore del governo”.
Con Ciriaco De Mita scompare un grande protagonista della politica italiana.Spesso non ho condiviso le sue scelte e le sue idee,ma ho condiviso con lui anni al @Europarl_IT nel @EPPGroup dove avevamo costruito un bel rapporto umano.Una preghiera. RIP
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 26, 2022
Storiche le sue querelle col giornalista Indro Montanelli, sfociate in diverse querele. Montanelli almeno in due occasioni lo soprannominò “padrino” e in aula, davanti al giudice, riportano fedelmente le cronache dell’epoca, rincarò persino la dose facendo ricorso a tutta la perfida ironia che lo contraddistingueva: “E’ un linguaggio mutuato da quello della malavita, della mafia. Purtroppo è entrato nell’ uso comune, perché un certo modo clientelare di fare politica è ormai vicino a quello della malavita. Non vorrei però adesso che mi querelasse la malavita. ” De Mita, in tutta risposta, in occasione di una intervista, lo accolse con un “Piacere, Cutolo”.
Attualmente era sindaco del suo paese natio, Nusco, in provincia di Avellino. De Mita era stato sottoposto a febbraio a un intervento chirurgico per la frattura di un femore a seguito di una caduta in casa. Era ricoverato nella casa di cura Villa dei Pini, dove stava seguendo un percorso di riabilitazione.
🙏 66 anni dedicati alla Democrazia Cristiana. Ci ha lasciato Ciriaco De Mita, colonna storica della DC#26maggio pic.twitter.com/woPfnlDJ62
— Paola Binetti (@paolabinetti) May 26, 2022