Poltrone, ricorsi e veleni nella maggioranza. Tutte le nomine dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale che stanno sollevando un polverone politico
Le nomine delle Autorità di Sistema Portuale fanno salire la pressione nella maggioranza e rischiano di “bruciare” il Governo. Sono molti i porti ancora senza “un capitano” e il futuro non sembra roseo. Ecco i nomi dei candidati alla poltrona di presidente di Adsp finiti nell’occhio del ciclone.
IL “SISTEMA GENOVA” PREOCCUPA
Il nome più contestato è stato quello di Paolo Piacenza, attuale segretario generale del Mar Ligure occidentale e indagato nell’inchiesta Toti-Spinelli. Le opposizioni non hanno risparmiato critiche: Valentina Ghio (PD) ha avvertito che a Gioia Tauro non devono ripetersi le “disfunzioni” viste a Genova, tra inchieste giudiziarie, piani regolatori sospesi e tensioni sindacali. Duro anche il Movimento 5 Stelle. Antonino Iaria, Roberto Traversi e Giorgio Fede hanno bollato il cosiddetto “modello genovese” come un esempio negativo, segnato da rapporti poco trasparenti.
Il candidato indicato per rivestire il ruolo di presidente dell’Adsp del porto di Genova è l’avvocato Matteo Paroli. La sua figura è segnata però da una condanna legata alla gestione delle concessioni nel porto di Livorno.
CAGLIARI, IL BRACCIO DI FERRO DI DEIANA
In Sardegna la scena è stata occupata da Massimo Deiana, ex presidente dell’Autorità portuale di Cagliari, deciso a non cedere facilmente la poltrona. Dopo aver sostenuto la promozione del suo segretario generale, Deiana si è visto scavalcare dalla scelta di Matteo Salvini, che ha indicato Domenico Bagalà come nuovo presidente. La reazione? L’ufficio chiuso in faccia al successore designato e un appello a un cavillo normativo per prendere tempo.
GASPARATO, NOMINA CONGELATA A VENEZIA
Situazione incerta anche a Nordest. Matteo Gasparato (FdI), attuale commissario e candidato alla presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (Venezia e Chioggia), aspetta che il decreto di nomina venga esaminato in commissione. Ma la Lega frena: secondo i detrattori, non ci sono ancora atti formali a confermare l’investitura.
BUFERA SULL’AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE DELLA SICILIA OCCIDENTALE
Tira un vento di bufera sull’Adsp della Sicilia Occidentale. Il ministro Matteo Salvini ha indicato Annalisa Tardino per il ruolo di commissaria straordinaria dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, competente sui porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedocle, Licata e Gela. Un nome che ha mandato su tutte le furie il presidente della Regione Schifani, il quale ha annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento davanti al Tar, richiedendo la sospensione cautelare per “profili di illegittimità” sul piano della procedura ministeriale e dubbi sulle competenze di Tardino.
CUCCARO E PISANO BOCCIATI SULLE COMPETENZE
Il candidato della Lega per l’Adsp di Napoli, Enrico Cuccaro, è finito nell’occhio del ciclone per presunto conflitto d’interesse. Infatti, da ex presidente di Alilauro, si troverebbe a controllare l’ente che lo controllava. L’attacco arriva da Forza Italia e dal Movimento 5 Stelle. Le stesse critiche hanno investito anche Bruno Pisano, industriale dello shipping candidato alla presidenza del porto di La Spezia.
NESSUNO VUOLE LATROFA PER CIVITAVECCHIA
Il candidato scelto per ricoprire il ruolo di presidente dell’Adsp di Civitavecchia è Raffaele Latrofa, vicesindaco di Pisa ed esponente di Fratelli d’Italia. Una nomina contestata da più parti per la presunta mancanza di competenze specifiche richieste dal ruolo.
TRIESTE NEL CAOS
L’Autorità di Sistema Portuale di Trieste è nel caos. In un primo momento era stato nominato Antonio Gurrieri. Successivamente, però, è stato indagato per consulenze private a una società austriaca. Prima di sospendersi, aveva nominato Vittorio Torbianelli come segretario generale, per poi rimuoverlo pochi giorni dopo su pressione del governatore Massimiliano Fedriga e di esponenti locali di Fratelli d’Italia.